Ricerca

Monza, Università Bicocca: passi in avanti contro il tumore glioblastoma

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia prende parte ad uno studio che punta a ridurre l'invasività del più aggressivo tumore cerebrale. Sviluppi interessanti anche per la farmacoresistenza.

bicocca-università
Da sin. Gabriella Nicolini e Annalisa Celeghin

Monza. Una speranza in più per la cura dei malati del più aggressivo dei tumori cerebrali, il glioblastoma, arriva da Monza. Esattamente dal Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca. Dove un team di ricerca multidisciplinare, composto biologi, biotecnologi e biochimici, insieme ad un gruppo di chimici-farmaceutici dell’Università di Parma, ha l’obiettivo di sintetizzare nuove molecole in grado di ridurre l’invasività del glioblastoma e di contrastare i fenomeni di farmacoresistenza nei confronti del trattamento chemioterapico attualmente in uso.

Per il momento il progetto di ricerca, intitolato “Multidisciplinary approach to optimize the promising anti glioblastoma candidate MV1035”, che in questa fase ha potuto contare anche su un finanziamento di 100mila euro da parte della Fondazione Celeghin, molto attiva nella lotta ai tumori cerebrali, ha già raggiunto un importante traguardo. La molecola MV1035, sintetizzata e testata, si è rivelata efficace negli esperimenti in vitro contro il glioblastoma.

universita-bicocca-monza4-mb

IL PROGETTO

“Siamo molto felici della fiducia accordataci da Fondazione Celeghin che ci permette di avere l’opportunità di proseguire questo studio” afferma Gabriella Nicolini, coordinatrice della ricerca, che vede coinvolti anche la professoressa Francesca Re e il dottor Alessio Malacrida del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca e per l’Università di Parma la professoressa Valentina Zuliani e il professor Mirko Rivara del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco.

“L’iniziativa è nata dall’incontro di competenze diverse ed è volta a combattere il tumore cerebrale maligno più aggressivo e tuttora privo di opzioni terapeutiche risolutive” continua Nicolini.

Ora la ricerca, che nelle fasi preliminari ha visto l’apporto dei neurochirurghi dell’ospedale San Gerardo di Monza e dei genetisti dell’Università di Milano Bicocca, oltre all’impiego di un software innovativo (SPILLO-PBSS), ideato dal dottor Alessandro Di Domizio, per l’identificazione delle proteine coinvolte nella malignità del glioblastoma e poi inibite dalla molecola MV1035, punta verso obiettivi più ambiziosi.

università-bicocca6 (Copia)

Nell’ottica di un approccio di medicina personalizzata, infatti, è previsto lo sviluppo di nuove molecole, a partire dalla capostipite, che saranno sintetizzate dai chimici-farmaceutici del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma e testate presso i laboratori del Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Milano-Bicocca, utilizzando cellule derivate da pazienti, caratterizzate da un punto di vista genetico.

Le molecole, poi, saranno testate su cellule di glioblastoma con caratteristiche molecolari diverse, che riflettono l’eterogeneità dei glioblastomi riscontrati nei pazienti. Un valore aggiunto del progetto è anche quello di prevedere solo analisi in silico e in vitro, quindi senza l’impiego di animali nello screening preliminare di un gran numero di molecole.

IL GLIOBLASTOMA

Questo aggressiva patologia cerebrale, che rappresenta circa il 45% di tutti i tumori che hanno origine nel cervello, lascia poco spazio a chi ne è colpito. Nonostante l’asportazione chirurgica e il trattamento radioterapico e chemioterapico, infatti, l’aspettativa di vita dei malati, in maggioranza uomini tra i 45 e i 75 anni, non raggiunge i 18 mesi dalla diagnosi.

università-bicocca3 (Copia)

La cura del glioblastoma è molto difficile. L’unico trattamento chemioterapico indicato, quello a base di Temozolomide, genera spesso fenomeni di farmacoresistenza. Questo tipo di tumore, inoltre, è molto eterogeneo e, quindi, pazienti diversi possono svilupparlo con caratteristiche molecolari differenti, anche all’interno di un singolo tumore.

Tutto questo rende complicato lo sviluppo di farmaci contro il glioblastoma. Un ostacolo che lo studio condotto dai ricercatori di Parma e di Milano-Bicocca punta a contrastare ponendo le basi per cure più mirate.

UN’ECCELLENZA

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Monza, uno dei più grandi d’Italia con ben 160 accademici tra professori ordinari, associati e ricercatori, ha confermato più volte negli ultimi anni la qualità dei suoi studi e la sua capacità di creare interazione e collaborazioni con altri enti ed istituti.

valigia vacanze covid

Premiata per le sue eccellenze anche dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) e dall’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), che hanno assegnato a questo Dipartimento dell’Università di Milano-Bicocca finanziamenti plurimilionari, la realtà con sede a Monza è attiva su molti fronti. Anche sulla genetica del Covid-19.

In particolare con la partecipazione ad uno studio internazionale sui fattori genetici che comportano il rischio di contrarre il virus, che si compone di un super archivio in cui convergono anche i dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici relativi ai pazienti COVID-19 ricoverati presso l’ospedale San Gerardo di Monza e l’ospedale di Desio.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
leggi anche
università-bicocca4 (Copia)
Universita'
Monza, Medicina e Chirurgia alla Bicocca: record di iscritti ai test per il corso in inglese
commenta