Collaborazioni

ASD Free Moving di Monza e Lega del Filo d’Oro di Lesmo insieme per favorire l’incontro tra persone sordocieche e pratica sportiva

Le attività organizzate sino ad ora sono: total body, barca vela, tiro con l'arco, canoa, camminata sportiva.

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La pratica sportiva, si sa, è molto importante per le persone con disabilità perché facilita l’inserimento nel contesto sociale, aumenta il benessere generale, riduce l’ansia aiutando a ripristinare la fiducia nelle potenzialità dell’individuo. L’Associazione sportiva Freemoving che opera nell’ambito del territorio di Monza e Brianza, collabora con il Servizio Territoriale di Lesmo della Lega del Filo d’Oro, per creare un lavoro di rete prezioso che unisce varie competenze ed esperienze, quello della sordocecità a quello della pratica sportiva. Il contatto con i vari allenatori, con i compagni e con tutte le persone che gravitano intorno all’evento sportivo, permette di instaurare molteplici relazioni che consentono di sperimentare diversi sentimenti ed emozioni e imparare a gestire eventuali conflitti relazionali, oltre a imparare a porsi correttamente nei confronti delle persone con le quali la persona sordocieca interagisce.

Le attività organizzate sino ad ora sono: total body, barca vela, tiro con l’arco, canoa, camminata sportiva. Sono attività scelte dalle stesse persone sordocieche che le porteranno al superamento dei propri limiti, all’accettazione delle regole, a rispettare gli altri e impegnarsi per il raggiungimento di un obiettivo individuale.

“Crediamo molto in questo progetto e nella collaborazione tra la Lega del Filo d’Oro e l’Associazione Freemoving – commenta Cristina Alippi, operatrice territoriale di Lesmo della Fondazione Lega del Filo d’Oro – sicuri che entrambe le realtà usciranno ancora più rinforzate da questa esperienza”.

“La collaborazione avviata con la Lega del Filo d’Oro rappresenta per FreeMoving un’importante esperienza di inclusione verso una realtà nuova come quella della sordocecità.” Così commenta Antonella, presidente di FreeMoving e prosegue “abbiamo deciso di avvicinarci alla Fondazione spinti dalla curiosità e dal desiderio di ampliare gli orizzonti divulgando maggiormente le nostre attività sportive anche ad utenti con una disabilità così importante come la sordità. In più, Stefano, un nostro utente storico, che era stato socio della “Lega” quando era ancora Associazione, ha fatto da tramite per avviare questo fantastico percorso”.

Per accogliere al meglio i nuovi tesserati, FreeMoving ha messo a disposizione dei propri volontari e tecnici un corso di LIS (Lingua dei Segni Italiana). Questo ha consentito di agevolare la comunicazione con gli atleti sordociechi, potendo così rafforzare il legame e la conoscenza reciproca. Antonella conclude dicendo che “si tratta di un percorso appena iniziato, ma che già ha arricchito profondamente e che intendiamo sviluppare ulteriormente nelle prossime stagioni sportive, convinti che tante sono ancora le cose da imparare e che tanto possiamo ancora fare insieme per rendere lo Sport davvero libero da limiti fisici e barriere mentali. FreeMoving e Lega del Filo d’Oro lavorano fianco a fianco con grande entusiasmo e stima reciproca, alla volta di nuove sfide. Siamo grati di essere potuti entrare in punta di piedi nel loro mondo ed aver imparato tanto, è questo il bello dello sport: l’unione che fa la forza!”

Qualche numero sull’iniziativa dell’uscita in barca a vela:

15 utenti sordociechi

10 volontari

1 interprete della LIS (Lingua dei Segni Italiana)

8 istruttori (Free Moving)

Testimonianza di Stefania, ragazza con sordocecità

Lunedì 18 luglio sono andata con un gruppetto di sordociechi di Lesmo della Lega del Filo d’Oro al lago di Lecco, precisamente alla Lega Navale di Dervio dove, grazie all’Associazione sportiva FreeMoving, abbiamo potuto provare l’esperienza di salire su una varca a vela.

Io oltre ad essere sordocieca ho grossi problemi motori, ma questo non mi ha affatto impedito di godermi questa stupenda esperienza. Una volta salita sulla barca mi sono sentita subito tranquilla e a mio agio, non provavo la minima paura. Più la barca prendeva velocità e più ero contenta, mi piaceva “sentire” il rumore del vento, il dondolio della barca, il vento tra i capelli e che mi accarezzava il viso, l’azzurro del lago che mi dava tanta serenità. Insomma, un’emozione bellissima che tutti dovrebbero provare. Sono rimasta talmente soddisfatta che mi sono informata per fare il corso completo. Non lo voglio fare per dimostrare che una disabile può fare tutto, ma semplicemente perché ho trovato una cosa che mi piace, che mi ha riempito di serenità.

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