Bella ciao

Ad Arcore, sindaco assente al “Bella Ciao” del Pd per il partigiano Riboldi

Il primo cittadino non ha accolto l'invito del Partito Democratico che ha scelto la domenica della patronale per l'intitolazione della sede al partigiano arcorese.


C’è chi la canta e chi no. Chi lo fa con baldanzoso vigore, convinto che sia la colonna sonora della popolare serie tv “La Casa di Carta”, e chi preferisce toni più solenni, coma la sezione locale del Pd che domenica 18 settembre ha intitolato la sede al partigiano Ambrogio Riboldi proprio sulle sue note. Nella domenica della festa patronale, l’inno “Bella Ciao” è risuonato in via Umberto I, tra due ali di simpatizzanti, i familiari di Riboldi Carla e Fausta, i candidati di partito alle prossime elezioni.

IL SINDACO NON SI PRESENTA

Non è esattamente un colpo di scena, quindi, che il sindaco di centrodestra Maurizio Bono non si sia presentato. “Lo abbiamo invitato, considerato che l’occasione celebrava un arcorese di rilievo, ma non ci ha nemmeno risposto”, hanno commentato dalla segreteria democratica composta dai tre giovani Davide Pennati, Camilla De Marco e Luca Villa, con sportivo sorriso. L’ex sindaco invece c’era eccome. Rosalba Colombo, con il compagno di vita e di politica Emilio Caglio, era in prima fila a cantare a squarciagola il suo Bella Ciao. Se qualcuno aveva il dubbio che si fosse defilata dalla scena politica.

I DISCORSI

Discorsi d’onore in carico a Davide Pennati, che ha sottolineato l’esempio di Riboldi, e alla sorella del partigiano, Carla, militante della prima ora nel Partito Democratico arcorese.
La scopertura della targa e l’intitolazione è stata salutata da Pennati come “Un nuovo corso che guarda in avanti, con le nostre idee ed i nostri progetti, ma che mantiene le radici ben salde nella nostra storia. All’interno della sede potrete vedere i ritratti di alcune figure che fanno parte del nostro pantheon, del pantheon del Partito Democratico: Berlinguer, Gramsci, Aldo Moro, i nostri partigiani arcoresi. E tra questi rientra a pieno titolo, e nessuno più di lui meritava questa intitolazione, il nostro Ambrogio Riboldi”.
Ex sindacalista, amministratore comunale, vicesindaco, Ambrogio Riboldi è stato negli ultimi decenni icona dell’ANPI, della sinistra locale e della Resistenza raccontata anche nelle scuole. Si è spento nel 2020.

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