Confcooperative, il Comitato di Monza e Brianza tra sfide e speranze

Nel corso dell’Assemblea provinciale, che ha eletto i suoi nuovi componenti, è stata fatta un’analisi di un settore che, con le sue peculiarità, deve affrontare tematiche quali il lavoro e le transizioni ecologica e digitale.
Monza. Circa 4.500 lavoratrici e lavoratori, 113 cooperative aderenti, 24mila soci, 180 milioni euro di volumi d’affari. Questi alcuni dei numeri del Comitato di Monza e Brianza di Confcooperative, che ieri, 16 febbraio, nella Sala Falcone e Borsellino della Provincia, nel corso dell’Assemblea provinciale ha eletto i suoi 7 componenti, coordinati da Marco Meregalli, a cui si aggiungono 5 invitati.
Numeri che parlano di una sostanziale stabilità negli ultimi dieci anni di questa fetta importante dell’economia sociale, presente in svariati settori. Dal consumo e utenza all’edilizia, da cultura/turismo/sport fino a lavoro, servizi, Federsolidarietà, sanità e BCC (Banche di Credito cooperativo).
Di fronte al Comitato di Monza e Brianza, che è un’articolazione territoriale di Confcooperative Milano e dei Navigli, si pongono sfide complesse. Dalla decrescita alle restrizioni finanziarie, dalla transizione verde a quella digitale. Fino alla ricerca di personale specializzato, a partire dalla sanità.

LA SITUAZIONE
“Nel confronto con il 2012, i dati di Confcooperative nel nostro territorio registrano un aumento dell’8% di occupati e un volume d’affari pressocché simile, segno di remuneratività più bassa nel corso del decennio” spiega Meregalli nella sua relazione.
“Come il resto della nostra Unione vi è un numero di cooperative piccole concentrate in un milione di euro di fatturato, piccole cooperative che ricalcano il modello della Brianza di imprese artigiane che sono numerose” continua. Non mancano, comunque, anche in questo ambito, coinvolto negli ultimi anni dalla riforma del Terzo Settore e dai temi della coprogrammazione e coprogettazione, esempi di cooperative di grandi dimensioni.
“Nella classifica annuale di Assolombarda tra le 800 maggiori imprese della nostra provincia con valori della produzione superiori a 11,2 milioni di euro compaiono anche 14 cooperative e consorzi – spiega il Coordinatore del Comitato di Monza e Brianza di Confcooperative – è segno di una vivacità imprenditoriale che caratterizza anche il mondo cooperativo”.
LE INIZIATIVE
Nell’ultimo quadriennio di attività il mondo Confcooperative ha elaborato una serie di progetti ed iniziative. In particolare “Coop Re-start”, concepito per individuare modalità per accompagnare le imprese nell’elaborazione di una visione di lungo periodo dopo l’emergenza della pandemia Covid-19.
A Monza e in Brianza questa aspirazione si è concretizzata in “Pensa cooperativo” , un progetto di educazione cooperativa costruito con le due cooperative LaFucina e Betania, che hanno lavorato con una media annuale di 4-6 classi delle scuole superiori di Monza e Brianza.
PENSA COOPERATIVO
“Gli studenti si sono “messi in gioco” con l’apprendimento del metodo di lavoro cooperativo e soprattutto nella creazione delle figure degli “ambasciatori della Cooperazione” – spiega Meregalli nella sua relazione – al termine del percorso annuale, nel 2023 incentrato sul valore dell’uguaglianza, gli studenti hanno una visibilità delle loro attività nella giornata che abbiamo provocatoriamente chiamato “la cooperazione Scende in Piazza” a cui l’anno scorso è stata aggiunta la parola educational“.

“Pensa cooperativo”, che punta a diffondere un modo di lavorare nella società che contrasta l’individualismo e la competizione in una logica di costruzione partecipata di team e di squadra verso il bene comune del territorio, avrà presto un’evoluzione. “Ci è stato chiesto di esportare il modello anche nella Città Metropolitana di Milano ed a Pavia – annuncia il Coordinatore del Comitato di Monza e Brianza – stiamo predisponendo un unico progetto di Unione e vediamo dove ci porterà”.
LE SFIDE
Anche nel nostro territorio il futuro prossimo di Confcooperative, che lavora in sinergia con le altre rappresentanze del mondo imprenditoriale e associativo ed è presente in molti tavoli istituzionali, da quello della Concertazione al Forum del Terzo Settore, dalla Consulta Territoriale della CCIAA Milano Monza Brianza Lodi all’Osservatorio Provinciale sulle attività economiche e produttive, pone l’esigenza di compiere scelte importanti.
“Bisogna lavorare sul sostegno alle imprese sociali, di concerto con le parti sociali, per il riconoscimento dei maggiori costi del personale dovuti al rinnovo del contratto nazionale – afferma Meregalli nel corso dell’Assemblea del 16 febbraio – inoltre dobbiamo immaginare modalità di comunicazione, conoscenza e collegamento più agili e adeguate ai tempi, ma anche sviluppare l’intersettorialità, l’attenzione al tema della formazione e la creazione di un’alleanza con il nostro sistema bancario, le BCC”.

LE PROSPETTIVE
Tra le tematiche di cui si dovrà occupare l’appena eletto Comitato di Monza e Brianza di Confcooperative, che è composto da Lorenzo Carenzi (Isimbaldi), Marta Cazzaniga (Sociosfera), Arianna Ronchi (Aeris), Monica Pozzoli (Betania), Roberto Caspani (Il Ponte), Francesco Gaviraghi (Lavoro e Solidarietà) e Marco Meregalli (Novo Millennio), ai primi posti ci sono sicuramente il divario tra domanda e offerta di lavoro e la questione ambientale.
“In Lombardia ci sono 40mila posizioni lavorative vacanti in diversi settori tra i quali i servizi alla persona e l’edilizia – afferma Barbara Borsani, Responsabile Area Progetti del sistema camerale “Formaper” CCIAA Milano Monza Brianza Lodi – per questo stiamo operando per intensificare il dialogo tra giovani e imprese, a partire dalle scuole superiori, attraverso tirocini e la formazione degli apprendisti e portiamo avanti il progetto “Integra” che nel prossimo triennio consentirà a 300 migranti di inserirsi stabilmente nel mercato del lavoro”.

LAVORO E AMBIENTE
La creazione di occupazione, in cui il mondo Confccoperative può e deve giocare un suo ruolo specifico, ha diverse sfumature. Tra queste quella legata, come ricorda Valeria Negrini, Presidente Federsolidarietà Lombardia, alla “formazione all’imprenditorialità”, ma anche la condizione del lavoro femminile.
“Nel nostro territorio l’occupazione delle donne è ancora al 63,5%, mentre quella maschile è al 75,8% – spiega nel corso dell’Assemblea Raffaele Romanò, Presidente della Consulta Monza Brianza – Camera di Commercio – questo divario è da colmare con i fondi del PNRR e con l’azione di tutto il sistema economico, politico ed istituzionale”.

Il tema della transizione ecologica, che si lega strettamente a quella economica e digitale, è centrale nelle azioni programmatiche di Confcooperative. “Ci tocca da vicino, anche per la vocazione alla comunità tipica delle nostre imprese associate – spiega Giovanni Carrara, Presidente Confcooperative Milano e dei Navigli – l’attenzione all’ambiente si esplica in tante piccole azioni quotidiane, ma anche in opportunità importanti come le Comunità energetiche rinnovabili, di cui il nostro mondo può essere un polo significativo”.
La posta in gioco di fronte alle sfide del prossimo futuro è alta. Remare nella stessa direzione e nello stesso momento diventa, quindi, una precondizione per il benessere collettivo. “Ho apprezzato molto il titolo scelto per l’Assemblea di Confcooperative, “Lavoro, futuro e comunità” – afferma Paolo Pilotto, sindaco di Monza – il rapporto degli enti locali con le associazioni del terzo settore è fondamentale perché, nelle ristrettezze di bilancio con cui deve sempre combattere il pubblico, le cooperative hanno la capacità di proporre un’idea di lavoro come solidarietà e condivisione delle responsabilità“.