Cronaca

Usura, estorsione e minacce: arresti a Vimercate

Arrestati dai Carabinieri due italiani mentre per due coniugi il divieto di avvicinamento

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Estorsione, usuraminacce per farsi pagare le rate di interessi mensili ai danni di una donna. Nel mirino degli uomini dell’Arma 4 italiani: due arrestati, un 49enne ed un 35enne di Vimercate, e divieto di avvicinamento per due coniugi, 36 e 33 anni, loro complici. Le indagini dei Carabinieri di Vimercate, agli ordini del Maggiore Mario Amengoni, sono state avviate quando la vittima, nel marzo 2022, si è presentata in caserma per presentare una denuncia.

Nell’estate del 2021, la donna si trovava in difficoltà con la banca per uno scoperto di circa 1000 euro e, approfittando del momento debole, il 49enne le aveva prestato la somma pretendendo mensilmente la restituzione di 300 euro a mero titolo di interessi (30%), finché non sarebbe stata capace di estinguere il debito con una unica rata da 1300. Così facendo avrebbe costretto la donna, in dieci mensilità, a consegnargli un totale di 3300 euro senza tuttavia aver estinto l’obbligo. La vittima, tramite la coppia di coniugi suoi conoscenti, aveva conosciuto il suo “strozzino” che, dopo averle elargito il prestito, fino a marzo 2022, si era servito del suo fidato complice, un 35enne già arrestato per fatti analoghi sempre dai carabinieri della compagnia di Vimercate il 24 marzo per estorsione continuata ed aggravata in concorso nei confronti di un 33enne, al quale avrebbero chiesto rate mensili di 300 minacciando violenze fisiche.

I militari, poco prima dell’alba, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare personale nei confronti dei 4 soggetti che, in concorso tra loro, dal mese di luglio 2021, si sono resi responsabili nei confronti della vittima, di una serie di minacce, attuate in varie modalità, dagli incontri di presenza ad una moltitudine di messaggi tramite le app di messaggistica istantanea.

Per tutti e quatto viene contestato il reato di estorsione continuata ed aggravata in concorso, venendo applicate:
al 35enne scagnozzo, già ai domiciliari, un’ulteriore misura cautelare degli arresti domiciliari per i nuovi reati;
ai coniugi il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa;
mentre al 49enne è stata applicata la misura cautelare in carcere, in considerazione che oltre il reato di estorsione aggravata in concorso con gli altri dovrà rispondere anche di “usura aggravata”, “possesso di segni distintivi contraffatti” e “porto di armi od oggetti atti ad offendere” poiché durante un controllo nelle fasi delle indagini veniva trovato in possesso di: una paletta catarinfrangente “ministero della difesa – carabinieri” priva di matricola;
una casacca colore azzurro con scritta “carabinieri” e logo dell’arma; un paio di manette metalliche prive di matricola simili a quelle in uso alle forze di polizia; un porta distintivo in pelle con placca color oro con la scritta “associazione nazionale di polizia”; un machete della lunghezza di cm 40 ci cui cm 29 di lama.

 

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