Sergio Brambilla: a 11 anni conquista il mondo dei fumetti con il suo “Pistola-man”

Dai banchi di scuola alle fiere del fumetto. Vi raccontiamo come il giovane besanese ha trasformato la sua passione in realtà.
Besana. Ad appena 11 anni ha esordito nel mondo editoriale, e precisamente in quello dei fumetti, con il suo “Pistola -man”: è Sergio Brambilla, un ragazzino davvero pieno di grinta e voglia di fare di Villa Raverio, frazione di Besana in Brianza. Lui ha inseguito il suo sogno e, grazie anche al supporto della sua famiglia, papà Daniele e mamma Cristina, è riuscito a trasformarlo in realtà: ha scritto, disegnato, impaginato e poi stampato il suo primo fumetto. Tutto da solo. Diventando così, a tutti gli effetti, un fumettista con tanto di presentazioni in calendario, fiere in programma e anche un profilo social. Vi raccontiamo meglio la sua storia.

Chi è Sergio Brambilla, il giovane fumettista che ha debuttato con il suo “Pistola-man”
A settembre inizierà la seconda media e, ancora fresco del successo del primo episodio di “Pistola-man”, il giovane Sergio è già pronto con la stesura dei prossimi quattro episodi. Ma come è nata questa sua passione? Noi di MBNews ce lo siamo fatto raccontare da mamma Cristina: “Sergio disegna e scrive storie da quando è bambino, in famiglia ci siamo abituati. Lo scorso anno, è tornato a casa da scuola e ci ha detto che durante le ore di inglese aveva scritto un fumetto, di ben venti pagine! – ci dice, sorridendo la mamma, puntualizzando che forse di inglese quel giorno aveva imparato poco – voleva pubblicarlo e noi abbiamo deciso di assecondare il suo sogno”. Da qui la promessa di mamma e papà: come regalo di fine prima media, poteva stampare e pubblicare il suo fumetto, come premio per il suo impegno durante l’anno.
Dal primo episodio di “Pistola-Man” al progetto dei Fullmetti
La domanda di rito che si fa ad ogni autore è: ma come ti è venuta l’idea di questa storia? “Io e il mio amico Matteo eravamo al tavolo della mensa, ad un certo punto lui prendere una mela e per togliere il semino fa leva con il coltello e il semino mi ha colpito sulla spalla – spiega Sergio – a casa l’ho raccontato ai miei genitori e mio papà ha commentato ‘pensa se era un’anguria’”. Da qui l’idea del fumetto: un’anguria radioattiva e il personaggio di pistola-man. Attualmente il besanese sta terminando il suo secondo episodio e ha già iniziato a progettare il terzo che rientreranno nel più ampio progetto dei Fullmetti. Sergio si definisce un bambino “con la testa che scoppia”. Di idee ovviamente.

“Sergio è cresciuto sentendo parlare di fumetti in famiglia ma questo progetto ha deciso di portarlo avanti da solo, io sono sono intervenuta nella fase finale, ovvero nell’esportazione del file per poterlo stampare, perché non è un processo semplice. ma per il resto ha carta bianca – ci racconta ancora la madre – gli stiamo dando massima libertà, ovviamente nei limite del possibile, perché questa cosa lo sta aiutando a crescere e ad avere autostima, che prima invece scarseggiava”.
Sergio Brambilla, infatti, ha di recente partecipato al Comicon a Bergamo, la fiera del fumetto e della cultura pop, registrando un sold-out nella vendita del suo primo fumetto in appoggio con la libreria di Biassono “L’Antro dei Fumetti”: “ha venduto le sue copie ad un prezzo simbolico di 3euro – continua mamma Cristina – quei soldi gli servono per poter stampare il secondo episodio. Grazie a questa impresa Sergio sta imparando molto: a promuovere se stesso, ad affrontare sfide, a gestire un piccolo budget”.
I Fullmetti di Sergio: il profilo social
Ma cosa sono i Fullmetti? E’ un “raccoglitore” di tutte le storie, oltre a Pistola-man, che la mente del piccolo Sergio riesce a partorire. Un progetto, oltre che editoriale, diventato anche social. Sempre, ovviamente, con la supervisione di mamma e papà.

“Per farsi conoscere e per promuovere il proprio lavoro, i social sono strumento indispensabile – conclude la mamma – Sergio però ha solo 11 anni, per me e mio marito è ancora troppo piccolo per avere un cellulare. Così abbiamo trovato un compromesso: può avere il suo profilo Instagram, usando il nostro cellulare, ma ogni contenuto deve passare sempre prima sotto la nostra supervisione. Questo per noi è importante, soprattutto perché crediamo che non sia ancora pronto ad affrontare la parte brutta dei social”. Ovvero i commenti degli haters, che mamma e papà hanno prontamente cancellato.