Cambiamenti climatici

Addio alla patata di Oreno: produzione azzerata dalla siccità. Per il futuro è a rischio la sua “Sagra”

Annata disastrosa per l'agricoltura locale: il maggiore produttore di patate di Oreno non ha raccolto nulla. Confermata la festa "Aspettando la Sagra" il 15 settembre

Giuliano Fumagalli azienda agricola Agrifoppa a Vimercate, produttore patata di Oreno
Giuliano Fumagalli, storico produttore della patata di Oreno e titolare dell'azienda agricola Agrifoppa

Non è l’anno della Sagra della Patata di Oreno non solo perché, nella sua programmazione biennale, bisogna aspettare il 2023, ma soprattutto perché non ci sono le patate. La produzione per il 2022 della celebre biancona coltivata nella campagna vimercatese è di zero chili, o poco più, e comunque nulla rispetto alle tonnellate (anche oltre 5.000 quintali nelle annate buone) prodotte normalmente dagli agricoltori locali che permettevano di sfamare con gnocchi e cartocci di patatine fritte le migliaia di persone che hanno affollato nelle ultime edizioni la tradizionale sagra di metà settembre nell’antico borgo di Vimercate.

Dal 15 al 18 settembre è confermata da parte del Circolo culturale orenese l’organizzazione di “Aspettando la Sagra”, l’edizione minore nell’annata senza la vera sagra, con il consueto programma di eventi, bancarelle, musica e incontri ma, per quanto riguarda l’aspetto gastronomico, mancherà (o sarà una vera rarità) la vera protagonista della festa: la patata bianca di Oreno

A raccontare il disastro di quest’anno, con i campi rimasti a secco durante tutto l’inverno e la primavera e poi ancora colpiti da un caldo infernale durante l’estate, è Giuliano Fumagalli, storico agricoltore vimercatese, titolare dell’azienda agricola Agrifoppa e, normalmente, il maggiore produttore di patate di Oreno. “Zero, quest’anno il raccolto di patate è zero, non ne ho neanche un chilo per la sagra – spiega Giuliano – E lo stesso è per il mais, le zucche e tutte le colture che avevano la semina a marzo e avevano bisogno di acqua: tutto zero, non c’è niente. Poi il grano l’ho raccolto a luglio e ho perso almeno il 30%, e anche gli ortaggi sono andati male, ho avuto almeno il 50% in meno del solito”.

La cascina Foppa di Oreno è tradizionalmente il principale produttore della pregiata patata bianca celebrata con la sagra, coltivata secondo un preciso protocollo che ne garantisce la qualità e tipicità, e in annate normali ha un raccolto medio di circa 2.000 o 3.000 quintali. “E’ stata un’annata anomala, mai vista una siccità così forte come quella della prima parte dell’anno – aggiunge Fumagalli – Sta cambiando qualcosa e per noi l’unica cosa che possiamo fare per produrre qualcosa è cambiare coltivazioni. Scegliere quelle che resistono di più e hanno bisogno di meno acqua come il frumento, la soia, il sorgo oppure la colza. Tantissimi adesso hanno messo giù la colza, ci saranno tutti i campi gialli quando fiorisce, ma questo vuol dire che mancheranno altri prodotti”.

E appunto quest’anno non ci saranno le patate a Oreno mentre per i prossimi non resta che vedere se, assieme ai cambiamenti climatici, non bisognerà anche modificare i propri gusti per certi prodotti tipici locali e cancellare appuntamenti che erano finora una tradizione.

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