Taxi, la proposta dei conducenti: numero unico anche a Monza

T-asso Taxi Milano è tra chi sta lavorando all’idea di rendere il numero pubblico di chiamata, attualmente disponibile nel capoluogo lombardo, anonimo e quindi utilizzabile anche nel nostro territorio.
In questo 2023 che ormai ci sta lasciando i taxi sono stati più volte al centro dell’attenzione mediatica. Si è parlato di emergenza soprattutto durante l’estate quando, in piena stagione turistica, queste auto di servizio diventano ricercate, soprattutto nelle grandi città, quasi quanto le pepite d’oro ai tempi del Far West.
Si è parlato per ovviare alla ormai cronica carenza di taxi anche di rimedi, come la “seconda guida”, cioè permettere a due conducenti di guidare la stessa autovettura. Poi si è optato per un incremento delle licenze del 20%, stabilito dal Governo. Il 2024 in arrivo si annuncia come l’anno di ulteriori possibili cambiamenti per un settore che fornisce un servizio pubblico integrativo, ma spesso è chiamato a compensare le mancanze del Tpl (Trasporto pubblico locale).
L’INCONTRO
Intanto, proprio a ridosso delle festività natalizie in corso, nel corso dell’ottava Commissione Mobilità, Ambiente, Verde e Animali del Comune di Milano, a cui hanno partecipato anche diverse sigle sindacali, si è parlato di una serie di proposte per il miglioramento del servizio e della qualità del lavoro per i conducenti dei taxi.

Tra queste anche la possibilità di sostituire l’attuale numero unico per chiamare un taxi a Milano (027777) con un nuovo numero di centralino che, mantenendo gli attuali servizi, non sia locale “02”, ma anonimo e quindi estendibile oltre i confini del capoluogo lombardo. Magari a partire proprio dalla vicina Monza e Brianza.
I DETTAGLI
“La proposta è stata accolta favorevolmente da tutta la Commissione comunale, con l’impegno di cominciare concretamente a fare qualcosa” spiega Gianfranco Acquaviva, Segretario di T-asso Taxi Milano, associazione di categoria dei tassisti di APA Confartigianato Imprese Milano-Monza e Brianza.
“L’obiettivo è di estendere anche a Monza e in Brianza il numero pubblico di chiamata in alternativa ai vari radio taxi o applicazioni internazionali” continua. Il numero unico è attualmente gestito da Fastweb che ha creato anche l’applicazione per smartphone “Milano in Taxi” per individuare il veicolo più vicino e richiedere la corsa.

I numero unico, che ha generato più di una critica per i costi sostenuti, il suo scarso utilizzo ed un servizio non sempre efficiente, è oggetto di una valutazione da parte del Comune di Milano. Che potrebbe inserire la questione del numero unico nella sperimentazione del MaaS (Mobility as a Service), che permette di utilizzare più modalità di trasporto attraverso un’unica applicazione per smartphone.
“Per migliorare costantemente il servizio si può implementare la modalità di richiesta di un taxi tramite una delle applicazioni sviluppate dai MaaS Operator, mantenendo in capo al Comune stesso la gestione e il controllo su tale servizio” continua Acquaviva.
GLI ALTRI TEMI
L’ottava Commissione Mobilità, Ambiente, Verde e Animali del Comune di Milano, oltre al numero unico, ha preso in considerazione anche una serie di altre proposte di chi lavora nel settore dei taxi. Dalla possibilità di utilizzare due luci verde/rossa sull’insegna taxi “pappagallo” all’installazione, su base volontaria, di un divisorio all’interno della vettura per motivi di sicurezza, sanitari e di dignità dell’operatore taxi.

Alle sigle sindacali del settore stanno molto a cuore anche la necessità di dotare i posteggi dei taxi di servizi igienici dedicati e scivoli per i disabili, una maggiore vigilanza su chi, come ad esempio alcuni autonoleggi, svolge illecitamente, anche attraverso applicazioni, il lavoro di tassista e il miglioramento della viabilità con la creazione di percorsi rapidi e preferenziali per mezzi pubblici e velocipedi in grado di fluidificare il traffico e incrementare la qualità dell’aria e la velocità commerciale.
LE PROSPETTIVE
“Su questo proposte abbiamo avuto un dialogo proficuo con le associazioni, tra cui quelle dei genitori anti-smog e ciclisti, che si riuniscono nella Consulta della mobilità e concordano con noi sull’importanza di una viabilità riservata a mezzi pubblici e biciclette” afferma il Segretario di T-asso Taxi Milano, associazione di categoria dei tassisti di APA Confartigianato Imprese Milano-Monza e Brianza.
“L’assessore comunale di Milano alla Mobilità, Arianna Censi, si è detta disposta ad accogliere tutte le nostre richieste – conclude – le proposte sull’installazione del divisorio all’interno della autovetture e sull’installazione delle luci verde/rossa sono demandate alla Regione, che è competente su questo”.