Calcio Monza, Stroppa paga le responsabilità di tutti

14 settembre 2022 | 11:41
Share0
Calcio Monza, Stroppa paga le responsabilità di tutti

Nonostante il primo punto conquistato in serie A, Giovanni Stroppa è stato sollevato dall’incarico. Una decisione forse prevedibile ma non così scontata nelle modalità con le quali è maturata.

Con una decisione abbastanza sorprendente la società monzese ha esonerato Giovanni Stroppa nella mattinata di ieri. Il fattore sorpresa non è per la decisione in sé, quanto per le modalità con la quale è maturata.

I numeri dell’ormai ex Monza di Stroppa sono piuttosto crudi: 1 solo punto (arrivato con una combinazione piuttosto fortunosa di prodezze individuali e decisioni arbitrali discutibili) in 6 partite, la peggior difesa del torneo con 14 reti al passivo e l’attacco più spuntato (3 centri, stesso dato della Sampdoria). Se a questo quadro aggiungiamo delle prestazioni convincenti in poco più di tre tempi di gioco (Udinese, Atalanta e Lecce), ecco che il cambio di guida tecnica non appare più un fulmine a ciel sereno.

A sostegno del tecnico di Mulazzano è giusto riconoscere che alibi – e responsabilità condivise – non mancano: abbiamo più volte ricordato il calendario proibitivo (affrontate 4 delle prime 5 squadre della graduatoria), la sequenza di infortuni anche seri, la condizione eterogenea di un gruppo ampio al limite della gestibilità che pure presenta delle lacune in alcune caratteristiche dei suoi interpreti (muscolarità in mediana e alternative di affidamento sulle corsie esterne, ad esempio), tuttavia nelle regole del gioco del mestiere di allenatore c’è spesso quella di essere identificato come capro espiatorio.

Ciò premesso, sembrava che il punto conquistato in Salento avrebbe garantito all’ex tecnico biancorosso un rinnovo della fiducia almeno fino al match contro la Juventus di domenica prossima, se non addirittura allo scontro salvezza previsto a Genova per il prossimo 2 ottobre, dopo una sosta utile per lavorare a fondo sulla condizione e gli automatismi. Invece la decisione di cambiare sembra essere arrivata d’autorità da parte del Presidente Silvio Berlusconi: la sua intervista radiofonica si è trasformata in un ordine esecutivo, ovvero cambiare una guida tecnica troppo lontana dal suo gradimento per gioco e risultati.

In questo quadro non semplice da gestire né dal punto di vista tecnico (leggasi, rosa disponibile e sue caratteristiche) né organizzativo (ovvero conciliare l’influenza della proprietà con l’autonomia di un nuovo allenatore) la promozione di Raffaele Palladino è parsa la decisione più rapida ed efficace, se non addirittura convincente per Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, al punto da non essere indicata come una soluzione transitoria.

I dubbi non mancano, su tutti la mancanza di esperienza di un tecnico che ha allenato solo nel settore giovanile biancorosso, tuttavia Palladino ha una carriera calcistica che racconta di un ragazzo abituato a crescere in fretta e a bruciare le tappe: inoltre gli anni in panchina a Monza hanno portato risultati positivi innegabili. Di certo la decisione presa dalla dirigenza di via Ragazzi del ’99 ha sicuramente tolto degli alibi ai giocatori, soprattutto a quelli che in questo avvio di campionato sono parsi ben lontani dal rendimento atteso: per salvarsi occorre fare di più, a partire da domenica contro la Juventus