Un raduno di moto per ricordare il giovane Cristian, 16enne morto a Biassono

I suoi amici hanno scritto al sindaco Luciano Casiraghi per avanzare lo loro proposta.

LA TRAGEDIA
Una tragedia che lascia senza parole perché non si può, e non si deve, morire a questa età. Una vita stroncata nel fiore della giovinezza e una famiglia devastata dalla disperazione. Il terribile incidente è avvenuto domenica, poco dopo le ore 16.35, in via Friuli. Coinvolte un’auto e due moto 150 di cilindrata. Alla guida di una di esse il ragazzino 16enne di Monza. Soccorso in codice rosso, è stato portato all’ospedale Niguarda di Milano, dove è purtroppo è morto ieri mattina.
Sul posto si sono precipitati i Carabinieri di Monza, agli ordini del Maggiore Emanuele D’Onofri, per i soccorsi e i rilievi.
Dalle prime informazioni l’auto, una Polo condotta da un 22enne di Seregno, si trovava davanti nel senso opposto di marcia sulla sinistra quando, all’improvviso, le due moto sarebbero arrivate centrandola in pieno. Dai primi esami effettuati, nessuno dei giovani coinvolti guidava sotto l’effetto dell’alcol. Le Forze dell’Ordine stanno verificando se a causare il grave incidente mortale possa essere stata la velocità sostenuta delle due motociclette. Al momento non risultano indagati.

NESSUNA GARA CLANDESTINA – LA SMENTITA DEL SINDACO
Il sindaco di Biassono, Luciano Casiraghi, contattato della nostra Redazione, ha smentito categoricamente l’ipotesi della gara clandestina tra ragazzi. “Escludo l’ipotesi della gara clandestina. Sono ragazzi di 15, 16, 17 anni che spesso si ritrovano in quello che per loro è un luogo di raduno soprattutto ora che si allungano le giornate. Prendono la moto, fanno qualche impennata da immortalare con il telefonino, ma nessuno organizza gare. Proprio perchè è un luogo frequentato dai giovani ho anche chiesto di intensificare i controlli e regolarmente Carabinieri e Polizia Locale perlustrano la zona. Sabato sono andato io personalmente e ho incrociato una pattuglia dei vigili che ha pure sequestrato una moto e fatto delle multe. Credo che l’unica cosa da dire su questa drammatica vicenda sia che un ragazzino di 16 anni non c’è più e rivolgo il mio più sentito cordoglio e vicinanza alla sua famiglia per la terribile perdita. Rivolgo il mio appello ai genitori, di parlare con i propri figli, di stare loro vicino, di seguirli. Le istituzioni ci sono e ci saranno sempre, sono presenti e vigilano sul territorio, ma il ruolo della famiglia per i ragazzi è fondamentale. Il rispetto di sé e degli altri è alla base del vivere civile”.