Sociale

Adozioni in rete, si conclude il progetto delle associazioni familiari

L'iniziativa, che ha coinvolto una serie di realtà lombarde, tra le quali anche le brianzole "Genitori si diventa" e "Le Radici e le Ali", ha affrontato tematiche come la scuola e il volontariato.

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Ogni fine può essere un nuovo inizio. Dipende dalle opportunità, dalla volontà e dagli obiettivi dei soggetti che sono gli attori principali di una determinata azione o scelta. Nel caso di “Adozioni in rete – Lombardia”, il progetto che punta a connettere, informare, sostenere ed accogliere le famiglie adottive attraverso la costruzione di percorsi comuni, scambio di idee e buone prassi, i quasi due anni di attività sono stati densi di iniziative, incontri e workshop dal respiro potenzialmente duraturo.

La tematica delle adozioni, da quelle nazionali a quelle internazionali, da quelle legittime a quelle in casi particolari, spesso poco considerata a livello generale, è stata affrontata, con le sue molteplici sfaccettature, in numerosi ambiti. Dalla scuola al volontariato, solo per citarne due dei più rappresentativi.

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Ad essere coinvolte in “Adozioni in rete”, progetto finanziato dal Bando Volontariato di Regione Lombardia 2020, all’interno di un gruppo di associazioni lombarde, con l’Associazione Famiglie Adottive Insieme per la Vita (Afaiv APS) di Arcisate (VA) come ente capofila, ci sono anche due realtà brianzole, “Genitori si Diventa”  con le sezioni di Monza, Como e Milano e “Le Radici e le Ali” di Desio e Paderno Dugnano.

Le altre associazioni coinvolte sono: “Raccontiamo l’Adozione” di Lecco, “Il Nuovo Nido” di Ospitaletto (BS), “Polaris” di Caselle Lurani (LO), “Genitori di Cuore” di Pessano con Bornago (MI) e “ALGA” di Milano.

UNO SVILUPPO DIFFICILE

Il progetto, che ha impostato uno specifico percorso indirizzato al dialogo tra le associazioni famigliari e alla sperimentazione di nuovi interventi a sostegno delle famiglie, si è rivolto in primis alle famiglie formatesi per adozione.

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Dal “Circolo della sicurezza”, un ciclo di incontri rivolto a genitori adottivi con figli 0-12 anni con l’obiettivo di sviluppare la fiducia del bambino nella famiglia, ad “Adozione in gioco-guardami mentre gioco, ti racconto la mia storia senza parlare”, un percorso di formazione e sensibilizzazione, rivolto a famiglie con figli in età 1-10 anni, sul significato del gioco del bambino, a “Feriti dentro”, un seminario dedicato alle strategie per capire come aiutare bambini e ragazzi adottati a superare difficoltà di apprendimento e comportamento a scuola.

Senza dimenticare il lavoro svolto attraverso i gruppi di mutuo aiuto, per il sostegno alla genitorialità adottiva nelle varie fasi della vita della famiglia.

Sono state queste alcune tra le prime iniziative di “Adozioni in rete”. Che poi ha garantito una particolare attenzione alla fase più delicata dell’attesa del figlio adottivo, un periodo particolarmente lungo e complesso per le coppie, così come ai figli nell’età adolescenziale, momento in cui si crea nella persona la necessità di sviluppare una propria identità, partendo dalla consapevolezza di sé stessi.

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LA SCUOLA

La relazione tra adozione e scuola è sicuramente una delle più cruciali e decisive. Anche nell’attività delle associazioni famigliari. Ecco perché “Adozioni in rete” si è soffermato su come sia possibile far sentire i ragazzi adottati o in affido all’interno di un contesto scolastico in grado di capirli, stimolarli e valorizzarli nelle loro capacità.

Un’esigenza che docenti ed educatori degli istituti secondari di primo e secondo grado, anche con una formazione specifica su questo aspetto, sarebbe auspicabile tenessero sempre più in considerazione nel prossimo futuro.

L’inclusione di bambini e ragazzi adottati e in affido nel contesto scolastico e la gestione dei loro vissuti emotivi, come emerso dai gruppi di lavoro del workshop “Adozione e scuola. Tra opportunità e fatiche”, coinvolgono le famiglie, ma vedono anche il ruolo delle associazioni di famiglie adottive e affidatari, che possono supportare la comunicazione e la relazione tra scuola e famiglia e favorire e mantenere l’alleanza per tutto il percorso scolastico dei figli.

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IL VOLONTARIATO

Un altro degli aspetti dibattuti nel corso del progetto “Adozioni in rete” è stato il volontariato nelle associazioni familiari adottive. Molti gli argomenti affrontati. Dal definire chi sono le persone che, per loro libera scelta, mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità in modo spontaneo e gratuito, senza fini di lucro ed esclusivamente per fini di solidarietà e di appartenenza, alla necessità di formarsi e aggiornarsi sulle tematiche dell’adozione, sulla gestione dei gruppi di famiglie e dell’ascolto attivo.

Uno dei punti da sviluppare è sicuramente il maggiore coinvolgimento dei soci che possano occuparsi della gestione delle associazioni, dopo i soci fondatori o i volontari “storici” che hanno seguìto l’organizzazione per anni, oltre all’urgenza di intercettare, reclutare e fidelizzare nuovi volontari.

In questa direzione consolidare i rapporti di collaborazione creati all’interno dell’associazione, l’essere disponibili e flessibili nella concessione di spazi e autonomie dei singoli sono emersi tra gli elementi più importanti.

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Annalisa Miglietta relaziona in un convegno

IL BILANCIO

“Grazie al progetto AiR-Lombardia abbiamo potuto sperimentare con successo che la collaborazione tra associazioni presenti sul territorio fa crescere in qualità ed efficienza il lavoro in rete – afferma Annalisa Miglietta, responsabile della sezione di Monza dell’associazione Genitori si diventa OdV – facendo esperienza insieme, scambiando pareri, ogni associazione può fare proprie alcune parti del confronto che diventano poi cambiamento e crescita”.

“Per esempio, su alcuni argomenti specifici, condivisi tra più associazioni – continua – si può cominciare a lavorare in sottogruppi di delegati, prevedendo anche l’eventuale scambio di operatori e volontari, o lavorando insieme tra associazioni su una parte di un progetto più ampio”.

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La strada di “Adozioni in rete”, che pone le adozioni e le famiglie al centro dell’attenzione, molto probabilmente non finisce qui. L’intenzione dei promotori, infatti, è di lavorare perché i frutti di questa iniziativa diventino utili per tutta la società, anche quella non direttamente toccata dalla tematica delle adozioni.

“Le associazioni già coinvolte, e magari altre nuove che si potranno aggiungere alle precedenti, si stanno interessando in questo periodo per la definizione di nuove proposte progettuali in ambito regionale – annuncia Miglietta – nell’input ricevuto di fare coordinamento e rete esse hanno infatti trovato la spinta per fare di più e meglio a favore e sostegno delle famiglie adottive del territorio lombardo”.

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