Monza, rivoluzionaria terapia: una svolta nella battaglia contro la leucemia

23 ottobre 2023 | 09:49
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Monza, rivoluzionaria terapia: una svolta nella battaglia contro la leucemia

Lo studio ha coinvolto 27 pazienti, adulti e bambini, ed è stato incentrato sull’utilizzo di cellule CARCIK-CD19 geneticamente modificate, rappresentando una pietra miliare nella ricerca sul cancro.

La lotta contro la leucemia linfoblastica acuta di tipo B ha raggiunto un nuovo e promettente capitolo grazie a una recente sperimentazione clinica condotta dalla Fondazione Tettamanti di Monza e dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Lo studio ha coinvolto 27 pazienti, adulti e bambini, ed è stato incentrato sull’utilizzo di cellule CARCIK-CD19 geneticamente modificate, rappresentando una pietra miliare nella ricerca sul cancro.

Le cellule CARCIK, un’evoluzione delle terapie CAR-T, rappresentano una speranza tangibile per i pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta di tipo B. A differenza delle terapie CAR-T tradizionali, dove le cellule modificate vengono prelevate dal paziente stesso, le cellule CARCIK vengono ottenute da un donatore sano attraverso un processo meno invasivo e meno costoso, senza l’uso di vettori virali. Questo approccio rivoluzionario utilizza i “trasposoni”, sequenze di DNA, per modificare stabilmente le cellule senza il bisogno di vettori virali. Un metodo che potrebbe ridurre significativamente i costi e aumentare la disponibilità di terapie personalizzate per i pazienti.

 Fondazione Tettamanti

I risultati dello studio, presentati oggi a Milano durante il convegno “Bioskills, terapie avanzate: ricerca, innovazione e risultati clinici”, hanno dimostrato che le cellule CARCIK-CD19 sono ben tollerate dai pazienti, con un livello di tossicità estremamente basso. Sorprendentemente, più del 60% dei pazienti ha sperimentato una remissione completa della malattia, offrendo una nuova speranza per coloro che combattono contro questa forma aggressiva di leucemia.

Secondo il professor Andrea Biondi, direttore scientifico della Fondazione Tettamanti e dell’IRCSS San Gerardo dei Tintori di Monza: “La produzione non-virale ha dimostrato di essere più economica e offre una maggiore disponibilità di cellule terapeutiche, poiché può provenire da donatori parzialmente compatibili. Questo, unito ai minori effetti collaterali, sta suscitando grande interesse per le cellule CARCIK sia nel mondo accademico sia nell’industria farmaceutica”.

Il dottor Federico Lussana, medico dell’Unità di ematologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII e professore di ematologia all’Università degli Studi di Milano, ha sottolineato l’eccellente profilo di sicurezza delle CARCIK: “Nessun paziente ha manifestato segni di malattia del trapianto contro l’ospite, il che rappresentava un obiettivo cruciale di sicurezza, considerando che le cellule non derivano dal paziente ma da un donatore sano”.

Questo successo apre la strada a nuove prospettive per i pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta di tipo B e getta le basi per ulteriori sviluppi nella ricerca contro il cancro. La Fondazione Tettamanti e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII continuano a compiere progressi significativi, portando avanti la missione di fornire terapie avanzate e personalizzate per combattere le malattie oncologiche.