Cronaca

Rubano cibo per animali, fratelli traditi dall’uniforme del lavoro

Conclusi gli accertamenti di polizia giudiziaria, nella giornata di ieri i due sono stati denunciati in stato di libertà per furto aggravato in concorso e, rinviati a giudizio, andranno ancora una volta a processo.

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Furto di cibo per animali a Meda

Lo scorso 28 aprile un 37enne di origini cinesi, titolare di un negozio a Meda, in via Tre Venezie, si era presentato nella caserma dei carabinieri per denunciare il furto di numerosi pacchi di alimenti per animali del valore complessivo di diverse centinaia di euro. La vittima aveva raccontato che, quella mattina, si erano presentati al negozio due uomini sulla quarantina che erano interessati a effettuare degli acquisti. Avevano parcheggiato la loro autovettura in prossimità dell’ingresso del magazzino, non distanti da un bancale di cibo per animali, appena consegnato e ancora imballato. I due poi, approfittando di un attimo di distrazione del negoziante, dopo aver strappato con un taglierino la pellicola che avvolgeva l’imballaggio, erano riusciti a caricare nel bagagliaio della macchina numerosi pacchi per poi allontanarsi in tutta fretta per le vie limitrofe a bordo del mezzo.

I carabinieri della stazione di Meda, raccolta la denuncia, avevano immediatamente acquisito le immagini dell’impianto di video sorveglianza per provare a identificare gli autori o, quantomeno, individuare il numero di targa dell’autovettura. La visione delle registrazioni però, a causa della scarsa qualità dei video e per inquadrature non favorevoli, non aveva dato i risultati sperati.

Nei giorni successivi, visionando nuovamente i video, nonostante la bassa risoluzione, era emerso che uno dei due uomini aveva indosso una giacca mimetica con la scritta “sicurezza” all’altezza delle spalle. La stessa veniva poi tolta pochi istanti prima di risalire a bordo della macchina. Lì, per un brevissimo frangente, si vedeva che l’uomo indossava una maglietta polo di colore celeste che sul retro riportava la vistosa scritta “staff” e che lasciava intravedere la presenza di vistosi tatuaggi sulle braccia.

I militari, ipotizzato che si potesse trattare di una delle numerose agenzie che offrono servizi di vigilanza e sicurezza privata, sono riusciti a risalire a una società con sede nel milanese e, visionate le schede dei dipendenti, hanno individuato proprio uno degli indagati: un 42enne, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio.

Muovendo dell’identificazione del primo indagato, grazie alla collaborazione dei carabinieri di Paderno Dugnano, è stato poi identificato anche il complice: il fratello 47enne, anch’egli pluripregiudicato per reati contro il patrimonio.

Conclusi gli accertamenti di polizia giudiziaria, nella giornata di ieri i due sono stati denunciati in stato di libertà per furto aggravato in concorso e, rinviati a giudizio, andranno ancora una volta a processo.

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