Politica

Perché votare per Europa Verde a Lissone è l’unica scelta sostenibile: non è una scelta utopica

Il commento di Fabrizio Cortesi, candidato sindaco per la lista indipendente di Europa Verde e associato al movimento politico SEquS.

Generico giugno 2022

Lissone. Lissone, ex bel paese fino agli anni ’90, ha poi preso una brutta china, fino a conquistare già da diversi decenni troppi primati non certo invidiabili, che oggi lo rendono davvero poco attrattivo e desiderabile: è la quarta città più cementificata d’Italia (dati ISPRA), con una densità di popolazione, livello di traffico e di inquinamento, preoccupanti. Una città che ha servizi per 25 mila abitanti, fatta esplodere a 47 mila in pochi decenni per scelte politiche ben precise e consapevoli. L’aspetto grave sta proprio qui: la consapevolezza politica che quanto si stava facendo favoriva solo un ristretto comparto economico, una ristrettissima fetta di popolazione (gli imprenditori edili e dell’indotto), ma avrebbe danneggiato infinitamente e per sempre la città, i suoi abitanti,  il paesaggio, l’ambiente, il verde, gli alberi, il tessuto economico sano, artigianale e del commercio.

Alcune persone, ormai giustamente disilluse dalla politica vista fin qui, hanno giudicato il programma che ho presentato per la lista indipendente #EuropaVerde come “molto bello, complesso, ma anche a tratti utopico“.

Ma l’utopia non è quella di chi semplicemente invoca ogni mezzo, visione, tecnologia, semplicità, parsimonia, cambio di paradigma per raggiungere la sostenibilità della nostra società, ormai bulimica di consumi e altamente in disequilibrio con il territorio che ci ospita. Un territorio e un paesaggio che abbiamo devastato oltre i limiti di non ritorno, reso un lastrone di cemento e di asfalto senza soluzione di continuità, un’isola di calore, estromettendo la natura. L’utopia, per di più un’utopia negativa è quella di coloro che pretendono di continuare sulla strada attuale, della crescita infinita: della continua costruzione di palazzine nella 4a città più cementificata d’Italia; di altri centri commerciali che ammazzano l’economia sana, piccola, locale, del centro e dei quartieri, che spianano la strada ai modelli alimentari sbagliati e insostenibili delle catene globali di fast food. L’utopia negativa è proprio quella di chi vuole portare avanti il sistema consumistico e di produzione industriale attuale, che è fisicamente insostenibile dal pianeta. E quanto dico lo dimostra “l’overshoot day”, ossia il giorno in cui l’umanità esaurisce tutte le risorse rinnovabili che la biosfera rigenera annualmente (quello italiano cade il 14 maggio): non è una mia opinione personale, ma una deduzione scientifica calcolata da un istituto di ricerca degli Stati Uniti, riconosciuta a livello internazionale.

Per inciso, l’impronta carbonica di una palazzina di dimensioni medie costruita o trasformata anche senza consumare suolo non è compensata nemmeno da 4 ettari di nuova foresta adulta, quindi non credete all’inganno delle “compensazioni” in edilizia e in altri settori, anche perché 4 ettari di suolo libero non li abbiamo nemmeno più a Lissone: lo scenario è da allarme rosso.

In realtà tutti i partiti, di destra e di sinistra (ormai è difficile trovare differenze nei loro programmi), ci hanno condotto in un mondo altamente distopico, una specie di incubo a bassa qualità di vita e di servizi, dal quale infatti molti Lissonesi dichiaratamente vogliono evadere, lasciando il paese. Questi partiti, ripresentandosi ora alle elezioni, non potranno perciò essere mai la soluzione agli enormi problemi da essi stessi generati consapevolmente.

L’utopia che noi perseguiamo è come dirigersi verso l’orizzonte: pur sapendo che non si può raggiungere, ti indica però la direzione del percorso giusto che devi intraprendere. L’orizzonte della nostra lista elettorale è la conversione economica dell’ecologia: sono le innovazioni tecnologiche che, riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza con cui si utilizzano le risorse materiali ed energetiche, riducono l’impronta ecologica e le spese a parità di servizi, creando un’occupazione utile che paga i suoi costi con i risparmi che consente di ottenere. Questo è l’orizzonte, l’utopia concreta verso cui propongo di dirigerci, se sarò io il sindaco di Lissone, sull’esempio di altre esperienze realizzate con successo. Non sono slogan, ma cose che funzionano davvero, che sappiamo fare, non più rimandabili.

I fondamenti del mio programma politico collegato alla lista di #Europa Verde sono i principi di sostenibilità, equità, solidarietà, tutela ambientale, trasparenza, ascolto dei cittadini, totale assenza di conflitto di interessi. Sono gli insegnamenti di parsimonia e “cura della casa comune” consegnatici magistralmente dalla straordinaria enciclica papale “Laudato Sì” del maggio 2015.

Prima di tutto, noi smetteremo di fare cose inutili, dannose: faremo cioè meno ma meglio.

1-ridefiniremo subito il PGT per smettere di costruire, ambiremo a un consumo di suolo negativo, anche usando le leve del bilancio del carbonio e del costo del suolo ricoperto.

2- introdurremo la mobilità sostenibile e la riduzione di traffico dando valide alternative all’uso dell’auto privata,  piste ciclabili integrate e sicure/separate, mezzi pubblici elettrici, condivisi, disponibili anche dai quartieri, sperimenteremo il taxi a guida autonoma appena possibile (non servono più auto elettriche, servono meno auto private). Stiamo poi lavorando ai dossier scottanti “Trenord” e “Pedemontana”…..

3- perseguiremo l’autosufficienza energetica con le comunità energetiche rinnovabili solidali tra edifici pubblici, privati, aziendali;

4- creeremo una città giardino per far diventare Lissone una città verde e desiderabile, riportando la Natura in città.

5- aiuteremo il tessuto imprenditoriale locale, artigianale, le botteghe e i servizi di quartiere a rinascere, frenando la globalizzazione spinta avallata dalla politica miope fino ad oggi.

6- riporteremo sicurezza, cultura, consapevolezza, aggregazione, la Casa della Salute, nuovi posti di lavoro, mansioni, competenze.

7- faremo una politica trasparente, aperta, partecipata dai cittadini con il dibattito pubblico, il bilancio partecipato, la discussione aperta con le associazioni di categoria, i sindacati, gli imprenditori delle PMI, gli artigiani.

8- creeremo nuove mansioni, lavori locali nel pubblico e nel privato, mansioni utili con nuove competenze, anche nel sociale e nella diversità.

Io non suggerirò mai ai cittadini per chi votare, perché chi, indipendentemente dalla “classe o status sociale”, ha ancora un minimo di coscienza e consapevolezza, se capisce i cardini, la visione e l’obiettivo di questo programma sfidante e senza secondi fini se non la “Cura della Casa Comune”, ritengo che sarà guidato proprio dalla sua stessa coscienza e istinto nella scelta dell’unica formazione in campo che potrà ancora garantire un barlume di futuro alla nostra città e alle future generazioni.

 

Buona e consapevole scelta di voto il 12 giugno e tornate tutti a votare, mi raccomando.

 

Il programma lo trovate qui: https://cortesisindaco2022.blogspot.com/

 

 

Fabrizio Cortesi, candidato sindaco per la lista indipendente di Europa Verde e associato al movimento politico SEquS.

 

 

 

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