Seregno. ”Forte come la morte è l’amore” è lo spettacolo che l’associazione culturale Mnemosyne di Monza metterà in scena questa sera, 9 giugno, alle 21 al Teatro San Rocco. Sul palco cinque attori ricorderanno la storia tra Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Elisabetta Setti Carraro. Generale dell’Arma dei Carabinieri lui, giovane crocerossina lei, il loro amore sbocciò, inaspettato, al culmine degli Anni di Piombo.
SERVITORI DELLO STATO
“Scopo dello spettacolo è ribadire come la crescita del Paese passa anche attraverso la lotta alle mafie e al ricordo di quanti hanno dato la loro vita per difendere le istituzioni democratiche”, spiega Ettore Radice.
GAROFANO D’AMORE
Carlo Alberto Dalla Chiesa propose ad Emanuela Setti Carraro di diventare sua moglie al concorso ippico di Piazza di Siena a Roma, il 23 maggio 1982. Si erano conosciuti due anni prima ad una parata degli Alpini, quando Emanuela si era avvicinata porgendogli un garofano rosso. Egli fu colpito dal gesto della ragazza e le diede il biglietto da visita. Tra i due iniziò così un’amicizia coltivata con discrezione.
NOZZE SPEZZATE
I genitori di lei si opposero al matrimonio preoccupati per i rischi a cui sarebbe andata incontro sposando il generale. Dalla Chiesa aveva ricevuto dal governo Spadolini l’incarico di combattere la mafia a Palermo. Il 10 luglio si celebrarono le nozze ma poche settimane dopo un agguato mafioso uccise loro e l’agente Domenico Russo. Il generale strinse la moglie in un disperato tentativo di proteggerla.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito fino esaurimento posti, è patrocinato dal Comune di Seregno, dalla Prefettura e dalla Provincia di Monza e Brianza con il contributo dell’Associazione Nazionale Carabinieri e da sponsor privati.
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