L'intervista

Monza, la preside del Liceo scientifico Frisi: “Così guardiamo oltre i nostri 70 anni”

Lo storico istituto scolastico ha recentemente celebrato il suo compleanno. Lucia Castellana ci racconta le emozioni vissute, ma soprattutto il presente e i progetti per il prossimo futuro.

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Monza. Quando si raggiunge un traguardo importante come i 70 anni d’età, è sicuramente il momento dei bilanci. E, in alcuni casi, anche della stanchezza che si potrebbe avvertire per il lungo viaggio già percorso. Ma se a compiere un compleanno così significativo è una scuola, organismo vivo per definizione e in evoluzione continua, i bilanci non possono che essere solo una pausa in un cammino senza interruzioni.

Così i 70 anni del Liceo scientifico statale “Paolo Frisi” di Monza, che si sono celebrati da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre con incontri, conferenze, concerti, mostre, il coinvolgimento di tanti ex studenti e docenti dello storico istituto scolastico di via Sempione e perfino un’attività murale, sono stati un’occasione di festa intensa e, per certi versi, commovente. Ma è già ora di ripartire.

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La preside Lucia Castellana

Anzi, come ci fa capire in quest’intervista Lucia Castellana, Dirigente scolastica del Frisi, tra riflessioni sull’anno scolastico iniziato da appena un mese e progetti avviati o in cantiere, è già ora di proseguire verso nuovi giorni, mesi e anni. Magari altri 70 o, chissà, forse anche di più.

L’INTERVISTA

“Frisi 70” è stato la celebrazione del compleanno del primo liceo scientifico di Monza. Quali sensazioni nel ricordare una storia iniziata nel 1952?

Il bilancio è di 3 giorni davvero positivi ed emozionanti. Diverse generazioni di studenti e docenti del nostro istituto si sono incontrate e confrontate. Con l’aiuto fondamentale dell’associazione Genitori, che si è relazionata con il Prof. Resnati, e dei ragazzi di Frisi Alumni, il network indipendente che accoglie i diplomati del nostro Liceo, abbiamo messo in piedi un programma davvero ricco di spunti ed eventi, tutti molto partecipati. L’atto finale dei festeggiamenti sarà la pubblicazione tra fine 2022 ed inizio 2023 di un libro che raccoglie alcune testimonianze di ex frisini.

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Tra le tante iniziative in programma per i 70 anni del Frisi, quali quelle più coinvolgenti?

Direi che le testimonianze del dottor Alberto Zangrillo, Primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano, di Edoardo Scioscia, fondatore del Libraccio e di Gianni Canova, critico cinematografico, tutti ex frisini che hanno fatto strada, sono state molto accattivanti e ci hanno restituito anche l’atmosfera in cui era calato il Frisi più di 40 anni fa. Lo stesso vale per Giuseppe Meroni, per 36 anni docente del nostro Istituto e storico Vicepreside.

Voglio poi ricordare il concerto di musica classica, che ha visto uniti studenti ed ex studenti in una simbiosi di straordinaria efficacia artistica, e il murale “Yellow submarine” realizzato dal Prof. Mariano Bottoli e da alcuni dei suoi allievi con il quale nel giardino della nostra scuola si è dato vita ad un’opera commemorativa di Paolo Frisi.

Guardando oltre i festeggiamenti, come sta andando quest’anno scolastico iniziato un mese fa?

Dal punto di vista dei docenti abbiamo avuto un avvio ottimale che ci ha permesso di stilare un orario completo e definitivo dopo una settimana dall’inizio delle lezioni. Dal punto di vista degli studenti, invece, siamo partiti con il grande dolore del suicidio di un ragazzo di 13 anni che aveva appena cominciato a frequentare il primo anno del nostro Liceo.

Il disagio giovanile è in aumento. Ci sono, purtroppo, forti segnali in questo senso con casi sempre più numerosi di disturbi alimentari ed atti di autolesionismo. Con i genitori e i docenti abbiamo deciso di avviare percorsi di riflessione che ci aiuteranno a capire ed affrontare questa problematica.

Il Covid ha sicuramente contribuito ad alimentare il disagio giovanile. Ma sul versante delle prevenzioni anti-contagio, ormai non più obbligatorie, quali misure state adottando?

Siamo contenti di aver ricominciato con una sorta di normalità ritrovata. La distribuzione di mascherine, comunque, viene ancora costantemente praticata dalla nostra referente Covid, la vicepreside Nadia Buraglio. Inoltre, pur tornando ad un orario unico, abbiamo mantenuto una diversificazione spaziale degli ingressi e delle uscite e temporale dell’intervallo. Ci preoccupa, inoltre, il recente aumento dei casi Covid, in particolare tra i docenti.

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Una delle conferenze di Frisi 70

Quali sono i progetti più innovativi messi in campo dal Frisi, che il 12 ottobre insieme al Mosè Bianchi e all’Hensemberger ha anche preso parte al Campus di Orientamento universitario, formativo e professionale?

A settembre di quest’anno abbiamo attivato il progetto Liceo Matematico che si svolge in collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Milano e per il momento coinvolge una sessantina di studenti del primo e terzo anno divisi in due gruppi. Si tratta di un’ora aggiuntiva a settimana in cui si discute delle applicazioni della matematica alla realtà con un respiro e approfondimenti di carattere più ampio e culturale.

Continua, poi, per il quarto anno il progetto “Biologia con curvatura biomedica“, un percorso sperimentale nazionale per il quale siamo stati selezionati dal Ministero, che prevede un percorso extracurriculare di 150 ore in 3 anni, in collaborazione con l’Ordine dei medici, come orientamento per la scelta universitaria. I nostri studenti, che l’anno scorso sono stati i primi a terminare questo percorso e hanno scelto di iscriversi alla facoltà di Medicina, hanno tutti superato il test d’ingresso.

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La presentazione del Carrobio, il primo giornale del Frisi

La digitalizzazione tecnologica, anche sulla spinta del Covid, è ormai imprescindibile per il sistema scuola. Quale la situazione del Liceo Frisi su questo fronte?

Dall’anno scorso abbiamo dematerializzato qualsiasi tipo di verbale. Ora attendiamo i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che dovrebbero consentirci di realizzare uno spazio polifunzionale per gli studenti, digitalizzare ulteriormente le nostre aule, creare nuovi ambienti di apprendimento e riorganizzare la biblioteca.

Nei giorni di “Frisi 70” c’è stato anche spazio per mostrare il Carrobio, il primo giornalino della nostra scuola. Se pensate che da quelle quattro pagine, stampate per la prima volta nel 1960, siamo arrivati ad avere un giornale esclusivamente digitale, da quest’anno chiamato “Post Scriptum”, si può dire che di strada ne abbiamo fatta davvero tanta.

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