Editoriale

A Monza Pilotto in cattedra: è l’era del politically correct

Dal neosindaco brianzolo l'invito a mantenere toni pacati nello scontro politico

pilotto giunta

Le parole secondo Paolo Pilotto: una materia da usare con sobrietà. Perché la tentazione delle sparate è sempre dietro l’angolo, soprattutto con gli avversari politici.
La lezione numero uno del nuovo sindaco di Monza è per la sua giunta: “Ho chiesto che nessuno usi mai l’espressione ‘buco di bilancio’ – ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Esecutivo, l’8 giugno in municipio – certo ci sono delle questioni da sistemare e lo faremo, analizzeremo le cose, ma oggi non voglio sentire parlare di buchi”. Questione di onestà intellettuale, pare, considerato che la materia è ancora tutta da approfondire.

IL POLITICALLY CORRECT

Una scelta ispirata al politically correct nei confronti del suo predecessore, l’ex sindaco di centrodestra Dario Allevi, il quale a dire il vero sulla gestione finanziaria del governo precedente targato Scanagatti (centrosinistra) si era espresso con meno moderazione e con toni più accesi.
Proprio la differenza di toni, d’altra parte, è il tratto dominante di questa campagna elettorale appena conclusa: le tinte forti e il sorriso brillante di Allevi da una parte, la pacatezza di Pilotto dall’altra. Chi considerava troppo sbiaditi i colori di Pilotto per una vittoria a Monza (ce n’erano anche a sinistra) è stato smentito. I monzesi hanno premiato il profilo sobrio del docente di religione “zucchino” e lui, il vincitore, pare l’unico a non esserne rimasto troppo sorpreso: “Con la crisi della bolla finanziaria negli Stati Uniti, un post pandemia in corso, le notizie della guerra – ha detto in conferenza stampa- una campagna aggressiva sarebbe stata lontana da quello che oggi le persone cercano nei rapporti umani”.

PER IL FUTURO

La lezione numero due di Pilotto è ancora per i suoi e riguarda il futuro: “pochi proclami, poco esibizionismo, umiltà e dedizione. Ok alla comunicazione, ma solo dopo aver deciso e iniziato a lavorare. Toni sempre un po’ più bassi di quelli che ci sembrano giusti e faremo bene”. Il tempo dello champagne, insomma, è finito, tutti al lavoro!

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