
La ditta che aveva ottenuto l’appalto per la messa in sicurezza e riqualificazione della struttura pericolante non si fa vedere da mesi. Il comune ha intenzione di rescindere il contratto e chiedere un risarcimento danni.
La riqualificazione avrebbe dovuto concludersi proprio in questi giorni, ma da mesi non si vede nessun operaio al lavoro all’ex tettoia Gavazzi di Desio. L’amministrazione comunale ha quindi comunicato l’intenzione di rescindere il contratto con l’impresa che si era aggiudicata l’appalto e chiedere un risarcimento per il danno d’immagine.
La tettoia si trova in centro, in via Carducci, a pochi passi dal municipio. Di proprietà comunale, è l’ultima testimonianza del complesso industriale delle manifatture Gavazzi. Considerata un bene di interesse storico, è oggi pericolante e necessita di un intervento di riqualificazione, per poi essere destinata ad un gestore.
Lo scorso 7 febbraio il comune aveva affidato alla ditta l’esecuzione di interventi di consolidamento strutturale, per un importo contrattuale di circa 500mila euro; i lavori sono regolarmente iniziati il 23 febbraio e avrebbero dovuto concludersi dopo 210 giorni naturali consecutivi, alla fine di settembre. Ma l’intervento è fermo.
Cambiaghi: “Occorre intervenire con urgenza”
“E’ da aprile che l’impresa non si presenta sul cantiere per proseguire gli interventi concordati – spiega l’assessore ai lavori pubblici Martina Cambiaghi – Il contratto era stato firmato lo scorso febbraio e, nonostante le attività di scavo fossero già iniziate, dalle festività pasquali non si è visto più nessuno. Occorre intervenire con estrema urgenza per evitare condizioni di pericolo costituite dalla mancanza di terreno di rinfianco attorno ai dadi di fondazione dei pilastri. I tecnici comunali, insieme alla Direzione lavori, hanno inviato diversi solleciti alla ditta, ma ad oggi non si è giunti a una conclusione. Per questo siamo costretti a muoverci nella direzione di una risoluzione dell’accordo derivante dall’inadempimento contrattuale, riservandoci di agire per il risarcimento del danno all’immagine dell’Amministrazione Comunale, viste anche le numerose lamentele espresse dalla cittadinanza”.
L’impresa non ha ottemperato alle disposizioni ricevute
Il comune fa sapere che nei mesi scorsi ci sono state diverse comunicazioni tra le parti e che l’impresa è stata invitata a procedere con i lavori. “E’ intercorso un lungo carteggio, da cui è possibile evincere la costante presenza del Comune nel vigilare sull’intervento – prosegue Cambiaghi – Il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) ha chiesto a più riprese di tornare in cantiere con urgenza, per terminare le opere di fondazione dove vi erano gli scavi aperti in corso d’opera”. A tutt’oggi l’impresa non ha ottemperato alle disposizioni ricevute, di fatto disertando le attività di cantiere, sia quelle per la messa in sicurezza dei luoghi, sia quelle di ripresa delle attività lavorative.
Pronti ad agire in sede legale
“Il Comune di Desio, per assicurare il ripristino delle condizioni di sicurezza e la conclusione dell’intervento si riserva di valutare e agire in sede legale per ottenere il risarcimento dei danni prodotti dall’inadempimento contrattuale, fra cui il danno all’immagine dell’Ente, spesso accusato di incompetenza e inadeguatezza, anche con toni non sempre pacati”, aggiunge il Sindaco Simone Gargiulo, “I passaggi intercorsi tra le parti attestano il puntuale svolgimento del lavoro da parte degli uffici comunali e di tutta la macchina amministrativa, un segno concreto della volontà di operare in favore della collettività”.
Ipotesi tramontate: un museo legato agli alpini o un mercato con prodotti a KmZero
Sulla ex tettoia Gavazzi il dibattito è aperto da anni. L’argomento è stato spesso terreno di scontro politico, con diverse interpellanze in consiglio comunale. Sono stati diversi i progetti di cui si è parlato, per ridare vita e valorizzare la struttura, che è simbolo della storia industriale della città. Si era ipotizzato un museo a cura degli alpini. O un mercato con prodotti a KmZero e un ristorante vicino per le degustazioni. Ma nessun progetto è andato in porto.