Si riaccende a Monza la protesta degli agenti di polizia penitenziaria che denunciano, oltre ad aggressioni, tensioni continue e turni estenuanti per il personale presente, anche un drammatico sovraffollamento all’interno del carcere cittadino. Non è bastata neppure l‘apertura del nuovo nuovo padiglione chiamato “Luce” perchè, di fatto, dopo oltre due mesi all’interno vi sono ospiti solo una decina di detenuti.
SOVRAFFOLLAMENTO E VIOLENZA
“In pratica nelle sezioni che prevedono massimo 50 detenuti, sono montate brandine pieghevoli per ospitare oltre 15 di loro in più rispetto alla capienza regolamentare, con noti problemi connessi al sovraffollamento ed alla convivenza” spiega Giuseppe Bolena, Segretario Regionale dell’O.S.A.P.P., Organizzazione Sindacale Polizia Penitenziaria.
“È superfluo rammentare che il sovraffollamento delle sezioni comporta contestualmente l’innalzamento degli eventi critici, quindi di aggressioni nei confronti degli operatori, di diatribe all’interno delle celle, di atti autolesionistici ed altre problematiche. Naturalmente il tutto ricade in termini di lavoro e soprattutto di stress esclusivamente verso il personale di Polizia Penitenziaria che è presente h24 in tali sezioni detentive. Quale è stata la reale urgenza di aprire questo reparto per poi sottoutilizzarlo?Perché non redistribuire i dieci detenuti del reparto Luce e chiudere temporaneamente il nuovo reparto in considerazione di numeri esigui, da mesi, e procedere al contestuale recupero del personale?”
Questi e altri interrogativi l’O.S.A.P.P. li ha rivolti al Provveditore Regionale e al Direttore della casa circondariale di Monza, attraverso una lettera datata lo scorso 29 luglio.
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