Politica

Ecco dove sta andando la città di Monza con il neo sindaco Paolo Pilotto

Ai giornalisti: "se mancherò nel comunicare le cose vi dico: fatevi avanti". Lo ha detto il neo sindaco nel punto stampa a seguito della sua nomina ufficiale come primo cittadino. Ma quali sono le priorità del nuovo sindaco?

Paolo Pilotto sindaco di Monza

Monza. Non sono tutte scoppiettanti le campagne elettorali, ma qualcuno direbbe «l’importante non è come si inizia, ma come si finisce». La fase elettorale appena vissuta che ha eletto Paolo Pilotto il nuovo sindaco di Monza è andata proprio così: iniziata a rilento, lo sprint finale però è valso l’attesa. Un clamoroso ribaltone, quasi impensabile qualche mese fa, ha riportato il centrosinistra al governo del capoluogo brianzolo, confermando quella maledizione tutta monzese che non ha mai permesso ad un primo cittadino di fare due mandati consecutivi. Al primo turno la sinistra era sotto di 7 punti percentuali, circa 3000 voti.

Paolo Pilotto i primi 100 giorni non li guarda nemmeno. O almeno, non come qualcosa di staccato dal resto, una “gara” per segnare i primi goal. “Andrà tutto in fretta e in continuità, perchè tanto c’è da fare: le vacanze estive saranno un miraggio” ha commentato con un sorriso nella giornata del suo ufficiale insediamento, martedì 28 giugno. In fretta, ma con rispetto: “a Dario (Allevi, ndr) dico che ha tutto il tempo necessario per farmi fare il trasloco qui in Trento e Trieste e che quel di buono che è stato fatto dalla sua giunta, se nel rispetto delle norme e negli interessi dei nostri cittadini, non andrà buttato”.

Un sindaco posato ma con molti punti fermi, la macchina amministrativa la conosce bene. In politica da 30 anni Paolo Pilotto è stato assessore all’educazione e consigliere provinciale, oltre che consigliere comunale a Monza. “Adesso è tutto diverso però – continua – quando ero assessore mi capitava spesso di fare cose per la città e i cittadini monzesi e di perdermi via nel comunicarle. A voi giornalisti chiedo aiuto in questo: se dovesse tornarmi questo antico morbo fatevi avanti”.

Dalla Villa alle ciclabili: cosa aspettarsi dal nuovo sindaco di Monza

Pilotto guarda a breve, lungo e brevissimo termine. A brevissimo c’è, in primis, la composizione della squadra di giunta. “Devo prendermi i miei tempi per un confronto con le liste che mi hanno sostenuto e hanno fatto un percorso importante con me. So di avere però delle scadenze, quindi nelle prossime settimane la vicenda si sbloccherà. Adesso chiedo qualche giorno di pazienze per fare le mie valutazioni e fare sintesi”. Ancora a brevissimo una riflessione sull’appalto rifiuti (“dovrà essere rivisto”, commenta), che per molti è stato il tallone d’Achille della giunta Allevi che ha spostato il voto degli indecisi verso altre formazioni.

Ci sono poi partite che il neo sindaco vuole sbloccare il prima possibile: “Il Consorzio ha fatto un lavoro importante – commenta in riferimento alla gestione del complesso monumentale di Villa Reale e Parco di Monza – ma ancora molto si può fare. Intendo vedere i componenti del consiglio il prima possibile per iniziare delle riflessioni sull’apertura della Villa su più giorni e sulla creazione di rapporti con le Fondazioni”.

Non evita riflessioni sul tema della sicurezza, un tema di solito più nelle corde della destra che della sinistra. “I presidi di sicurezza in zone sensibili della città (stazione, Azzone Visconti, piazzale Rinascente) hanno aiutato in questi anni”. E sul tema della mala movida chiosa “bisogna conciliare le esigenze delle attività locali con quelle dei residenti – spiega – bilanciare ad hoc i casi che avremo davanti”.

Più di prospettiva quella che si definisce “la città ciclabile“, sicuramente attesa dalle associazioni ambientaliste. “Dobbiamo mappare la città, capire quali sono i punti ciclabili che possiamo unire e lavorare per dare continuità alle piste – commenta – e penso che non sarà un lavoro breve. Ci sono 11 direttrici che collegano le periferie al centro: partiamo da quelle. Dobbiamo inoltre guardare anche fuori i nostri confini e capire come collegare Monza alle città limitrofe. Non voglio evitare il passaggio scomodo delle aree pedonali: sono poche e non è facile rendere alcune parti della città off limits per le macchine. Ma sono convinto che aree pedonali siano importanti spazi di socialità e che in prospettiva fanno bene anche alle nostre imprese e ai nostri negozi. Via Italia lo dimostra”.

La città cambia anche con l’urbanistica. “In questi ultimi 5 anni noi in minoranza abbiamo sempre rilevato una certa attenzione sul residenziale che forse andava accompagnata all’edilizia di impresa e servizio – spiega. – Non vuole essere una polemica, è un dato che non abbiamo mancato di segnalare nelle sedi opportune. Ma qui mi ripeto: dove troveremo elementi solidi di risposta ai bisogni dei cittadini e in linea con la legge andremo in continuità. Andremo in discontinuità quando penseremo sia giusto. Laddove l’amministrazione ha funzionato bene sarebbe un torto nei confronti dei cittadini non rispettarlo”.

 

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