Mondiali al via senza gli azzurri, anche dal Monza “italiano” può partire il riscatto della Nazionale

L’Italia guarderà le partite in Qatar dalla televisione. La società biancorossa, che valorizza più di tutti i giocatori del nostro Paese, può diventare un modello per far crescere lo sport più amato.
I Mondiali di calcio in Qatar sono ai nastri di partenza. Tra polemiche e qualche protesta per la scelta di uno Stato in cui i diritti civili sono ancora calpestati e le condizioni di lavoro, soprattutto dei migranti, si avvicinano alla schiavitù, il 20 novembre alle ore 17 il fischio d’inizio della partita tra Qatar ed Ecuador darà il via ad una delle manifestazioni sportive più attese, seguite e sentite.
L’Italia, per la seconda volta consecutiva, non è riuscita a qualificarsi per i Mondiali di calcio. Nemmeno il Monza sarà in Qatar. Nel senso che la società biancorossa è tra le uniche tre di serie A, insieme ad Empoli e Lecce, a non mandare nessun giocatore della propria rosa a disputare la massima competizione internazionale Fifa che si svolge per la prima volta nella sua storia quasi centenaria in Medio Oriente.

La coincidenza tra il destino della Nazionale e quello del Monza, entrambe destinate a restare totalmente escluse dal calcio che conta per il prossimo mese, in fondo non è del tutto casuale. I biancorossi, infatti, sono la squadra di serie A che, dopo 15 giornate di campionato, conta più minuti giocati da giocatori italiani. Ben 10757 minuti in totale.
E, se a questo si aggiunge che fino a questo momento i calciatori italiani schierati nelle formazioni iniziali della squadra biancorossa non sono mai stati meno di 7, si capisce che la direzione indicata dalla proprietà Berlusconi sin dal suo insediamento nel settembre del 2018 continua ad essere quella di privilegiare i giocatori nati nel nostro Paese.
SCELTE STRATEGICHE
Una scelta, quella monzese, che, se cominciasse ad essere emulata da altre società di serie A, a partire dalle big, potrebbe consentire alla nostra Nazionale di godere di un bacino di giovani promettenti in grado di garantire un futuro ai colori azzurri sicuramente più glorioso di un presente fatto di pochi picchi di eccellenza, l’ultimo i Campionati europei vinti nel 2021, in mezzo a tante partite con altri protagonisti da guardare in televisione.
Ecco perché, insomma, se ora un po’ tutti siamo dispiaciuti per l’assenza dell’Italia ai Mondiali di calcio, c’è anche la felice consapevolezza che proprio il modello Monza possa essere uno dei punti di partenza del riscatto del nostro Paese nello sport più amato.

Questa consapevolezza sembra essere già patrimonio di idee del Commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini. Che, nei suoi 4 anni e mezzo alla guida degli azzurri, ha fatto esordire ben 54 giocatori. Gli ultimi tre, Nicolò Fagioli, Andrea Pinamonti e il giovanissimo Simone Pafundi, che con i suoi 16 anni è in assoluto tra i più acerbi a vestire la maglia azzurra per la prima volta, dimostrano la voglia di perseguire strade coraggiose e controcorrente.
UN FUTURO BIANCOROSSO-AZZURRO
Tra le decisioni di Mancini per le amichevoli dell’Italia contro Albania ed Austria, in questo novembre calcistico molto particolare, c’è anche la convocazione di Matteo Pessina. Il capitano del Monza, tornato quest’anno a giocare con la maglia della squadra della sua città, è il primo storico calciatore del Monza a essere stato convocato dalla Nazionale maggiore. Nel ritiro ha ritrovato Davide Frattesi, che con i colori biancorossi è stato autore di uno splendido campionato in serie B.

Pessina potrebbe nel prossimo futuro non essere l’unico giocatore del Monza a vestire i colori della Nazionale di Mancini. Carlos Augusto, attuale capocannoniere della squadra di Palladino in campionato con tre reti, ha anche il passaporto italiano oltre a quello brasiliano. Le sue prestazioni, al netto delle pratiche burocratiche da completare, sono già da Italia. Dove potrebbero tornare anche Armando Izzo e Stefano Sensi, che la maglia azzurra l’hanno già indossata negli anni scorsi.
Chi, invece, è parte dell’attuale rosa del Monza e veste già i colori azzurri, anche se a livello giovanile, sono Rovella e Ranocchia, impegnati in questi giorni con l’Under 21 e Samuele Vignato, protagonista nell’Under 19 anche con il gol messo a segno contro l’Ungheria.
L’ORO IN CASA PROPRIA
La società del patron Berlusconi, insomma, sta dimostrando con le sue scelte di mercato di puntare sui giovani. E lo ha fatto anche con il rinnovato Centro Sportivo Monzello, ora intitolato a Luigi Berlusconi, dove coesistono 8 campi da gioco, 3 palestre, 16 spogliatoi e, dalla prima squadra e a tutte le squadre maschili e femminili del settore giovanile, si allenano tutte in questo unico impianto.

Anche nel valorizzare e far crescere i giovani talenti del calcio italiano il modello Monza, dunque, può essere da esempio alle squadre del nostro campionato di serie A. Che, troppo spesso, preferiscono comprare a buon mercato dall’estero giocatori di dubbie qualità tecniche piuttosto che coltivare in casa, nel tempo, le capacità di chi poi potrà dimostrare il proprio elevato valore.
Forse solo un cambiamento di mentalità e di strategie potrà consentire alla Nazionale italiana, dopo l’umiliazione di due Mondiali consecutivi non disputati, di tornare protagonista a livello internazionale nei prossimi anni. Ci vuole la pazienza di saper fare scelte giuste e lungimiranti.
Il Monza, dal canto suo, se riuscirà a dare continuità alla sua presenza in serie A, potrà rafforzare ancora di più il suo progetto all’insegna dell’italianità. Gli attuali 9 punti di vantaggio sulla zona retrocessione fanno ben sperare sul fatto che i biancorossi possano restare ancora nel massimo campionato anche l’anno prossimo. E magari per quelli ancora a venire.
Nel 2032, edizione dei Campionati europei per la quale l’Italia ha presentato recentemente la sua candidatura, l’U-Power Stadium di Monza non sarà tra quelli che ospiterà partite. Ma, magari, nella vicina Milano, allora potranno scendere in campo con la maglia azzurra diversi talenti nel frattempo nati e cresciuti nella società biancorossa.