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Si tinge di giallo il caso della RSA di Arcore: ancora nessuna richiesta di costruire

13 luglio 2022 | 16:01
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Si tinge di giallo il caso della RSA di Arcore: ancora nessuna richiesta di costruire

La recinzione appena spuntata impedirà però a chiunque il passaggio sull’area verde

Nessuna richiesta di autorizzazione a costruire è stata mai presentata in Comune”, ha dichiarato il sindaco di Arcore Maurizio Bono rispetto al prato antistante il PalaUnimec. La frase rassicura un po’ i numerosi detrattori del progetto con cui la proprietà vorrebbe realizzare, in quell’area, una rsa. Un progetto ormai definito anche nei dettagli ma fermo al palo per un ricorso presentato dalla Casati Arcore, proprietaria del PalaUnimec.
Il tema si è riacceso nei giorni scorsi, dopo che gli operai hanno iniziato a recintare. Il primo cittadino tuttavia ha smentito l’imminenza di scavi e cantiere: all’ufficio tecnico non sarebbero in corso pratiche diverse da una comunicazione di intervento per cintare l’area. L’iniziativa è dei proprietari (l’immobiliare Borgolecco Iniziative) ed è legittima.

CONSEGUENZE

La conseguenza immediata è che il PalaUnimec si ritrova un accesso sbarrato su via Edison. Su questo punto la società sportiva starebbe valutando con il legale di fiducia di farsi riconoscere un diritto di passaggio per usucapione.
Altra conseguenza: la scomparsa di un’area verde che, va detto, appartiene a un privato e da pgt è edificabile, ma costituisce uno degli ultimi terreni non costruiti della città. Infine bambini, famiglie, atleti non potranno più accedere al prato come è stato finora, su gentile concessione del privato. Privato che oggi sembra aver deciso di “portarsi via il pallone”.

L’ANTEFATTO

Alle spalle ci sono anni di progettazioni; atti burocratici; revisioni del progetto per adeguarlo al passare del tempo e nuove esigenze di mercato. Tutte procedure che hanno un costo dal quale l’operatore non riesce a rientrare finché la casa di riposo non sarà avviata. A frenare l’avvio del cantiere, che pareva ormai pronto a partire lo scorso autunno, è quel ricorso della Casati convinta, conti alla mano, che il progetto manchi di vantaggio pubblico.

L’ITER

“Ad oggi il privato potrebbe anche presentare la richiesta di costruire – ha spiegato il sindaco Bono – e al momento non escludo che il Comune possa anche doverla concedere. Tuttavia, finché il Tar non si esprime sul ricorso, il rischio per l’operatore, se il tribunale dicesse poi picche, è di dover sborsare cifre ingenti. Penso sia questo che sta frenando l’avvio. È comunque interesse di tutte le parti che l’iter si concluda presto, per questo come Comune abbiamo chiesto al tribunale di velocizzare la pratica. Contiamo che si pronunci tra ottobre e novembre”.