Inclusione

Disavventura per Mattia Muratore al concerto del Liga: in carrozzina “vietato” vedere

Niente palco. Niente passerella. Solo un piccolo triangolino di uno dei maxischermi per vedere il suo cantante preferito. Brutta disavventura per il campione degli Sharks Monza, l'arcorese Mattia Muratore

concerto Luciano Ligabue
Foto scattata da Mattia Muratore

Niente palco. Niente passerella. Solo un piccolo triangolino di uno dei maxischermi per vedere il suo cantante preferito. Brutta disavventura per il campione degli Sharks Monza, l’arcorese Mattia Muratore che, recatosi all’Arena Campovolo di Reggio Emilia per assistere al concerto del “Liga”, ha finito per vedere molto poco. Davanti a lui una folla in delirio per Luciano Ligabue. Ieri sera per Mattia, ma non solo, doveva essere una serata speciale, magica, in realtà ha lasciato parecchio amaro in bocca. Al suo ritorno a casa il campione brianzolo si è lasciato andare con uno sfogo su Facebook.
Mattia Muratore

TRA PALCO E … DISABILITA’

“Complimenti a chi ha progettato questa Arena (nuova di pacca!!!) per aver dimostrato di capire perfettamente le esigenze di chi non può permettersi il lusso di stare in piedi. Non possiamo fare altro che provare, comunque, a goderci la serata, consapevoli del fatto che almeno Luciano (Ligabue), il NOSTRO LUCIANO, saprà trovare il modo di farci ballare lo stesso sul mondo” ha commentato Muratore.
“Per chi, come noi, ama la musica i concerti sono incontri spirituali ed emozionali. L’amaro in bocca non te lo lascia il fatto di non vedere bene. Te lo lascia il fatto di sentirsi fuori dalla festa, di sentirsi in qualche modo esclusi in un mondo che non fa altro che parlare, parlare, parlare di inclusione. Personalmente avevo grandi aspettative sul concerto di ieri. Era la vera e propria inaugurazione dell’Arena un impianto nuovo, moderno, a detta di tutti all’avanguardia da ogni punto di vista. E invece ancora una volta mi sono ritrovato in una pedana piena di facce tristi, inca..ate, con le lacrime agli occhi dovute a rabbia e impotenza. Con la consapevolezza che noi, quelli che pagano un biglietto in due, veniamo sempre dopo quelli che ne pagano uno intero.
In fase di progettazione dell’arena sarebbe bastata una semplicissima “consulenza tecnica” di una persona in carrozzina per capire che l’area a noi dedicata non andava bene. Che si poteva, e si doveva, fare meglio. Come si dice, ormai è andata così, ma siamo solo all’inizio, l’arena è nuova, mi auguro ci sia spazio per rimediare e fare in modo che già dal prossimo concerto le nostre foto possano essere migliori.
Resta il fatto che, per fortuna, grazie a Luciano, al suo staff, alla sua band, ai suoi ospiti, e ai miei amici ho passato un’altra serata da brividi. Brividi belli, sani, veri che mi hanno fatto urlare, ancora una volta, pedana o non pedana, carrozzina o non carrozzina, visuale o non visuale che, semplicemente, non cambierei questa vita con nessun’altra!”.

Mattia Muratore, nato a Monza nel 1984, arcorese da sempre e campione mondiale di hockey in carrozzina nel 2018, convive da quando è nato con l’osteogenesi imperfetta, la cosiddetta “malattia delle ossa di cristallo”. Mattia è anche uno scrittore di successo: il suo primo libro dal titolo “Sono nato così, ma non ditelo in giro”, edito da Chiarelettere ha la prefazione scritta proprio del cantante Luciano Ligabue. Nel suo testo Muratore ha voluto raccontare con l’ironia che lo contraddistingue l’intenso, a tratti spietato viaggio della sua vita. Una vita come quella di tutti, ma anche da quella di tutti straordinariamente diversa.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta