Ambiente

L’aria di Monza arriva nei laboratori inglesi: al via la fase di studio dei campionatori di NO2

Si è chiuso lo scorso 4 marzo il progetto che tramite 17 campionatori posizionati in città doveva registrare il livello di NO2 a Monza. Adesso il Comitato Aria Pulita aspetta i risultati, ma intanto si prepara alla sensibilizzazione di cittadini e amministrazione.

Generico febbraio 2023

Monza. Per 30 giorni esatti hanno monitorato l’aria monzese. Adesso, con una approfondita analisi, potranno dirci qual è (e com’è) l’aria che respiriamo. Entra nella sua seconda fase il progetto del gruppo “Cittadini per l’Aria” volto ad individuare il livello in città di biossido di azoto (NO2), un gas presente in aria proveniente principalmente da veicoli diesel. Secondo il Comitato i risultati arriveranno tra poco più di due mesi. Intanto, però, promette manifestazioni e azioni per sensibilizzare cittadini e amministrazione.

La rilevazione con 17 campionatori in città

La rilevazione è iniziata lo scorso 4 febbraio (e noi di MBNews c’eravamo), con una serie di campionatori (17 in tutto) posizionati in varie aree e quartieri della città. Ciò che il campionamento passivo – cioè la tecnica in cui la cattura dell’inquinante per diffusione molecolare della sostanza viene mantenuta all’interno del campionatore – ha raccolto in questi 30 giorni, permetterà adesso ai ricercatori di sviluppare mappe di diffusione, scoprire hot-spots e stimare l’impatto sanitario del biossido di azoto nelle aree urbane e quindi valutare le misure necessarie.

Come ha spiegato il Comitato AriaPulitaMonza, i 17 campionatori sono stati ritirati e ora sono pronti per essere spediti in laboratori inglesi specializzati a misurare la concentrazione di NO2.

“L’inquinamento entra nei nostri polmoni insieme all’aria che respiriamo fino ad arrivare ad essere prodotto per oltre il 60/70%; proprio vicino a noi, per strada e nelle abitazioni”, spiegano dal Comitato. Questa attività, proseguono, “ci rende protagonisti, promuovendo di fatto un cambiamento alle nostre abitudini utile a ridurre le emissioni, come limitare l’uso dei proprie automobili in città, privilegiando la camminata e la bicicletta che ci mantengono in forma, e ricorrendo ai mezzi pubblici se non ai monopattini con le dovute cautele”.

Il Comitato: “continueremo a chiedere più Zone 30”

Il Comitato promette che da qui ai risultati del campionamento, verranno organizzate manifestazioni per sensibilizzare l’Amministrazione, ad esempio, a considerare la fattibilità di estendere la limitazione di velocità 30Km/h in vie dove la presenza di pedoni necessitano di più sicurezza e in particolare in prossimità delle scuole dell’infanzia.

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