Delicatesse: l’azienda di Concorezzo con una storia di successo lunga quasi 60 anni

L’azienda di Concorezzo ha un fatturato di 13 milioni di euro, in linea con il periodo pre covid.

Delicatesse Concorezzo mb
La sede di Delicatesse in via Del Lavoro 47

Concorezzo. Una storia aziendale lunga quasi 60 anni che passa per passione, capacità imprenditoriale, generazioni e lungimiranza. Stiamo parlando di Delicatesse, azienda concorezzese fondata nel marzo 1966 da Tiberio Bianchi e oggi gestita dal figlio Luigi e dai nipoti Stefania e Davide Bianchi. Sono proprio questi ultimi ad accoglierci all’interno della azienda in via del Lavoro 47. L’aria che si respira è quella di una grande famiglia. Delicatesse alla fine è anche questo.

Delicatesse Concorezzo

L’intervista

Polo per lui e maglioncino per lei. Loro sono Davide e Stefania Bianchi, rispettivamente 40 e 35 anni e ricoprono i ruoli di direttore commerciale e responsabile personale e marketing. I due fratelli si capisce già dalla stretta di mano che sono persone alla mano. Terza generazione, che da oltre 10 anni porta avanti l’azienda fondata dal nonno. Oltre mezzo secolo di storia sono una responsabilità, come quella di avere 50 dipendenti a cui dare a fine mese lo stipendio. L’intervista non può che iniziare dallo scoprire cosa c’è dietro all’impresa che produce carne e non dolci.

Delicatesse Concorezzo

Togliamo subito i dubbi: Delicatesse significa carne o dolci?

Niente dolci, produciamo carne da quasi 60 anni. Questa leggenda secondo la quale faremmo dolci non abbiamo idea di come sia nata. Forse il nostro nome assomiglia al nome di aziende dolciarie o forse qualcuno fa solo confusione. Siamo bravi a lavorare la carne, abbiamo fatto sempre questo e continueremo a farlo anche in futuro.

Ora è chiaro. 56 anni sono tanti, come e quanto siete cresciuti dall’inizio?

È nato tutti grazie a nostro nonno Tiberio Bianchi, figlio di panettieri dal paese. Ma il nonno non voleva fare quella vita così ha deciso di spostarsi prima nel commercio di farina, poi granaglie e mangimi e infine allevamento. Nel 1966, dopo un viaggio negli Stati Uniti, ha iniziato ad importare uova fecondate di tacchino ed ha fondato l’azienda in via Dante. È partito con 7 dipendenti e oggi ne abbiamo 50. Dal 1994 siamo qui, in via Del Lavoro 47.

Delicatesse Concorezzo
Tiberio Bianchi a New York

Qual è il vostro segreto?

Siamo un’azienda familiare dove si conoscono tutti e questo ci permette una fidelizzazione unica. Il garzone del panificio della bisnonna, Luigi Grassi, è rimasto direttore produzione fino a 5 anni fa. Questa positività nei rapporti ci ha resa quest’anno la seconda azienda in provincia per progetto partecipazione dei lavoratori nelle decisioni dell’azienda all’interno del contratto aziendale.

Cosa vi caratterizza e differenzia dai competitors?

Siamo sempre stati quelli strani e non catalogabili. Tra i nostri clienti principali ci sono salumifici specializzati nella lavorazione di maiali ma quando si tratta di altre carni sono meno preparati nella lavorazione”. Siamo riusciti a ritagliarci questa piccola nicchia di lavoro di carni strane e non essendoci mai dedicati a salumi non abbiamo concorrenti. Il nostro nome si sta facendo conoscere adesso al consumatore finale grazie alla linea che stiamo dando alla grande distribuzione. Nel comprato, al contrario, siamo molto conosciuti. Lavoriamo circa 270 prodotti di qualunque tipo di carne. Anni fa lavoravamo anche struzzo, cinghiale e bisonte, oggi fuori produzione. E naturalmente il maiale e il manzo.

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Il vostro fiore all’occhiello?

La cottura sottovuoto. Siamo stati tra i primi ad intuirne il grande valore e ci lavoriamo dal 2017. È un tipo di cottura lenta e a bassa temperatura che garantisce molti vantaggi al prodotto perché preserva le qualità organolettiche della carne mantenendola tenera e ricca di sapore. Viene preparata in acqua calda per un lungo periodo, il che permette di evitare l’uso di additivi. Inoltre la concentrazione degli ingredienti nel sacchetto permette di assaporare ed esaltarne il gusto originale della carne senza l’aggiunta di conservanti. Infine, è senza glutine, caratteristica non da poco visto l’aumento del fenomeno.

E la produzione per Autogrill come è nata?

Dieci anni fa durante una conferenza di Autogrill ho scoperto che le multinazionali mandavano carne cruda congelata nei ristoranti, scongelavano, cuocevano e servivano. Allora abbiamo iniziato a proporre dei semilavorati di carne cotta da poter servire in pochi minuti o tenere in stoccaggio. Da qui abbiamo scoperto che questa lavorazione si presta a tante cose e abbiamo quindi sviluppato una tecnica di cottura bassa temperatura che mantiene alta la qualità della carne.

Come avete affrontato la pandemia?

Quello che è successo non ci ha trovati impreparati. Dal 2017 lavoravamo a questa linea di prodotti nuovi. Il semilavorato è interessante per i ristoranti ma lo è diventato anche per le famiglie che hanno ritmi frenetici. Durante il secondo lockdown abbiamo venduto tantissimo, la gente era stanca e non aveva più voglia di cucinare come nei mesi prima. Non potendo uscire a mangiare gli abbiamo dato la possibilità di mangiare qualcosa di diverso. Ovviamente il fatturato ne ha risentito ma quest’anno riusciremo a riportarlo ai livelli pre covid, si tratta di circa 13 milioni di euro.

Delicatesse Concorezzo

Delicatesse come vive il suo rapporto con il mondo dell’online e in particolare come procede l’e-commerce?

L’online lo abbiamo introdotto nel 2010 ed è più che altro b2b per il fresco perché la logistica deve essere fatta tutta 0° C e i 4°C, il che complica la cosa non poco per fare il privato. L’eCommerce però ci porta ad essere posizionati molto bene su Google. Non è tanto il fatturato quanto la visibilità che ci porta.

Delicatesse è tutto rose e fiori?

No, non sarebbe possibile. Un problema grosso è che siamo distribuiti bene nella nostra provincia, ma al di fuori di questa possiamo conquistare altre fette di mercato. L’idea è quella di allargarsi pian piano. Le nostre proposte sono innovative, ma sono di un’azienda che non così nota. Ma in Brianza abbiamo clienti come Esselunga, Iper, Carrefour, Sigma, Metro, Autogrill. Forniamo anche il bar all’arena di Monza per il Vero Volley e la loro foresteria. O almeno fino a quando rimarranno qua. [ndr sorridono amaro i due]

La domanda è inevitabile, cosa ne pensate della scelta di trasferirsi?

Prossima domanda? Per quando ci riguarda è una scelta che non condividiamo soprattutto perché nessuno ci ha avvisati. É una collaborazione di cui siamo contenti ma il trasferimento, se avverrà, avrà ovviamente delle conseguenze.

Siete una realtà inclusiva, che progetti avete in cantiere?

Da diversi anni abbiamo avviato un progetto rivolto a persone fragili e tramite TikiTaka organizziamo tirocini. Con loro stiamo lavorando ad un protocollo per l’inserimento di persone fragili nelle aziende. Ad oggi abbiamo assunto due persone a tempo indeterminato e abbiamo un tirocinante da 3 anni.

Delicatesse Concorezzo
Alcuni ragazzi del tirocinio

La sostenibilità è un tema sempre più centrale. Delicatesse a che punto è?

Siamo molto attenti alla sostenibilità, aspetto sempre richiesto dai buyer. Quello che ci ha veramente salvato è il progetto di riammodernamento della produzione avviato nel 2018. Abbiamo investito in macchinari, negli impianti di recupero del calore, nei depuratori dell’acqua e introdotto l’impianto fotovoltaico. È stata davvero una mossa lungimirante viste le ultime spese, solo di gas spendiamo 300.000 euro in più rispetto allo scorso anno.

Vi siete definiti strani, come nascono le idee in un’azienda “strana”?

Le idee nascono da richieste dirette ricevute dal cliente e dalla nostra capacità di recepire le varie tendenze. Anche le esperienze che facciamo in giro per il mondo sono importanti. Quando qualcosa ci piace proviamo a ricrearlo e Delicatesse farà così anche per il futuro.

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