Nel vimercatese le regionali sono andate in modo diverso, l’unica area nella cartina della Brianza dove ci sono tre Comuni di colore rosso (Vimercate, Carnate e Mezzago) in cui Majorino ha battuto Fontana. Vimercate in particolare si conferma uno storico feudo per il centrosinistra ma, stavolta, il risultato elettorale arrivato dal Pirellone ha causato reazioni diverse nell’Amministrazione comunale: da una parte il sindaco Francesco Cereda soddisfatto del voto cittadino che conferma il Pd come primo partito in città, dall’altro la vicesindaca Mariasole Mascia delusa del flop ottenuto dal suo partito Azione che sosteneva Letizia Moratti.
Nei 26 seggi di Vimercate Majorino ha ottenuto il 49,1% dei voti, contro il 38,2% di Fontana e il 10,5% di Letizia Moratti, con la lista del Pd al 31,1%. “Anche in un momento così sfavorevole per la nostra parte politica, Vimercate riesce a confermare la sua tradizione di centrosinistra – commenta il sindaco Cereda -. Restano elezioni difficili, ma nel nostro ambito locale siamo soddisfatti del risultato del Pd e di non aver visto prevalere la candidatura del centrodestra. Penso che il merito di questi risultati a Vimercate sia dovuto al legame storico con il centrosinistra che da lungo tempo ha sempre dato un buon governo alla città”.
Diversa la chiave di lettura della vicesindaco Mariasole Mascia che dal 2019 ha lasciato il Pd per seguire il progetto politico di Calenda ma mantenendo in città l’alleanza con il centrosinistra. Uno schema che non c’è stato a livello regionale con Azione che ha scelto di non allearsi e di candidare Letizia Moratti, una posizione che ha anche portato la stessa Mascia a non candidarsi nonostante alle politiche del 25 settembre avesse invece ottenuto un consenso superiore al 14% nel territorio monzese. A Vimercate Azione ha avuto il 4,7% dei voti. “La candidatura di Moratti è stata una decisione su cui ho manifestato da subito perplessità – spiega Mascia che è anche membro della segreteria nazionale di Azione – perché ritengo che non fosse rappresentativa dell’immagine di novità con cui il Terzo polo si era presentato alle politiche. Il risultato è stato deludente in tutta la regione, anche se a Monza e Vimercate è andata un po’ meglio che altrove. Ma non era questo l’obiettivo di un partito nato per essere un riferimento riformista e liberale: dopo questo risultato servirà un confronto interno”.
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