Il cambiamento nella scuola, ecco l’orto didattico del Liceo Parini di Seregno

30 maggio 2024 | 08:43
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Il cambiamento nella scuola, ecco l’orto didattico del Liceo Parini di Seregno

L’iniziativa, una delle attività inserite nello Spazio educativo, punta a far lavorare insieme per obiettivi comuni alunni con e senza disabilità. Una buona pratica sostenuta anche da un progetto dell’Università di Milano-Bicocca.

Seregno.  “Una scuola inclusiva, per apprendere crescendo” rappresenta per il Liceo Parini di Seregno molto più di un motto da pubblicare sul proprio sito o stampare su qualche maglietta. Queste parole, infatti, raccontano di un approccio didattico che consente all’istituto scolastico brianzolo di essere tra i primi in Italia ad aver introdotto uno Spazio educativo per accogliere studenti in situazioni di disagio, con bisogni speciali e disabilità.

Un modello di scuola fatto di variegate attività, tra le quali l’orto didattico, che puntano a diventare buone pratiche da proporre e diffondere anche in altri istituti. Perché in questo caso, anche se stiamo parlando di scuola, copiare non solo è lecito, ma è perfino auspicabile.

Liceo Parini

Anche per dare più voce nella quotidiana prassi didattico-educativa a micro-pratiche di cambiamento, come quella del Liceo Parini di Seregno, è nato il progetto “Cinque minuti per cambiare la scuola”, la campagna di crowdfunding inserita all’interno della VI edizione di BiUniCrowd, l’iniziativa dell’Università di Milano-Bicocca che permette alla comunità universitaria di ottenere sostegno e visibilità dall’esterno.

I DETTAGLI

“Abbiamo attivato lo Spazio educativo otto anni fa e l’orto didattico due anni dopo – spiega Gianni Trezzi, Dirigente scolastico del Liceo Parini di Seregno, che ai suoi 1300 alunni, in parte dislocati nel plesso di Lissone, propone tre indirizzi di studio, Scienze Umane, Linguistico ed Economico Sociale – si tratta di una serie di aule-laboratorio o meglio uno spazio didattico aperto interattivo e inclusivo, programmaticamente in fieri, dove le alunne e gli alunni della nostra scuola, con o senza disabilità, possono lavorare insieme“.

orto didattico Liceo Parini

“Nello Spazio educativo non si entra come singoli alunni o docenti – continua – bensì come persone che fanno consapevolmente parte di una comunità di pratiche e che affrontano un percorso didattico-educativo basato sulla laborialità, sul fare insieme, per realizzare degli obiettivi condivisi“.

Per questo anche nell’orto didattico ognuno offre il proprio contributo in base a ciò che è e a ciò che sa fare nell’ottica di una crescita a livello relazionale, didattico-educativo, sostanzialmente umano, con il gruppo di cui si sente parte.

I RISULTATI

Dalla sua nascita lo Spazio educativo del Liceo Parini di Seregno, che ha tra i suoi iscritti una cinquantina di alunni con disabilità complessa, è cresciuto anche nell’apertura al territorio e alle altre scuole, in collaborazione con Centri diurni per i disabili, Centri socio educativi, cooperative sociali e Centri anziani. Una comunità di pratiche che arricchiscono tutti i partecipanti, nei loro diversi ruoli. E per quanto riguarda l’orto didattico genera anche prodotti concreti.

BicoccaAnna Granata

“Nella sede di Lissone, dove c’è a disposizione uno spazio più grande, si coltivano anche piante medicinali come la salvia e il rosmarino – spiega il Dirigente scolastico – a Seregno, invece, in appositi bidoni crescono insalata, pomodori, zucchine. L’anno scorso abbiamo raccolto molto materiale, quest’anno meno a causa del maltempo”.

Il futuro prossimo dello Spazio educativo e dell’orto didattico è ancora da scrivere. E per un suo sviluppo potrebbe dare una mano proprio il progetto “Cinque minuti per cambiare la scuola” nato nell’Università di Milano-Bicocca.

“La nostra proposta nasce da anni di ricerca nelle scuole di ogni ordine e grado, durante i quali abbiamo osservato pratiche di creatività organizzativa centrate sul benessere di alunni e alunne, diversi per storia, origine, capacità, passioni e stili di apprendimento” spiega Anna Granata, professoressa di Pedagogia presso l’ateneo e responsabile del gruppo di ricerca.

Liceo PariniIl Dirigente scolastico Gianni Trezzi (secondo da sin.) in Finlandia

LE PROSPETTIVE

In attesa di vedere se raggiungerà i suoi obiettivi la campagna di crowdfunding promossa dall’Università di Milano-Bicocca, che punta a raccogliere 10mila euro per realizzare a partire da settembre video di pochi minuti in cui protagonisti nascosti del mondo della scuola possano raccontare idee che migliorano la vita dell’intera comunità scolastica, il Liceo Parini guarda anche all’estero.

“Sono appena tornato da Oulu, città finlandese vicina al Circolo polare artico, dove ho visitato una scuola per un progetto Erasmus – spiega Trezzi – l’aspetto che mi ha colpito di più è l’incomparabile livello di autonomia personale degli alunni, 1400 dai 3 ai 19 anni, rispetto alla nostra quotidianità scolastica. Si muovono spesso da soli nello spazio scolastico e non c’è l’ossessione del controllo da parte dei docenti”.

Liceo Parini

“Unico neo rispetto all’Italia è l’inclusione – conclude il Dirigente del Liceo Parini – in Finlandia non ci sono alunni disabili nelle scuole “normali”. C’è una netta separazione e chi non sta al passo frequenta, anche temporaneamente, nelle scuole speciali“.