La storia

Agrate: Giuseppe Arbore, il dottore che sostituisce se stesso

40 anni di servizio e 71 all'anagrafe. Giuseppe Arbore ha deciso di continuare a seguire i suoi pazienti nell'attesa del nuovo collega.

dottore free web

Agrate. Una storia che, da una parte, racconta la dedizione e l‘amore verso la propria professione e i propri pazienti e che, dall’altra, certifica l’emergenza in cui si trova ATS. È quella di Giuseppe Arbore, medico 71enne di Agrate che dall’ottobre 2021 dovrebbe godersi la pensione. Dovrebbe appunto. Perché il dottor Arbore da allora aspetta un cambio della guardia che però non è mai arrivato.

“I miei pazienti, quasi 2 mila, sono a conoscenza che la pensione per me è scattata a ottobre 2021 – afferma il dottor Arbore – Ho spiegato da subito che li avrei accompagnati fino alla fine, fino a quando non ci sarebbe stato poi un collega che mi avrebbe sostituto e che avrei affiancato durante il passaggio.”

Collega che, come detto in precedenza, ancora oggi non c’è. Così, nonostante i limiti d’età raggiunti già da diversi mesi e nonostante un intervento chirurgico al braccio destro di qualche giorno fa, il dottore ha deciso di diventare lui il sostituto sostituendo di fatto se stesso.

“Ho già rimandato l’operazione ma non era più posticipabile. Pensavo di assentarmi dal 18 al 25 luglio per recuperare ma due giorni dopo ero già nel mio studio qui al Polo Sanitario in via Lecco – prosegue il medico – Il braccio non mi dà troppo fastidio così ho deciso di tornare al lavoro subito e dare una mano ai miei colleghi che sono già molto impegnati.”

La storia del dottor Arbore, dicevamo, testimonia la criticità della situazione relativa alla carenza di medici di base. Oltre a Agrate, anche Arcore e Brugherio sono incappati nelle stesse problematiche.

“Ats sta facendo il possibile ma l’iter è lungo. Non è un fatto che riguarda solo me, ci sono tanti dottori e comuni che stanno vivendo questa situazione. Io non me la sono sentita di lasciare i miei pazienti soli, dopo quaranta anni di servizio. Oltre a non ritenerla un’opzione seria e professionale, dopo tutto questo tempo i pazienti sono diventati anche amici. Sarebbe stato come se un papà andasse via e lasciasse da un giorno all’altro” conclude Giuseppe Arbore.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta