Sicurezza

La proposta: DASPO per chi si rende protagonista di aggressioni sui mezzi pubblici

Giro di vite contro chi si rende protagonista di aggressioni o episodi di inciviltà sui mezzo pubblici. 

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Giro di vite contro chi si rende protagonista di aggressioni o episodi di inciviltà sui mezzo pubblici. Il 3 agosto scorso la questione è stata oggetto di dibattito nel corso della II Commissione Affari Istituzionali al Pirellone, audizione richiesta dal consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta e dalle rappresentanze sindacali del trasporto pubblico in Lombardia. “L’audizione – spiegano il consigliere brianzolo, Alessandro Corbetta, e il presidente della II Commissione, Alessandra Cappellari – è stata chiesta a seguito delle innumerevoli notizie di cronaca riguardanti aggressioni ai danni degli operatori. Questa è la prima di una serie di audizioni dove avremo la possibilità di ascoltare tutti gli stakeholders del TPL nella nostra regione su un tema che sta molto a cuore ai lavoratori del comparto”.

I rappresentanti sindacali hanno oggi confermato che la questione è andata via via aggravandosi nel corso degli ultimi anni e hanno chiarito, anche con esempi concreti, le mille difficoltà in cui l’operatore deve svolgere le proprie mansioni. “Le situazioni di violenza che prima erano ‘innescate’, ad esempio, dal controllo del biglietto, ora avvengono senza plausibili spiegazioni; a volte le baby gang aggrediscono l’operatore in divisa solo per poi postare il video sui social network. Una spirale di prepotenze che va fermata ad ogni costo, anche con una proposta emersa oggi in audizione: applicare lo strumento del DASPO anche a chi commette atti di inciviltà o violenza sui mezzi pubblici e inibendone l’accesso nelle stazioni o sui mezzi di trasporto”.

Dalla commissione è inoltre emersa la necessità di un tavolo di coordinamento permanente, di una banca dati con una mappatura degli episodi di aggressione, di un maggiore presidio delle stazioni ferroviarie con un controllo agli accessi in quelle più importanti, di una specifica formazione dei lavoratori.  “Vanno nel senso di un miglior presidio delle stazioni la proposta di concedere spazi alle associazioni del territorio e l’estensione all’intera Lombardia del protocollo sottoscritto in provincia di Lecco con la Prefettura per una sicurezza integrata con le Polizie Locali sui treni e nei pressi delle stazioni” concludono Corbetta e Cappellari.

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