
“Papà, ho rotto il telefono, scrivimi in whatshapp a questo nuovo numero”. Comincia così l’ultima tendenza in fatto di truffe. C’è chi ci ha rimesso 700 euro.
“Papà, ho rotto il telefono, scrivimi in whatshapp a questo nuovo numero”. Comincia così l’ultima tendenza in fatto di truffe e colpisce, difficile stabilire come, soprattutto persone anziane. Credendo di dover dare una mano ai figli in preda a difficoltà burocratiche per via del telefono rotto, effettuano versamenti anche ingenti che dovrebbero servire a pagare il nuovo telefono o a fare operazioni in quel momento impossibili per il fantomatico cambio di cellulare.
IL CASO SVENTATO AD ARCORE
Sta succedendo anche in Brianza con episodi piuttosto frequenti, che per fortuna non sempre vanno a segno. Come nel caso di un 87enne di Arcore che il 26 settembre, mentre era a casa con l’influenza, ha ricevuto questo sms: “Ciao Papa, il mio telefono è rotto, mandami un messaggio su Whatsapp +39 3511385761 quando vedi questo”. “Ho pensato si trattasse di mio figlio – ha raccontato la vittima designata – allora ho provato a chiamare quel numero ma cadeva sempre la linea. Quando poi ne ho parlato con i miei figli mi hanno confermato che si trattava con ogni probabilità di un tentativo di truffa. Sono corso in banca a far bloccare l’home banking, un servizio che io comunque non uso mai”. È lì che gli operatori hanno riferito all’87enne di essersi imbattuti in altri casi del genere capitati ad Arcore.
LA TRUFFA RIUSCITA A BRUGHERIO
Le segnalazioni si susseguono in mezza Brianza e a qualcuno è andata male. È il caso di un cittadino di Brugherio che ci ha rimesso oltre 700 euro con una ricarica mooney sisal pay fatta dal tabaccaio. Il brianzolo, 62 anni, si è visto recapitare l’sms sul cellulare con l‘invito a passare sulla chat di whatsapp. Qui il sedicente figlio ha chiesto del denaro, spiegando di non potere usare l’app bancaria per il recente cambio di numero. Poi ha fornito i dati utente e codice fiscale per ricevere il pagamento. Purtroppo la vittima non ha notato le cifre del codice fiscale che avrebbero potuto accendere già un campanello d’allarme. La truffa è andata a buon fine e al malcapitato non è rimasto altro da fare che denunciare i fatti ai carabinieri.
TRAFFA DELL’SMS: PARLA LA POLIZIA POSTALE
Di questo fenomeno si sta occupando da mesi la polizia postale che sul suo sito scrive: “Al primo messaggio seguiranno richieste insolite di denaro, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al conto corrente. Il consiglio: non rispondere al messaggio, cancella la conversazione e, se lo hai salvato, elimina il numero dalla rubrica. Per informazioni consultare il sito.
Anche numerosi istituti di credito stanno promuovendo campagne informative per mettere in guardia i propri correntisti.