Estorceva denaro alla moglie per la droga, ai figli piccoli: “Siete nati e avete rovinato tutto”

Quasi sempre assuefatto dalle droghe, e il più delle volte anche in preda ai fumi dell’alcol, aveva reso la vita della moglie e dei due figli piccoli un vero incubo
Giussano. Quasi sempre assuefatto dalle droghe, e il più delle volte anche in preda ai fumi dell’alcol, aveva reso la vita della moglie e dei due figli piccoli un vero incubo. Lei, vittima di estorsione costretta a consegnargli il denaro per fargli acquistare sostanze stupefacenti; i bambini umiliati e colpevolizzati di essere venuti al mondo. “Da quando sei nato, per colpa tua, hai rovinato il rapporto tra me e tua madre”: queste le parole proferite nei confronti del piccolo di soli 5 anni.
PADRE VIOLENTO ALLONTANATO DAI CARABINIERI
Tra marito e moglie le cose non erano mai state rose e fiori ma la situazione era degenerata proprio quando la donna aveva dato alla luce il loro secondo genito. Il padre, 43enne, era geloso e possessivo nei confronti della consorte e cercava di controllarla di continuo con telefonate, minacce e intimidazioni. In poco tempo poi era scattata la violenza fisica consumata anche davanti agli occhi terrorizzati dei due piccoli di 9 e 5 anni. Se la donna si rifiutava di dargli i soldi volavano gli schiaffi.
Le urla che provenivano dalla casa degli orrori erano tali da aver spaventato più volte i vicini che, per evitare il peggio, avevano allertati i Carabinieri.
A mettere la parola fine al dramma familiare, durato ben 8 anni, ci hanno pensato i Carabinieri di Giussano che, nei giorni scorsi, hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura coercitiva dell’allontanamento dalla loro casa e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai suoi prossimi congiunti emessa dal giudice per le indagini preliminari di Monza su richiesta della locale Procura della Repubblica.
INDAGATO PER MALTRATTAMENTI ED ESTORSIONE
Il 43enne ora è indagato per maltrattamenti verso la ex moglie 33enne e i figli, nonché per il reato di estorsione commesso sempre contro la propria coniuge. “Alla luce del grave quadro indiziario, il gip di Monza ha quindi ritenuto necessario applicare nei confronti del 43enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento che, eseguito nei giorni scorsi dai militari dell’Arma, ha imposto all’uomo di lasciare l’abitazione familiare e che ora lo obbliga a mantenere una distanza di almeno 300 m dalla donna e dai figli e di non comunicare in alcun modo con loro” spiegano gli uomini dell’Arma.