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Il trapper Jordan Jeffrey Baby trovato morto in carcere: era stato accusato di rapina

12 marzo 2024 | 20:30
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Il trapper Jordan Jeffrey Baby trovato morto in carcere: era stato accusato di rapina
Jordan Tinti

Il giovane trapper Jordan Tinti, conosciuto con lo pseudonimo di Jordan Jeffrey Baby, si è sarebbe tolto la vita in carcere

Il giovane trapper Jordan Tinti, conosciuto con lo pseudonimo di Jordan Jeffrey Baby, è stato trovato senza vita in carcere. Il ragazzo, appena 26enne, sarebbe stato trovato con una corda al collo nella sua cella nella casa circondariale di Torre del Gallo a Pavia, dove era tornato dopo la sospensione della misura alternativa con affidamento terapeutico. La sua vita era segnata da una serie di difficoltà e dolori, culminati nella tragedia di oggi. Il musicista in passato aveva tentato due volte il suicidio.

Il giovane trapper era stato condannato a una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione per il suo coinvolgimento in una rapina avvenuta nell’agosto del 2022 alla stazione ferroviaria di Carnate, dove aveva aggredito un operaio nigeriano di 42 anni.

carnate arrestati trapper

LA RAPINA A CARNATE

4 anni e 4 mesi per Jordan Tinti nel processo con il rito abbreviato per rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale. Tinti, residente a Bernareggio era noto con il nome d’arte di Jordan Jeffrey Baby.

Nell’agosto 2022 i Carabinieri di Vimercate avevano arrestato i due noti trapper, Jordan e Traffik accusati, e condannati, di rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi, prima avrebbero cercato di rubare una bicicletta ad un operaio 41enne, di origine nigeriana, poi lo avrebbero minacciano di morte per il colore della sua pelle. Il fatto era accaduto alla stazione di Carnate. Alle ore 16:30 il 41enne, appena sceso dal treno dopo una giornata di lavoro, giunto nel sottopasso spingendo la sua bicicletta, aveva notato due ragazzi a petto nudo andargli incontro. “Vogliamo ammazzarti perché sei nero”: gli avrebbero urlato contro i giovani estraendo dalle tasche due coltelli. L’uomo terrorizzato avrebbe così abbandonato la bicicletta e il suo zaino allontanandosi dal sottopasso in direzione di via Roma. Ad inseguirlo i due ragazzi che, sempre brandendo le lame, gli avrebbero gridato di fermarsi minacciandolo di morte. I Carabinieri di Vimercate a quel punto, grazie alle testimonianze e ad alcuni video del sistema di sicurezza, sarebbero poi risaliti ai due trapper.