Il leghista regionale Corbetta contro i sindaci del Vimercatese

“Con l’atteggiamento di abbandonare il tavolo di confronto sulla tratta D Breve, i sindaci decidono di non lavorare per ottenere compensazioni”.
I sindaci del Vimercatese, sentendosi presi in giro da un incontro in Regione convocato troppo tardi per fare la differenza sulla Tratta D di Pedemontana, se ne sono andati sbattendo la porta. Su questa scelta, compiuta oggi, 4 ottobre, è intervenuto il legista brianzolo Alessandro Corbetta, consigliere regionale, con un commento critico affidato a un comunicato stampa. “Con l’atteggiamento di abbandonare il tavolo di confronto sulla tratta D Breve – ha sostenuto – i sindaci decidono di non lavorare per ottenere compensazioni viabilistiche e ambientali da realizzare sui loro territori. La tratta D Breve si farà e consumerà meno territorio della D lunga. Il comportamento di questi sindaci che decidono di lasciare un tavolo così importante significa che neanche vogliono ragionare sulle opere per attenuare l’impatto di questa autostrada. Una posizione folle e inaccettabile che non fa il bene del Vimercatese e della Brianza est”.
PUNTI DI VISTA DIAMETRALMENTE OPPOSTI

La posizione del leghista è frutto di un punto di vista diametralmente opposto a quello degli amministratori locali dei territori che verranno solcati dalla Tratta D Breve. Per questi ultimi, accontentarsi di discutere delle compensazioni significherebbe rinunciare all’obiettivo più alto: scongiurare l’arrivo della D Breve considerato un disastro dal punto di vista ambientale ed economico, oltre che un fattore negativo per il traffico locale. I territori del Vimercatese, insomma, quell’opera a tre corsie per senso di marcia non sono ancora disposti ad accettarla.
Una prospettiva che per Corbetta è indice di irresponsabilità. “Con il comportamento di oggi – scrive il consigliere leghista – i sindaci hanno gettato la maschera ed è evidente che non vogliono ragionare con il buonsenso che imporrebbe il dialogo su una infrastruttura fondamentale e necessaria da decenni per la Brianza. L’unico intento è quello di buttarla ancora in caciara politica che, come ho sempre sostenuto, non porta a nessun risultato per il territorio”.