Serie a

Calcio Monza, un libro celebra i 110 anni di storia. Intervista agli autori Giulio Artesani e Stefano Peduzzi

Si intitola “Monza Destinazione Serie A” il libro di Stefano Peduzzi e Giulio Artesani pubblicato poche settimane fa che celebra i 110 anni di storia del Calcio Monza attraverso le storie di altrettanti personaggi che hanno legato il loro nome ai colori biancorossi. Gli autori ci svelano come è nato il progetto e cosa ha rappresentato questo lavoro anche sul piano personale…

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Da sinistra Giulio Artesani e Stefano Peduzi

Giornalista sportivo classe 1979, Stefano Peduzzi è da 20 anni il direttore di Monza-News, testata online che racconta quotidianamente lo sport brianzolo con al centro il Calcio Monza. La passione per i colori biancorossi lo contagia nel 2000, e da quel momento in poi intreccia tifo e attività professionale con la maglia del 1912, portando luce e visibilità sulla squadra anche nei momenti più duri e difficili, senza badare alla categoria di appartenenza.

Nella sua esperienza alla direzione di Monza News conosce Giulio Artesani, ragioniere e tifoso biancorosso appassionato di storia e statistica della sua squadra: la collaborazione tra i due è “naturale”, e sfocia oggi nel libro “Monza destinazione Serie A”, che celebra il 110° anniversario della fondazione del club cittadino ed anche la conquista della storica, prima promozione nella massima categoria del campionato italiano.

Conosciamo i segreti di questo libro attraverso le parole degli autori…

L’INTERVISTA

Come vi è venuta l’idea di un libro sui 110 anni della storia del Monza?

Giulio: “Sul finire del campionato 2021/2022 sembrava che il sogno chiamato Serie A potesse diventare realtà e abbiamo pensato che fosse venuto il momento di celebrarlo pensando al quarto libro dedicato al Monza dopo “Bianco su Rosso” (di Rocca e Vegetti) del 1976, “80 anni di Monza calcio” (di Vegetti, Dutto, Santoro e Chiarino sotto l’egida del Calcio Monza) del 1992 e di “E non andremo mai in Serie A” (di Peduzzi, Delbue e Fontanelli) del 2012. Ma la delusione patita ci ha indotto a rimandare il lavoro al 2022, centodecimo anno dalla fondazione del club. Poi è arrivata la grande gioia della promozione in A, una vera e propria ciliegina su una torta che stavo sognando da molto tempo, così come i tanti tifosi memori della Serie A sfiorata tanti anni fa in più di un’occasione”.

Stefano: “Avevo in mente di aggiornare il libro che ho scritto con Matteo Delbue sul Centenerario del Monza. Nemmeno il tempo di pensare a questa idea che mi chiama il collega del Giorno, lo scrittore Gabriele Moroni, che aveva segnalato il mio nome alla casa editrice Diarkos. L’accordo per il libro è stato trovato in pochi minuti”

Il lavoro sul libro è stato lungo: com’è cambiato il progetto in questi mesi? 

Giulio: “Abbiamo aggiornato l’ultima parte della storia, e confesso che non mi sembra ancora vero… E’ stato un lavoro pressante visti i tempi ristretti imposti dalle esigenze di stampa, ma allo stesso tempo emozionante per la gioia che avevamo in corpo. Stefano ha contattato nuovamente alcuni dei  centodieci personaggi già intervistati per raccoglierne le emozioni e aggiornare molti paragrafi del libro. Insomma una sorta di volata finale, tanto per citare un’espressione legata all’altro mio amore, la bicicletta”.

Stefano: “Il lavoro è stato lungo ed è cambiato perchè il libro sarebbe dovuto uscire lo scorso anno. Dopo la delusione per il finale della scorsa stagione, abbiamo preferito cambiare la struttura del libro raccontando la storia del club attraverso quella di 110 personaggi”.

Curiosità: ma se il Monza non avesse raggiunto la serie A…il libro sarebbe stato pubblicato ugualmente?

Giulio: “Sì, il libro era già pronto per la stampa a fine marzo, ma una sorta di scaramanzia tacita, mai evidenziata nei tantissimi  colloqui con Stefano, ci faceva dire tra noi che mancava solo l’ultimo capitolo con il risultato del campionato. Sapevamo bene che era difficile raggiungere la promozione, ma non abbiamo mai osato parlarne… Eh sì, perché ancora prima che autori di un libro siamo due grandi tifosi. Adesso possiamo dire che la nostra titubanza condita da un po’ di scaramanzia aveva il suo perché…”.

Stefano: “Ci è andata bene, alla fine siamo stati anche molto fortunati nel far coincidere l’uscita del libro con questo storico traguardo”

Quali sono state le principali difficoltà?

Giulio: “Sono un ragioniere che si diletta da oltre vent’anni a scrivere qualche pezzo storico-statistico per Monza-news. Scrivere un libro sulla storia del Monza è stato molto impegnativo, ma appagante. La difficoltà maggiore magari è stata quella di non includere nei centodieci personaggi molte persone che ne avrebbero avuto buon titolo. Non faccio nomi perché l’elenco sarebbe lunghissimo, tanto da poter scrivere un altro libro…”

Stefano: “…un altro libro che magari scriveremo! Scherzi a parte, ho iniziato questo libro mentre le condizioni di mio papà si stavano aggravando e la mia compagna stava per partorire. E’ stato un periodo tremendo, ma grazie al supporto di Giulio, siamo riusciti a completare la storia dei 110 personaggi”

Ecco, nel libro avete raccontato le storie e le interviste di 110 personaggi (come gli anni del Monza): c’è un uomo della storia che avreste voluto intervistare e che invece non siete riusciti ad includere?

Giulio: “Se devo fare un nome dico Guido Mazzetti, un allenatore che era un po’ psicologo, un po’ filosofo, apparentemente una persona mite, ma che sapeva trasmettere grinta e sicurezza nei propri mezzi ai suoi giocatori, con i quali ha raggiunto una salvezza insperata. Quello che ho letto qua e là sul suo conto non mi ha lasciato indifferente”.

Stfeano: “Dico il presidente Silvio Berlusconi. Sarebbe stato un bel colpo, ma non c’erano i tempi per realizzarlo. Ma abbiamo concluso con un certo Matteo Pessina che non è poco…”

Che cosa significa per il Monza questa serie A ? E cosa significa per Stefano e Giulio, tifosi dalla serie D fino alla prossima A…

Giulio: “Mi si permetta una battuta: anche in virtù della mia età direi una sorta di pace dei sensi calcistica. Per il Monza, che seguo assiduamente da una vita, ho vissuto così tante emozioni che il raggiungimento di questo obbiettivo mi rende così felice, qualche volta ancora incredulo, tanto da sviluppare una sorta di sazietà, anche se so bene che con gli attuali padroni del vapore biancorosso l’appetito viene mangiando”.

Stefano: “Il coronamento di una carriera. Ho preso il Monza in C, l’ho accompagnato in serie D e in pochi anni ho assistito a tre promozioni, uno scudetto e a questo sogno chiamato serie A. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma io sono già felice così. Dopo aver superato i 40 anni avevo due sogni: un figlio e la promozione del Monza in serie A. E’ accaduto tutto nel giro di un anno”.

Avete dedicato il libro ai colleghi giornalisti Claudio Parma e Giancarlo Besana: c’è un altro pensiero che vorreste dedicare a qualcun altro in particolare?

Giulio: “Sono stato cresciuto ed educato nel segno del rispetto e del ricordo. Il mio pensiero va a tutti coloro con i quali non posso condividere la mia gioia, in particolare penso spesso a mio fratello Dino, grande tifoso spesso presente anche in trasferte in improbabili campetti-pollaio, è lui che mi ha contagiato nella passione per il Monza. È scomparso qualche anno fa e mi piace pensare che dalla sua postazione privilegiata avrà sventolato la sua inseparabile sciarpa biancorossa assieme a Sabrina, sua figlia, che lo ha raggiunto due anni fa”.

Stefano: “La dedica, come scritto nel libro, va a Claudio e Giancarlo, ma anche a tutti quei tifosi che sognavano il Monza nella massima serie e che lo potranno vedere da una tribuna speciale. Il primo pensiero quando il Monza ha raggiunto la serie A è stato per mio papà. Ero in diretta la notte di quella storica promozione, era il 30 maggio, il giorno del suo compleanno. No, non poteva essere un caso…”.

Il libro “Monza destinazione Serie A”, edito da Diarkos, è disponibile nelle principali librerie del territorio brianzolo ed anche su internet (Mondadori Store e Amazon.it)

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