
Cos’è esattamente l’osteopatia neonatale e quali sono le condizioni che è possibile trattare con questo approccio terapeutico.
Sempre più spesso si sente parlare di osteopatia neonatale e di osteopatia pediatrica; si tratta di specializzazioni relative all’osteopatia, una terapia complementare basata sulla manipolazione manuale. Nel caso della prima, lo specialista di riferimento è l’osteopata neonatale che tratta determinate condizioni nei bambini che si trovano nella fascia di età compresa tra 0 e 12 mesi. Oltre questo range di età si parla più generalmente di osteopatia pediatrica.
Dato che un sempre maggiore numero di genitori ricorre all’aiuto dell’osteopata neonati, cerchiamo di capire cos’è esattamente l’osteopatia neonatale e quali sono le condizioni che è possibile trattare con questo approccio terapeutico.
Cos’è l’osteopatia neonatale?
L’osteopatia neonatale è una branca dell’osteopatia che prende in considerazione alcune problematiche che possono presentarsi nel bambino durante il periodo della gestazione, al momento del parto oppure nel corso del primo anno di vita.
Il trattamento si basa su manipolazioni manuali che, data la tipologia di pazienti trattati, sono estremamente delicate; obiettivo primario della terapia è quello di indurre un processo di autoguarigione.
È utile ricordare che l’osteopatia è una terapia che rientra, secondo la classificazione dell’OMS, tra le medicine complementari, quelle pratiche che possono essere affiancate anche alle terapie cosiddette convenzionali; non si contrappone quindi a queste ultime, ma può affiancarle, come del resto si intuisce dalla terminologia (è complementare ciò che si aggiunge, integrandolo, a qualcosa).
Nel nostro Paese l’osteopatia è riconosciuta da diversi anni come professione sanitaria.
Nell’osteopatia in generale, neonatale o di altro tipo che sia, non si fa ricorso né a medicinali né a terapie strumentali (come per esempio TENS, ionoforesi, tecarterapia ecc.); l’osteopatia è cioè esclusivamente basata sulla manipolazione manuale.
Quando rivolgersi all’osteopata neonatale?
Quali sono le condizioni per le quali può risultare utile rivolgersi a uno specialista in osteopatia neonatale? Sono diverse; in vari casi si tratta di problematiche muscolo-scheletriche, ma l’osteopatia neonatale può intervenire anche su condizioni di altra natura.
Fra le problematiche maggiormente trattate dall’osteopata per neonati si ricorda la plagiocefalia; altresì nota come “testa piatta”, è una condizione in cui si ha lo schiacciamento di una zona del capo del neonato; la forma più comune è quella posizionale, legata al mantenimento prolungato di una determinata posizione della testa e alla pressione esterna che viene esercitata sulle ossa del cranio.
Altra condizione spesso trattata è il torcicollo miogeno, una postura asimmetrica del collo la cui causa è da ricercarsi in un’anomala contrattura del muscolo sternocleidomastoideo; tale contrattura può essere congenita o acquisita e causa l’inclinazione del capo sulla spalla e la rotazione dal lato opposto; ciò limita i movimenti del capo.
Un altro motivo che porta spesso i genitori a consultare l’osteopata neonatale è il reflusso gastroesofageo, condizione caratterizzata dalla risalita, dallo stomaco verso l’esofago, del cibo ingerito.
Altre condizioni trattate sono asimmetrie cranio-facciali, asimmetrie posturali, problemi di suzione, coliche gassose, stitichezza, otite, sinusite, disturbi del sonno, irritabilità ecc.
Naturalmente, non tutte le problematiche possono essere trattate dall’osteopatia; per esempio, il trattamento osteopatico non è indicato nel caso di un’emergenza medica, nel caso di malattie genetiche, di infezioni e in generale in quei casi in cui risulti necessario un intervento medico-chirurgico.