Intervista

Monza-Juve, da quale parte starà l’ex sindaco-tifoso Dario Allevi?

In quest'intervista l'ex sindaco, tifoso biancorosso con fede bianconera, ci racconta come sta vivendo l'attesa per la partita di domenica 18 settembre. Tra ricordi, speranze e forti emozioni.

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Monza. Mancano ormai pochissimi giorni a domenica 18 settembre, quando alle ore 15 si giocherà Monza-Juventus. Sarà la prima volta nella massima categoria che una delle big assolute del calcio italiano metterà piede nella casa biancorossa. La squadra del patron Berlusconi, che ha appena esonerato l’allenatore Giovanni Stroppa e nominato Raffaele Palladino come guida tecnica, arriva al match contro i bianconeri con il primo punto in campionato appena conquistato a Lecce dopo cinque sconfitte consecutive.

Il Monza, che al momento occupa da solo l’ultimo posto in classifica, troverà di fronte una Juve all’apparenza non ancora al meglio tra infortunati, Chiesa e Pogba in primis, e squalificati, Cuadrado e Milik. Dieci i punti fino ad ora conquistati dalla squadra di Allegri, frutto di due vittorie e quattro pareggi, l’ultimo dei quali pieno di polemiche in casa contro la Salernitana.

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Allevi tra i tifosi biancorossi

Domenica 18 settembre, in uno stadio probabilmente esaurito nei suoi 16mila posti, non mancherà sicuramente Dario Allevi. L’ex sindaco di Monza, attuale consigliere comunale d’opposizione, tifosissimo di entrambe le contendenti, vivrà questa partita con il cuore non proprio diviso a metà, ma decisamente più palpitante del solito.

“Sono 50 anni che sognavo di vivere un Monza-Juve in serie A – ci racconta in quest’intervista – domenica per me sarà una giornata tutta da vivere e gustare, ma non ho dubbi: starò dalla parte del Monza. D’altronde il primo amore non si scorda mai!”.

L’INTERVISTA

Dario Allevi, data la doppia fede calcistica, Monza-Juve è un po’ la tua partita. Quali sono le  sensazioni?

Sensazioni difficili da spiegare. In tutti questi anni ho sofferto e gioito sia per i colori biancorossi che per quelli bianconeri, ho fatto centinaia di migliaia di chilometri per stare vicino ai miei due grandi amori in ogni categoria e in ogni competizione che domenica mi sembrerà tutto molto strano. Come ti ho già detto, però, andrò allo stadio con la sciarpa che avevo nella magica notte di Pisa al collo. Troppo grande l’emozione che ho provato all’Arena Garibaldi, troppo orgoglioso di avere finalmente dopo 110 anni la mia città nel calcio che conta che non voglio prendere neppure in considerazione un immediato ritorno in purgatorio! E poi andavo a vedere i biancorossi al Sada ben prima di cominciare ad andare a Torino per la Juve. Erano gli anni dei Commandos e delle Brigate Biancorosse. Erano gli anni di Alfredo Magni, di Tosetto e Buriani, di Monelli e Massaro.

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Allevi con Adriano Galliani

E il tuo amore per la Juve dove finisce?

Naturalmente la mia fede bianconera non cessa, ma diciamo che in questo campionato di serie A varrà per 36 partite su 38, cioè tutte a parte le due contro il Monza. Per farvi capire come vivo questa ambivalenza, dovete pensare che nel vedere Juventus-Salernitana ero arrabbiato non solo per la mancata vittoria bianconera, ma anche perché una nosttra diretta concorrente per la salvezza stava conquistando punti. Così come, d’altro canto, istintivamente mi è dispiaciuto per le espulsioni di Milik e Cuadrado, ma un attimo dopo ho sorriso pensando quale sarebbe stata la partita successiva.

Da tifoso biancorosso e bianconero, quali sono i momenti più belli e più brutti che hai vissuto al seguito di Monza e Juve?

Per quanto riguarda i colori biancorossi sicuramente il momento più bello è quello del 29 maggio 2022, una notte da incorniciare. Un 4-3 degno per noi tifosi di quell’altro ben più famoso di Messico 70. Ancora ho davanti agli occhi la festa in campo e negli spogliatoi, le lacrime di gioia di tutti i protagonisti a partire da Adriano Galliani, l’emozione del Presidente Silvio Berlusconi, i cori e i canti; ricordo ogni singolo istante di quella epica impresa. Quello più brutto lo spareggio per la promozione nella massima serie perso con il Pescara a Bologna nel 1979, piansi una settimana dopo il ritorno dal Dall’Ara.

Per la Juve, invece, scelgo due momenti legati alla Coppa Campioni. Il più bello assistere all’Olimpico di Roma alla vittoria della coppa dalle grandi orecchie nel 1996 in finale contro l’Ajax. Il più brutto risale al 1985, alla drammatica tragedia dei 39 morti dell’Heysel nella finale contro il Liverpool. Io avevo 20 anni, ero nell’altra curva, per fortuna, ma ricordo bene la difficoltà a capire cosa stesse succedendo, la paura di quegli interminabili momenti, l’impossibilità di avvisare casa per tranquillizzare i miei genitori e quindi il dolore, l’immenso dolore per quello che era successo. Non si può perdere la vita per una partita di calcio!

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Allevi allo stadio

Sei libero di rifugiarti nella scaramanzia, ma ci puoi dare un tuo pronostico su Monza-Juve?

Io sono molto scaramantico, ti prego di non farmi questa domanda. Dico solo che mi auguro che il Monza, dopo aver smosso finalmente la classifica a Lecce, possa ottenere un altro risultato positivo anche contro i bianconeri.

Come giudichi nel complesso il campionato dei biancorossi fino ad ora?

Sicuramente il calendario non ci ha agevolato. Nelle prime cinque giornate abbiamo affrontato le squadre più in forma che oggi non a caso sono in testa alla classifica. A questo si è aggiunto il fatto che il Monza è stato a lungo un cantiere aperto sia per i tanti movimenti di mercato sia per una serie di infortuni, come quello di Pessina patito addirittura il giorno dopo il suo arrivo.

Ora che la rosa è definita (ottimi gli ultimi acquisti di Rovella ed Izzo) spero si possa trovare la quadratura. Il primo tempo con l’Atalanta e alcuni miglioramenti visti a Lecce fanno ben sperare.

Quali sono, secondo te, il difetto e il pregio più evidente del Monza?

Il pregio, con l’arrivo di Rovella e il miglioramento della condizione di Pessina e Sensi, è la qualità a centrocampo. Il difetto, fino ad ora, è la difficoltà a creare occasioni da gol. Arriviamo fino alla tre-quarti e poi non riusciamo a renderci pericolosi. Non solo abbiamo segnato pochissimo, ma siamo anche arrivati raramente al tiro.

Giovannini d'oro 2022
Allevi consegna il Giovannino d'oro a Stroppa

Non posso non farti la domanda sull’esonero di Giovanni Stroppa. È stata la decisione giusta?

Mi fido della società e sono convinto che sappia quello che fa. Stroppa è un ragazzo d’oro, molto umile, che ho avuto anche il piacere di premiare con il Giovannino d’oro per la promozione in serie A. Si sa, però, che quando una squadra non ottiene i risultati sperati, il primo a pagare è per forza di cose l’allenatore.

L’ultima battuta, senza l’obiettivo di buttarla in politica, è sul consigliere comunale monzese del Partito democratico, Michele Erba, che nei giorni scorsi è stato al centro delle polemiche per i suoi post di esultanza dopo le sconfitte del Monza. Cosa ne pensi?

Ho sollevato io la questione. Ritengo che un consigliere comunale che gode delle sconfitte della squadra della propria città si commenti da solo. Se pure sei tifoso della Roma, non manifesti pubblicamente in quel modo la tua esultanza. Inoltre, in questo caso, non si trattava nemmeno soltanto di questo, visto che il consigliere Erba aveva gioito anche della vittoria del Torino nella prima storica giornata.

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