Dibattito

A Lesmo Desiderati “salva” Pedemontana e Fratelli d’Italia non si esprime

Consiglio comunale ad hoc per approvare la mozione che esprimerà a Regione Lombardia il parere di contrarietà di Lesmo sull'arteria.

Protesta contro Pedemontana a Lesmo
Una recente manifestazione di protesta contro Pedemontana a Lesmo.

Marco Desiderati ha votato contro la mozione che dovrà esprimere, nero su bianco, la contrarietà del Comune di Lesmo a Pedemontana. Questa la decisione formalizzata poco fa in una seduta ad hoc del consiglio comunale. L’ex sindaco si è detto non abbastanza informato sugli atti relativi all’attuale tracciato dell’arteria e con fare conciliante ha chiesto un rinvio della mozione e magari la convocazione di un consiglio comunale aperto con la presenza di Pedemontana. Una controproposta che fa sorridere, considerati i tempi che possono volerci per avere ospiti a un tavolo i funzionari di Pedemontana. Sempre che sia possibile. Senza contare che, come tutti sanno, i tempi per un ricorso al Tar sulla questione degli espropri sono molto stretti: 21 marzo. E nella mozione si esplicita la possibilità di “azioni giudiziali”.

FRATELLI D’ITALIA

Desiderati ha ripercorso il suo ruolo in Comune e le battaglie che ha provato a fare per mitigare l’impatto dell’arteria “che era già prevista nel Prg del 1993, quando sono arrivato io”. Battaglie che il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Zita ha ridimensionato leggendo le dichiarazioni alla stampa di Desiderati ai tempi in cui era onorevole e nelle quali definiva Pedemontana un sacrificio che Lesmo doveva fare “per il bene di tutti”. E’ stato proprio Zita a sferrare però i colpi più duri alla mozione presentata da Lesmo Amica con Andrea Forlini: prima di astenersi, l’ha definita generica, confusionaria, fuori tempo, ingannevole nel momento in cui semina false speranze di fermare il progetto e strumentale: “più che una mozione nell’interesse della collettività mi sembra un teatro allestito per appagamento personale“. Secondo Zita, avvocato, non solo non ci sarebbero gli estremi per un ricorso al Tar ma si rischierebbe, nell’ipotesi di infondatezza, di incorrere nel danno erariale.  Quanto meno dal discorso del consigliere Zita, sembrerebbe proprio che fratelli d’Italia si sia rimesso in tasca i dubbi sul progetto che aveva espresso quando le elezioni regionali erano alle porte.

Amare le parole di Tino Ghezzi (Idea Lesmo): “mi rammarica la scarsa compattezza su un tema che dovrebbe vederci uniti. La Pedemontana passerà sulla mia testa, certo che io vorrei fermarla, ma siamo partiti tardi”.

La mozione, frutto di numerose modifiche che Lesmo Amica ha accettato nella speranza di avere al suo fianco anche le minoranze in questa battaglia, è passata con la maggioranza dei sì, Desiderati contrario e Zita astenuto. Nei contenuti chiede che si trasmetta a Regione Lombardia il parere di contrarietà di Lesmo e che il sindaco si impegni su tutti i fronti possibili per contenere i danni ambientali ed economici che l’arteria si ritiene porterebbe. Il sindaco Francesco Montorio ha tenuto il punto e ha poi chiuso la seduta passando la parola ai cittadini per un dibattito aperto sul tema.

Tra Usmate e Arcore intanto le trivelle scavano da una settimana. Arcore ci rimetterà i suoi boschi, Lesmo l’area verde della Val Fazzola e la tranquillità della scuola dell’infanzia di Peregallo: aule con vista sull’autostrada.

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