Serie a

Calcio Monza, lavoro e serenità nella ricetta per ripartire

Tante emozioni ma nessun punto in classifica: lo storico debutto in Serie A ha visto i biancorossi superati dal Torino. Smaltita la delusione, è già tempo di pensare ai prossimi impegni con il “cantiere” della prima squadra in costante movimento.

Monza-Torino

In tanti lo avevamo immaginato diversamente, ma solo sul piano del risultato. Le emozioni della Serie A, il colpo d’occhio di uno stadio finalmente occupato in tutti i suoi settori, le tante, tantissime telecamere sparse per il campo, un avversario di blasone come il Torino: tutti elementi indimenticabili della “prima” biancorossa, che sicuramente faranno storia nei ricordi di tutti i tifosi.

Di certo, se fosse possibile, modificheremmo in tanti il finale, per avere un ricordo ancora più dolce di questa serata d’agosto, ma il verdetto del campo è stato piuttosto netto: i biancorossi hanno pagato dazio contro una formazione solida, con relativamente poche novità, che ha capitalizzato al massimo due errori. D’altronde a questo livello di competizione la differenza la fanno i dettagli ed il conto che presentano le imperfezioni è quasi sempre molto salato.

Dopo questo primo impegno proviamo a cogliere gli elementi e le scelte di questo Monza 2022/2023.

LE PRIME SCELTE

Il Monza è un cantiere ancora aperto, e questo è evidente oltre che espressamente ammesso dalla dirigenza. Nella difficoltà di lavorare con un gruppo ampio che sarà necessariamente ridotto, mister Stroppa ha già effettuato alcune scelte: tra i pali Di Gregorio ha vinto il ballottaggio con Cragno, decisione che sembrava chiara dopo l’impiego dell’ex Cagliari in Coppa Italia. Sul campo il numero 16 è risultato tra i migliori, firmando almeno 2 interventi decisivi: l’importante è che entrambi i portieri continuino a lavorare con impegno e concentrazione, ci sarà spazio per entrambi in stagione.

Sulla linea difensiva le scelte sono cadute su Marlon, Carlos Augusto e Pablo Marì: i primi due confermati dopo il match con il Frosinone, il terzo preferito ad Andrea Ranocchia nonostante due soli allenamenti con il gruppo. In campo sia Marlon che lo spagnolo hanno faticato, evidenziando poca brillantezza e reattività; più accorta la prestazione di Carlos Augusto, che tuttavia secondo le statistiche ha giostrato molti meno palloni dei compagni di reparto, rimanendo spesso ai margini del gioco. Da rivedere poi Carboni, tra i più utilizzati nel precampionato ma protagonista sfortunato ieri sera.

In mediana la situazione di più difficile lettura: l’impressione è che al terzetto visto ieri manchi qualcosa in termini di forza fisica, potenza e velocità di gioco. Barberis e Valoti hanno altre caratteristiche – palleggio, inserimento – mentre Ranocchia – che si è distinto per approccio e convinzione, fin quasi ad esagerare nella ricerca di soluzioni personali – è risultato tra i più positivi. La sensazione è che già da Napoli vedremo interpreti diversi: Colpani – tra i più utilizzati e brillanti in precampionato – potrebbe avere una chance, così come Ciurria. In prospettiva i recuperi di Sensi e Pessina saranno fondamentali per lo sviluppo del gioco di mister Stroppa: hanno entrambi le qualità e l’esperienza per potenziare il più importante dei reparti di gioco, che ieri ha faticato nel momento in cui era necessario aumentare i giri del motore.

Sugli esterni sia Birindelli che D’Alessandro hanno bissato i 90’ di Coppa Italia: prove generose per entrambi, con l’ex Pisa vicino a riaprire la partita a 15’ dal termine e il numero 77 (che l’anno scorso in tutta la stagione ha giocato 90’ solo in una circostanza) che ha firmato l’assist della rete di Mota. Considerando che il tecnico preferisce schierare Carlos Augusto in difesa, probabile che la dirigenza valuti un ulteriore acquisto per offrire un’alternativa in più al solo Molina.

In avanti Caprari è parso abbastanza brillante e volitivo: migliorando l’intesa con i compagni i suoi movimenti saranno di certo meno dispendiosi e più efficaci. Più sorprendente la scelta di Petagna dal 1’: vero è che il giocatore era fisicamente in condizione visto il ritiro svolto con il Napoli, tuttavia era lecito aspettarsi una maglia dal 1’ per Gytkjaer, viste anche le non brillanti condizioni di Mota. Con questa decisione il tecnico di Mulazzano ha dimostrato quanto tenesse all’arrivo dell’ariete triestino, considerato il terminale ideale per il suo gioco: Petagna ha offerto una gara di fisico e lavoro sporco, dimostrando di avere senz’altro del valore da spendere per i suoi nuovi colori. Il danese invece, subentrato dalla panchina, ha avuto poche chances per mettersi in luce: peccato per quell’occasione su splendida imbucata di Sensi. Mota ha risposto “presente” alla prima occasione: al momento Gytkjaer e Petagna sembrano alternativi nell’impiego, con Mota e Caprari che si giocheranno il ruolo di seconda punta, nonostante il portoghese abbia giocato in tandem con l’ex Hellas Verona contro il Frosinone.

Il lavoro da fare è tanto, e tutta la struttura di via Ragazzi del ’99 sa bene cosa fare e come intervenire: servirebbe più tempo, ma i ritmi di questa anomala Serie A non lo concedono. E allora non c’è altra soluzione che crescere in fretta, maturare ed abituarsi alla nuova dimensione: il “Diego Armando Maradona” di Napoli aspetta i biancorossi tra una sola settimana.

Calma e serenità: ci si gioca un sogno e ma anche una “lotta salvezza” che in tanti anni di serie B e C abbiamo imparato a conoscere molto bene…

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta