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I sindaci del Vimercatese pensano al ricorso legale contro la tratta D Breve di Pedemontana

27 ottobre 2022 | 16:46
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I sindaci del Vimercatese pensano al ricorso legale contro la tratta D Breve di Pedemontana

Sotto accusa i danni al territorio che l’arteria porterebbe. Soprattutto sul parco di interesse sovracomunale Pane.

I sindaci del Vimercatese sono disposti anche a ricorrere alle vie legali pur di fermare l’iter per la tratta D Breve di Pedemontana per tentare soluzioni alternative.
È un’ipotesi che si sta facendo strada, man mano che si svolgono le assemblee pubbliche indette sui diversi territori interessati dal maxi-progetto. In questo scenario, gli amministratori locali, senza distinzioni di colore politico, hanno una posizione piuttopsto unanime: l’arteria farà strage dei aree verdi, patromonio inestimabile del territorio. Il danno sarà enorme e non “scusabile” se non verrà dimostrato che non esistono vie alternative meno impattanti. Sul piatto c’è la soluzione del potenziamento della Tangenziale Est, con connessione alla A4, prolungamento verso nord e incremento di corsie. Da Matteo Baraggia di Aicurzio a Simone Sironi di Agrate, i sindaci sono tutti convinti che questa proposta vada approfondita prima di dare il via libera alla tratta D Breve. Regione Lombardia, principale interlocutore, non ha lasciato intravedere aperture.

IL PARCO PANE E LO STUDIO DEL TRAFFICO

Ecco allora che nelle assemblee l’idea delle vie legali si è fatta largo. In particolare l’eventuale ricorso legale potrebbe riguardare i confini del Parco Pane che l’autostrada è destinata a solcare, e i parametri utilizzati per lo studio sul traffico. L’occasione per approfondire questa strada potrebbe essere offerta dalle prossime assemblee in agenda: venerdì 28 ottobre toccherà a Carnate, alle 21, nella Sala Deledda di via Italia. Appuntamento a Sulbiate giovedì 3 novembre, alle 21, nell’auditorium di via Madre Laura e a Bellusco giovedì 10 novembre, alle 21, nell’auditorium di Corte dei Frati.

DA ARCORE

Qualche consiglio, per competenze, potrebbe arrivare da uno dei diretti interessati, Maurizio Bono, sindaco di Arcore, di professione avvocato (del foro di Monza, per la precisione penalista). Il primo cittadino arcorese, esponente del centrodestra e fortemente sostenuto da Fratelli d’Italia, è stato protagonista di recente di un botta e risposta al vetriolo con il consigliere regionale leghista Andrea Monti che ha difeso a spada tratta il tracciato della D Breve.

E I RISCHI IDROGEOLOGICI?

Bono punta il dito, pensando al suo territorio, sui rischi idrogeologici: “non ci risulta che sia mai stata coinvolta Brianzacque nell’iter progettuale. È inconcepibile, su un’area così colpita dagli allagamenti da richiedere vasche volano milionarie, che il gestore della rete idrica non s ia nemmeno stato interpellato. A me questo fa paura”.