Clima

Sondaggio-siccità: un quarto dei lettori crede sia un fenomeno temporaneo, ma ecco cosa dice l’esperto

Molti di voi lettori hanno risposto al nostro sondaggio sul tema siccità e ondate di caldo. MBNews ha intervistato Flavio Galbiati, meteorologo di Icona Meteo per capire come saranno le nostre prossime estati

Allerta caldo
- Foto d'Archivio

Siamo in piena estate dalla metà di maggio. Temperature oltre i 30 gradi e che, nei prossimi giorni, potrebbero anche sfiorare i 40. Un’ondata di caldo, precoce e prolungata che, insieme ad un altro grave fenomeno, cioè quello della siccità, sta mettendo a dura prova l’ambiente ma anche le persone che difficilmente riescono a sopportare queste temperature.

Da qui l’idea di coinvolgervi attraverso un sondaggio (lo trovate qui).

Vi abbiamo chiesto: secondo voi, stiamo vivendo un’estate molto calda oppure siamo nel pieno degli effetti del cambiamento climatico?

Il 76% dei lettori ha risposto “siamo di fronte al primo segnale di un cambiamento climatico” , mentre il restante 24% ha scelto come opzione “per me è solo un’estate più calda delle altre”.

risultato sondaggio

“La prolungata siccità, che deriva da un inverno e una primavera con scarse o quasi nulle precipitazioni e l’innalzamento della temperatura globale, sono entrambi legati al cambiamento climatico – ci spiega Flavio Galbiati, meteorologo di Icona Meteo che MBNews ha intervistato – purtroppo questa estate caratterizzata da ondate di caldo che proseguono da metà maggio non è il primo segnale di un cambiamento climatico perché in realtà questo cambiamento lo stiamo vivendo già da molto tempo”.

Per chi ha buona memoria, sicuramente ricorderà l’ondata di caldo del 2003 che colpì l’Europa, una canicola che iniziò, allora come quest’anno, intorno al mese di maggio e proseguì fino a settembre, raggiungendo il suo picco massimo nei primi quindici giorni di agosto. A Milano, per esempio, il 5 agosto del 2003, si registrava una temperatura di 40,3 gradi centigradi.

“Un’estate che è passata alla storia perché nessuno era preparato a temperature così calde – sottolinea Galbiati – ci furono molte vittime dovute al caldo quell’anno. Temperature così alte, nel 2003 cosi come nel 2022, non si verificherebbero senza il cambiamento climatico”.

siccità freeweb generica

Quindi no, quella che stiamo vivendo, non è un’estate più calda del solito. Anzi, molto probabilmente ci dobbiamo abituare a vivere sempre più estati così, calde e siccitose. Stando alle statistiche, infatti, i 10 anni più caldi si sono registrati tutti dopo il 2000.

Ma il cambiamento climatico, come ci spiega ancora l’esperto Flavio Galbiati, non “fa danni” sono in estate: “l’innalzamento della temperatura globale preoccupa anche nella stagione invernale, perché questa variazione sta modificando la circolazione atmosferica – spiega – c’è un innalzamento dello zero termico, quindi ci sono sempre meno nevicate e quelle poche che ci sono, sono localizzate in alta montagna. Ma la neve si scioglie presto”.

Insomma, è proprio il caso di dire che non esistono più le stagioni di una volta. “Sicuramente la stagionalità, quella che hanno a memoria le passate generazioni, non esiste più – conclude Galbiati – purtroppo questo tipo di clima potrebbe essere un’avvisaglia di come saranno le nostre prossime estati, sempre più lunghe e calde”.

Quindi cosa dobbiamo fare? “Quello che possiamo fare è agire per limitare i danni. Sappiamo che pioverà sempre meno in estate, quindi bisogna conservare meglio l’acqua che abbiamo a disposizione. Sappiamo che nelle città le temperature saranno più calde, quindi bisogna usare strategie che possano aiutare le persone a vivere meglio e a salvaguardare l’ambiente circostante. Ma soprattutto bisogna limitare il più possibile le emissioni, con la consapevolezza però che, se anche lo facessimo oggi, ci vorrebbero decenni per ritornare ad una situazione di normalità”.

 

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