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L’Ottocento lombardo in mostra a Monza: esposte 100 opere fra Villa Reale e Musei Civici

12 aprile 2024 | 16:33
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L’Ottocento lombardo in mostra a Monza: esposte 100 opere fra Villa Reale e Musei Civici

Sarà un viaggio fra opere di Hayez al Piccio, da Faruffini a Cremona, da Medardo Rosso a Previati e Segantini.

Monza si prepara ad accogliere una straordinaria esposizione artistica che farà rivivere il fascino dell’Ottocento lombardo. Oggi c’è stata la presentazione e la preview, prima ai Musei Civici e poi alla Villa Reale perchè l’esposizione si sviluppa in doppia location. Curata con passione da Simona Bartolena, questa mostra rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella ricchezza culturale e artistica della Lombardia dell’epoca. Le opere in esposizione, oltre 100, offriranno uno sguardo privilegiato sulle varie correnti artistiche e sui protagonisti che hanno contribuito a definire il panorama artistico di quel periodo così importante nella storia dell’arte. Sarà un viaggio fra opere di Hayez al Piccio, da Faruffini a Cremona, da Medardo Rosso a Previati e Segantini.

L'”800 Lombardo, Ribellione e conformismo da Hayez a Previati” che porta la firma di ViDi Cultur, aprirà le sue porte domani 13 aprile e sarà visibitabile fino al 28 luglio. Artisti di fama internazionale e talenti locali troveranno spazio all’interno della mostra, offrendo al pubblico un’ampia panoramica della produzione artistica lombarda dell’Ottocento. Dipingere, scolpire e ritrarre: ogni forma d’arte avrà il suo spazio, permettendo ai visitatori di apprezzare la diversità e la bellezza delle espressioni artistiche di quell’epoca.

“Quando Vidi Cultural ci ha proposto questo progetto, abbiamo subito pensato di portare alla luce il nostro patrimonio civico e ne abbiamo colto l’occasione per mettere a punto una mostra che avesse due poli, Musei Civici e l’orangerie delle Villa Reale – spiega l’assessore alla Cultura, Arianna Bettin – Sarà quindi l’occasione anche per riscoprire il nostro patrimonio cittadino”. Nella sala espositiva dei Musei Civici è stata così allestita una sezione dedicata alla scena artistica di Monza, città natale di pittori straordinari quali Pompeo Mariani, Mosè Bianchi, Eugenio Spreafico ed Emilio Borsa.

mostra 800 lombardio mbDa sinistra: Paolo Pilotto, Simona Bartolena e Arianna Bettin

“Le opere selezionate arrivano da musei, fondazioni ma anche da collezionisti privati e galleristi che ringraziamo – sottolinea Fabio Sanvito, managing director di ViDi Culttu -. Simona Bartolena ha fatto un lavoro incredibile nel selezionale e recuperare tutte queste opere in pochi mesi. Questa mostra e il suo catalogo ci raccontano una pagina importante della cultura lomabarda e del suo grande fermento nel XIX secolo”.

La mostra non solo rappresenta un’occasione per ammirare opere d’arte di inestimabile valore storico e artistico, ma è anche un’opportunità per riflettere sul contesto sociale, politico ed economico in cui sono state create. “Attraverso le opere esposte, i visitatori potranno cogliere i fermenti di un’epoca di grandi cambiamenti e scoprire come gli artisti hanno interpretato e rappresentato la realtà del loro tempo, sia attraverso le vedute della città di Milano che delle campagne e della vita agreste di quei tempi” spiega la curatrice.

Presente alla presentazione anche il primo cittadino, Paolo Pilotto, che ha messo l’accento su come “spesso grandi mostre come questa sono alla ricerca del primato e invece il tema deve essere un altro riuscire a coniugare l’esperienza l’universale della condizione umana con il particolare che in quel frangete serve evidenziare, e in questo caso è il particolare di un Ottocento che parla di arte e di cultura lombarda”.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La rassegna si apre con la stagione romantica in cui primeggia la figura di Francesco Hayez, maestro e modello di intere generazioni di artisti. La sua lunga presenza nel ruolo di direttore a Brera ha lasciato un segno profondo sull’indirizzo culturale milanese. Insieme ad Hayez saranno esposte le opere di alcuni pittori che da lui presero insegnamento per il proprio percorso e quelle di maestri a lui contemporanei, quali Giacomo
Trecourt, Massimo d’Azeglio e Giuseppe Molteni.

La sezione successiva è dedicata ai vedutisti e ai “prospettici” della prima metà del secolo, quali Giovanni Migliara, Angelo Inganni e Luigi Bisi, che con i loro scorci cittadini e le scene di vita quotidiana offrono uno sguardo prezioso anche sull’urbanistica e sulla società del tempo.
Il percorso passa poi al periodo delle guerre di Indipendenza, con dipinti incentrati alle tematiche risorgimentali, tra cui spiccano autori quali Gerolamo e Domenico Induno, noti anche per le loro scene di genere, che narrano la vita delle classi meno abbienti e per quelle, eleganti e frivole, che raccontano immaginari incontri galanti ambientati nei loro salotti borghesi.

mostra 800 lombardio mb

La personalità, visionaria e unica, di Giovanni Carnovali detto il Piccio introduce al sensibile cambio di rotta della seconda metà del secolo. Artista fuori dal proprio tempo, straordinario anticipatore di soluzioni linguistiche illuminanti per le generazioni successive, il Piccio è stato fondamentale per autori quali Federico Faruffini e, soprattutto, Tranquillo Cremona. Il primo, uomo tormentato e irrisolto, aprirà le porte a moderne interpretazioni della pittura storicista e letteraria; il secondo, con Daniele Ranzoni e Giuseppe Grandi, fonderà la Scapigliatura, movimento che si espresse tanto in letteratura quanto nelle arti visive, e cercherà risposte ai propri dubbi esistenziali e alla propria vocazione ribelle in atteggiamenti ostentatamente bohemien e con un linguaggio artistico sperimentale e moderno, sul quale affonderà le proprie radici molta della pittura dei decenni successivi.

La mostra propone anche una serie di focus su alcuni artisti forse non così noti, ma che hanno profondamente segnato gli sviluppi della pittura dell’epoca, come i citati Piccio e Faruffini, ma anche come Luigi Conconi.

mostra 800 lombardio mb

Nella seconda metà dell’Ottocento, anche il genere del paesaggio raccolse grande fortuna. Molte sono le tele che ritraggono le campagne brianzole, le vette alpine e le suggestive acque dei laghi, dipinte da artisti quali Eugenio Gignous, Silvio Poma e Filippo Carcano. La mostra si ferma alle soglie della nascita del Divisionismo, con alcune opere giovanili di Previati e Segantini, quando la loro poetica era ancora vicinissima alla Scapigliatura, seppur già sensibile alle atmosfere del Simbolismo.

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