Ambiente

Discariche abusive, a Monza la mappa online per localizzarle: 30 segnalazioni in soli due giorni

Dai rifiuti ingombrati a quelli tossici: ecco un primo elenco delle vie critiche del capoluogo brianzolo.

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- Foto d'Archivio

Monza.  Ufficialmente online dallo scorso 5 settembre, la mappa monzese delle discariche abusive ha già raccolto 30 segnalazioni. Ma il numero continua a crescere. Dai cestini usati in maniera impropria, alle discariche a cielo aperto con materiale ingombrante e rifiuti edili fino a quelle con materiale tossico, come l’amianto.

“MappiaMo i rifiuti” è il progetto 2.0 nato dal sodalizio tra le associazioni Controllo del Vicinato, Legambiente Circolo Alexander Langer e Platic Free di cui fa parte anche Umberto Tesoro, monzese, che nel febbraio 2022 aveva lanciato in rete una mappa per far luce – perdonateci il gioco di parole – sul malfunzionamento di molti lampioni nella città di Monza.

L’obiettivo della nuova mappa delle discariche abusive è quella di sensibilizzare il territorio ad un maggiore rispetto ambientale, raccogliere i rifiuti abbandonati e segnalarne la presenza, stimolare pratiche di cittadinanza attiva e coinvolgere il maggior numero di cittadini.

mappa discariche abusive monza

Non solo. “Noi speriamo anche che la Polizia Locale utilizzi questa mappa come uno strumento perché quello che è veramente importante – ci spiega Umberto Tesoro che MBNews ha intervistato – è, non solo che i punti critici segnalati vengano ripuliti, ma che soprattutto venga fatta un’attività repressiva al fine che non si ricreino più. Per questo sarebbe davvero utile l’installazione di foto trappole”.

‘MappiaMo i rifiuti’ considera categorie dove l’abbandono è costante e si verifica da più di un anno: abbandono di rifiuti ingombranti e materiali edili e abbandono di rifiuti nei cestini.

“Mappare è un modo per conoscere e far conoscere. Palesa una situazione magari non così chiara dato che la nostra attenzione ricade nei posti che frequentiamo e ne esclude altri” ha commentato Andrea Barcellesi, referente provinciale di Plastic Free. Questo è il motivo che ha spinto le associazioni a partire proprio da una mappatura.

“L’abbandono dei rifiuti è causa di pericoloso inquinamento del suolo e dell’acqua: la riduzione di questo malcostume passa anche attraverso piccoli gesti che ciascuno di noi può fare per la cura dell’ambiente che ci circonda” è con queste parole che Maddalena Viola , presidente del Circolo locale di Legambiente si associa all’iniziativa.

LA MAPPA

Tre i simboli che si vedono nella legenda della mappa: l’omino che getta un rifiuto in un cestino, a simboleggiare i luoghi in cui, invece, i cestini sono usati dai cittadini in maniera impropria. Al momento sono stati segnalati tre luoghi: via Modigliani, 42; via Giulio Salvadori e l’incrocio tra via Ghilini e la ciclabile Villoresi.

Poi c’è il triangolo con il punto esclamativo, i più diffusi, che invece indicano i luoghi trasformati in discariche a cielo aperto e dove si può trovare di tutto e un po’: dal materasso, alla lavatrice, pneumatici fino a scarti di cantieri edili.

Nell’attuale mappa, sempre in fase di aggiornamento, ad oggi, giovedì 8 settembre, campeggia anche un teschio in via Cesare da Sesto: luogo in cui sono stati segnalati rifiuti tossici.

COME SEGNALARE

Ogni cittadino può fare la propria segnalazione dando il loro contributo alla mappatura: basta compilare il form che permetterà di implementare la raccolta dati. Per chi volesse, inoltre, c’è anche il gruppo facebook chiuso a cui iscriversi.

“ Lo step successivo – fanno sapere le associazioni coinvolte nel progetto – è quello di  presentare la mappatura all’amministrazione comunale per parlare delle criticità riscontrate. Vogliamo che l’abbandono di rifiuti nell’ambiente riceva la giusta attenzione e sia affrontato con azioni di prevenzione. Riteniamo necessaria una stretta collaborazione con gli Assessorati di competenza (Ambiente/Sicurezza), con la Polizia Ambientale e la stampa attraverso interventi mirati e comunicati. Inoltre, questo è il primo passo di una collaborazione aperta a tutte le associazioni che direttamente o indirettamente trattano questo tema”.

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