Il personaggio

La signora della Legna rifornisce da sola 40 pizzerie in Brianza: chiamalo “sesso debole”…

Adriana Anghileri è diventata un personaggio tra Seregno, Villasanta e il Vimercatese: 44 anni, titolare di un'azienda agricola, vive all'aperto, guida l'escavatore e ha un fisico da modella

adriana anghileri legna

La signora della legna si chiama Adriana Anghileri e rifornisce quaranta pizzerie in mezza Brianza, scaricando a mano, da sola, oltre due tonnellate di legname al giorno per i forni dei ristoratori della provincia. Ha 44 anni, muscoli da boscaiolo, un fisico da modella e una leggera somiglianza con Demi Moore. Così almeno le hanno detto di recente a uno dei raduni agricoli che frequenta e che raggiunge, unica donna tra decine di uomini, guidando personalmente il suo trattore.

adriana anghileri legna

Mamma di una sedicenne che ama seguirne le orme per i boschi a separare le ramaglie, la donna è titolare con il marito di un’azienda agricola nel Lecchese, a Galbiate, il paese di Adriano Celentano. Ma il suo andirivieni quotidiano tra Monza e dintorni con il camion carico di casse l’ha resa un volto noto in Brianza: da Seregno a Villasanta, passando da Barlassina, Seveso, Lissone e una manciata di comuni del VImercatese. Un personaggio, insomma, che strappa applausi alle donne che incontra (“”il loro tifo è una delle cose più divertenti per me”), anche perché non è così comune imbattersi in una signora che scarica 230 casse di legname al giorno, tutti i giorni, mentre i titolari delle pizzerie attendono sulla porta. “Qualcuno all’inizio si offriva di darmi una mano – spiega lei sorridendo – ma dopo un paio di casse spariva dalla circolazione, apparentemente impegnato a fare altro. Ma è normale, se non sai come farlo è pesantissimo”. Lei invece, va e viene con l’agilità di chi è avvezzo a camminare in montagna, “faccio questo lavoro da sempre e finite le consegne della mattina, nel pomeriggio mi occupo dell’azienda agricola. Ma un trucchetto c’è: una volta al mese vado a fare una seduta dal chiropratico che mi rimette in sesto“.

adriana anghileri legna

Adriana solleva pesi e viaggia con scarpe antinfortunistiche e sembra proprio che non desideri fare altro. L’idea di lavorare in ufficio? Un incubo. “La cosa più bella di questo lavoro  – prova a raccontare – è la libertà di vedere la vita mentre si svolge: le foglie che cadono, le gemme che nascono,  i giorni in cui piove e l’estate quando arriva. Sinceramente non invidio chi si siede a una scrivania tutto il giorno e non vede nulla di quello che accade fuori. Sarà anche per questo che non vado mai in vacanza, vivo già in mezzo alla natura”.

Lo sguardo sorridente è velato dal trucco azzurro, unico cenno, in una fredda giornata di lavoro, di vezzo femminile. Ma proprio alla sua femminilità, la 44enne dice di tenere molto, poco importa se ha tre o quattro patenti per mezzi pesanti, compresa quella dell’escavatore, “mi piace fare shopping e quando d’estate indosso le magliette corte ho discreti addominali, proprio grazie al mio lavoro. La sera esco, mi trucco, metto tacchi o minigonna, non ci trovo nulla di strano e, anzi, mi piace questo doppio lato di me”. Un vanto di famiglia, l’anima selvatica delle donne di casa: “mio marito Enrico si diverte quando osserva lo stupore di chi mi vede guidare il trattore e prende in giro i suoi collaboratori dicendo che nostra figlia Greta è molto più efficiente di loro a fare legna nei boschi”. D’altra parte il trattore ha un ruolo fondamentale negli aneddoti di famiglia: “ci siamo conosciuti così, io e mio marito, da ragazzi, lui passava col trattore e mi ha offerto un passaggio a casa. L’avevo già notato. Ho accettato. Da allora veniva a comprare la legna da mio padre pur di vedermi, anche se la sua stessa famiglia aveva la stessa attività”.

 

 

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