Allagamenti

Vertice in Provincia per parlare di strategie anti-alluvioni

Convocato dalla prefettura per il 5 ottobre riunirà istituzioni competenti sulla protezione civile e 27 sindaci del reticolo Lambro, Molgora, Seveso.

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Arcore allagata, via Edison.

Vertice in Provincia per ragionare sui rischi idrogeologi del territorio in un’ottica sovracomunale. Lo ha indetto la prefettura per il 5 ottobre convocando presso la Sala Verde della Provincia di Monza e della Brianza, un incontro pubblico con le principali istituzioni competenti in materia di protezione civile nonché i rappresentanti dei 27 comuni attraversati dal Seveso, dal Lambro e dal Molgora. Sotto la lente, proprio il reticolo idrico e i pericoli connessi.

IL TEMA ALLAGAMENTI

Il tema degli allagamenti resta in primo piano per il territorio brianzolo e continua ad impegnare esperti del settore e pubbliche amministrazioni in una pianificazione che ha bisogno di una visione ampia. Il sistema delle vasche volano, realizzate in gran numero negli ultimi 5 anni nelle aree più colpite su iniziativa dei gestori delle reti idriche come Brianzacque, sembra offrire un supporto rilevante. E ha anche il vantaggio di una concezione moderna che coniuga l’ingegneria funzionale con l’arredo urbano e la fruibilità. Ne sono esempi il Parco dell’Acqua di Arcore e quello di Bernareggio. Tuttavia si tratta di interventi che vanno inseriti in un quadro generale perchè l’acqua, appunto, non conosce i confini territoriali. È a questo scopo che la prefettura ha convocato i sindaci.
“L’intento è quello di confrontarsi sulla pianificazione comunale dedicata al tema nonché sui principi e sui criteri organizzativi adottati dalle autorità locali di protezione civile per assicurare alla popolazione locale adeguata informazione e protezione”, si legge nel comunicato stampa.

RISCHIO PEDEMONTANA

Il vertice potrebbe essere un’occasione per tornare a parlare, in chiave di tutela del territorio, anche di Pedemontana. Il sindaco di Arcore Maurizio Bono è uno di coloro che sui tavoli di discussione ha portato anche il timore che la futura arteria, destinata a sbancare i boschi a nord dell’Arcorese, possa avere un grave impatto idrogeologico. Proprio in quelle zone da cui, in passato, l’onda delle acque bianche è arrivata abbattendosi prima sulla zona residenziale di Arcore (via Toscana, via Marche) e poi sul centro storico. Box inondati, auto da buttare, cantine piene di fango. L’ultimo episodio, a vasche già costruite, è del giugno 2020.

 

SITI DI STOCCAGGIO RIFIUTI

A questo primo confronto, ha annunciato la prefettura, ne seguità un secondo dedicato ai comuni del reticolo idrico minore. In entrambi i casi ci sarà occasione anche per affrontare un altro tema: la pianificazione di emergenza sul rischio rappresentato dai siti di stoccaggio rifiuti, per i quali la normativa vigente prevede la stesura di appositi piani di emergenza.

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