Lavoro

Rinnovo contratto interinali, Nidil Cgil MB: “Servono più tutele”

La piattaforma, approvata dalle organizzazioni che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici, presenta proposte sul piano economico, previdenziale, della formazione e dei rappporti con le Agenzie.

Infortuni lavoro

Un premio di produttività in base ai profitti delle Agenzie per il Lavoro, il passaggio dalla paga oraria alla busta paga mensile, un aumento dell’indennità di disponibilità in attesa di essere ricollocati. Sono queste alcune delle proposte principali che i sindacati del settore della somministrazione (NidiL Cgil, Felsa Cisl, Uiltemp) hanno inserito nella loro proposta per il rinnovo del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) dei cosiddetti interinali, cioè le lavoratrici e i lavoratori che vengono assunti dalle Agenzie per il lavoro per essere poi affittati ad altre aziende.

“Agli interinali si applicano contemporaneamente due CCNL, quello del settore dove vengono collocati e quello della Somministrazione, che stiamo appunto rinnovando – spiega Lino Ceccarelli, Responsabile Nidil (Nuove identità lavoro) e dell’Area Giovani e Lavoro della Cgil di Monza e Brianza – scaduto il 31 dicembre e, data la situazione pandemica prorogato di comune accordo al 30 giugno, verrà rinnovato attraverso un confronto che partirà nelle prossime settimane”.

Lino Ceccarelli-Cgil-Monza-Brianza (Copia)
Lino Ceccarelli

“La proposta sindacale è quella che abbiamo illustrato in oltre 750 assemblee tenute in tutta Italia, con la partecipazione di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che ci hanno dato la loro unanime approvazione – continua – anche in Brianza, dove sono almeno 800 le aziende brianzole, anche pubbliche, che ricorrono all’affitto di personale dalle agenzie, abbiamo incontrato i lavoratori e le lavoratrici nelle assemblee tenute in grandi aziende come ST Microelectronics, in medie aziende come Salchi e Rollon, in piccole aziende come Emmetech, fino agli ospedali, da Limbiate a Vimercate”.

LA SITUAZIONE

Il settore degli interinali in Italia è in crescita da quando è nato negli anni ’90. Oggi sono circa 550.000 gli addetti, l’80% dei quali a tempo determinato. Si tratta, quindi, di un ambito in cui il lavoro precario è di gran lunga prevalente e, anche se equiparato in teoria al lavoro dei dipendenti diretti dell’azienda che affitta, perfino nei casi in cui è a indeterminato, prevede che, senza una giustificazione, si possa essere in qualunque momento ritirati dalla collocazione.

Ecco perché introdurre ulteriori tutele a vantaggio di questi lavoratori e lavoratrici è l’obiettivo primario della piattaforma con le proposte per il rinnovo del CCNL che recentemente i delegati e dirigenti sindacali del settore della somministrazione hanno approvato a Roma.

sanità

SALARIO

Le organizzazioni sindacali vogliono contrattare un premio di produttività in base ai profitti delle agenzie. “Oggi, con la legge che prevede la parità retributiva, tra dipendente diretto dell’azienda e collega preso in affitto dall’agenzia, i somministrati hanno diritto anche ai premi di produttività meritati dai colleghi dipendenti” spiega Ceccarelli.

“Però, anche le agenzie stanno raggiungendo importanti profitti, grazie al lavoro dei dipendenti che affittano alle aziende, quindi è altrettanto giusto che questi dipendenti possano ricevere un premio di produttività derivante dai guadagni dell’agenzia” continua il Responsabile Nidil della Cgil di Monza e Brianza.

Ci sono, poi, altre due proposte di carattere economico. La prima riguarda l’indennità che gli interinali ritirati anzitempo da un collocamento ricevono nel periodo in cui vanno in disponibilità per essere ricollocati. Un periodo di “sospensione” delicato in cui, secondo i sindacati, servono controlli sull’operato delle agenzie e la previsione di eventuali penalità per garantire che vengano rispettate le giuste precedenze, per esempio nella successione tra diversi contratti a tempo determinato o al rientro delle donne dalla maternità.

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“Nel periodo di disponibilità, l’indennità è di 800/1000 euro al mese – sostiene il sindacalista della Cgil di Monza e Brianza – chiediamo che vengano aumentati, perché troppo inferiori al trattamento di disoccupazione e non in grado di garantire una facile sopravvivenza durante la disponibilità”.

La seconda richiesta da discutere nel rinnovo del CCNL è legata al fatto che i somministrati non hanno lo stipendio mensile, ma vengono pagati in base alle ore lavorate. “Chiediamo il passaggio dalla paga oraria alla busta paga mensile, almeno nelle aziende dove si lavora a ciclo continuo – afferma Ceccarelli – in alcuni settori, per esempio l’industria chimica, è facile trovare retribuzioni orarie inferiori a quelle dei dipendenti diretti. Questo non solo appare ingiusto agli occhi di chiunque, ma è anche illegale”.

FORMAZIONE

Altro tema che i sindacati vogliono inserire nel rinnovo del CCNL della somministrazione è quello di dare anche agli interinali, in maniera continuativa, gli strumenti per trovare più facilmente opportunità di lavoro.

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“Vanno migliorati i percorsi di formazione e riqualificazione che aiutano la persona ad essere ricollocata – afferma il Responsabile Nidil della Cgil di Monza e Brianza – la formazione deve essere garantita durante tutto il periodo di impiego e rafforzata su salute e sicurezza”.

“Inoltre vogliamo creare maggiori tutele dalle molestie di genere – continua – è necessario creare percorsi protetti per favorire le denunce e garantire il ricollocamento a chi subisce molestie, aggressioni, violenze”.

BILATERALITA’

Sono due gli enti che dovrebbero garantire una serie di prestazioni e tutele alle lavoratrici e ai lavoratori somministrati dalle Agenzie per il lavoro. Mentre Formatemp finanzia la formazione e i fondi che pagano la cassa integrazione delle Agenzie e un bonus di 1000 euro per la lavoratrice o il lavoratore lasciati a casa dall’agenzia, da chiedere dopo 45 giorni di disoccupazione, Ebitemp, invece, rimborsa le spese sanitarie e odontoiatriche, contribuisce al costo dell’asilo nido, dei libri, del trasporto pubblico ed eroga prestiti senza interesse fino a 5.000 euro.

“Questi enti sono regolati dal CCNL e quindi vogliamo modificarlo per migliorarne le prestazioni e, soprattutto, i tempi di gestione – sostiene Ceccarelli – sono infatti enti che vanno semplificati e sburocratizzati. Oggi abbiamo tempi troppo lunghi e le stesse agenzie non aiutano i lavoratori e le lavoratrici a gestire questi benefici, anzi spesso nemmeno danno le informazioni sulla loro esistenza”.

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PREVIDENZA

Anche i somministrati hanno la possibilità di destinare il Tfr a forme di previdenza complementare, in particolare a fondi chiusi contrattuali, che, anche con il contributo del datore di lavoro, garantiscono il rendimento e la tutela dell’investimento delle lavoratrici e dei lavoratori.

“Per i somministrati, lavorando spesso in settori diversi che hanno fondi diversi, è stata prevista l’adesione generale a Fonte, il fondo previdenziale integrativo del settore del commercio, un fondo solidissimo al quale aderiscono centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori – chiarisce il sindacalista della Cgil di Monza e Brianza – ma le agenzie non solo non li informano, ma li indirizzano addirittura a fondi bancari o assicurativi! Dobbiamo dunque rendere davvero esigibile, da parte dei somministrati, l’adesione al proprio fondo e il beneficio della quota aggiuntiva aziendale”.

RELAZIONI

I rapporti tra Agenzie per il lavoro e sindacati non sono sempre diretti ed efficienti. “Oggi nessun imprenditore, o comunque datore di lavoro, onesto e corretto, negherebbe che proficue relazioni sindacali consentono di programmare meglio le scelte aziendali, gli investimenti e prevenire, o comunque gestire, positivamente i conflitti – afferma Ceccarelli – purtroppo non è così nei rapporti con le Agenzie, che difficilmente si rivelano interlocutori in grado di relazionarsi nella gestione delle vicende contrattuali, dalle ferie ai permessi studio, dalla maternità agli infortuni”.

“La lavoratrice o il lavoratore assunto da un’agenzia, che sceglie il sindacato per la tutela dei propri diritti e interessi, ha diritto anche ad un datore di lavoro, l’Agenzia, in grado di affrontarne e gestirne le richieste – aggiunge – nel nuovo CCNL vogliamo costruire un sistema di relazioni sindacali efficace, sul modello delle “normali” realtà lavorative”.

Il percorso si intensificherà nei prossimi mesi, ma le intenzioni sono chiare. “Continueremo a portare le nostre proposte nei luoghi di lavoro, affinché questo autunno veda non solo un buon rinnovo contrattuale, ma anche un rinnovato protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori delle Agenzie, ai quali chiediamo di sostenerci in questa lotta per migliorare le loro condizioni di lavoro e ai quali continueremo a dare il nostro pieno sostegno, tanto nelle questioni collettive, quanto nelle vicende individuali” conclude il Responsabile Nidil della Cgil di Monza e Brianza.

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