
Sono parte della fideiussione di garanzia sull’ampliamento delle scuole elementari della Baraggia. Mai realizzato. Ma la cifra non basta.
A Brugherio il Comune incassa 900mila euro. Ma per l’ampliamento della Scuola Manzoni non bastano. Nella giornata di ieri, martedì, passaggio storico per l’odissea di un’opera pubblica in programma da una quindicina d’anni e mai realizzata: il Comune ha incassato parte della fideiussione di garanzia. Sono 900mila euro, frutto di un’escussione avviata pochi mesi fa (“se i privati non ottemperano, lo farà il Comune”, è stata la linea di Villa fiorita), e corrispondono alla cifra a carico delle due cooperative edilizie coinvolte. Resta al momento scoperta, invece, la quota a carico dell’operatore privato, terzo soggetto del vecchio Programma integrato d’intervento. La sua parte dovrebbe corrispondere a circa 700mila euro. I termini per il versamento attraverso le compagnie assicurative sono scaduti nei giorni scorsi, ma solo la quota delle coop è stata pagata. Se nell’arco della prossima settimana il Comune non ricevesse il saldo, i passaggi sono definiti: “andremo per le vie legali – ha informato il sindaco Roberto Assi, anche assessore all’Urbanistica – ma non è una scelta politica, è un procedimento degli uffici, un atto dovuto”.
LA STORIA DEL PII DELLA BARAGGIA
All’escussione dei 900mila euro si arriva al termine di una lunga storia, partita da un vecchio Programma integrato d’intervento che, nella zona della Baraggia, ha portato volumi residenziali già costruiti. Tra le opere di urbanizzazione che i soggetti dovevano realizzare c’era l’ampliamento delle scuole elementari Manzoni, plesso di quartiere, cronicamente sovraffollato, “basti pensare – dice il sindaco – che in mensa l’ultimo turno per il pranzo è per le 14. E stiamo parlando di elementari”. Nel progetto che i tre costruttori avrebbero dovuto realizzare non c’è in particolare l’ampliamento del refettorio, ma c’è quello degli spazi comuni con una stecca in più da agganciare all’esistente per aumentare le sezioni e gli spazi a disposizione degli alunni. Anche la progettazione era a carico dei privati. E’ alla fase esecutiva. Tuttavia, non solo l’intervento non può partire finché non si incamera tutta la fideiussione, ma ci sarà da gestire anche l’incremento di costi di circa 500mila euro che la versione progettuale del privato ha portato. Mezzo milione che da convenzione, dice il Comune, è a carico dei privati, sebbene fuori dalla copertura della fideiussione.

I problemi che separano la Baraggia da una scuola rinnovata e adeguata, insomma, sono ancora tanti. Ma questo non vieta alla giunta di segnare una tacca sul muro, in una vicenda impantanata nel fango di fallimenti, cessioni e azioni legali. “Sono soddisfatto perché è la prima volta, dal 2009, che in questa questione si mette ordine – ha detto il sindaco – intanto abbiamo incamerato 900mila euro che finiranno nel fondo pluriennale vincolato, per essere spesi per l’opera alla quale sono connessi”.
Le sabbie mobili in cui è finito il progetto sono direttamente legate anche a un fattore urbanistico cruciale: l’assenza nella convenzione di precisi vincoli per i costruttori nei tempi di esecuzione delle opere pubbliche rispetto a quelle private. Un errore che ormai da anni si è eliminato, ponendo step precisi che impediscono il progredire delle opere private in assenza di progressi anche in quelle pubbliche.