Lissone. Si è fatto attendere ma alla fine è arrivato in piazza Libertà, lo scorso 8 giugno, nel tardo pomeriggio, il senatore Gianluigi Paragone , leader di ItalExit, il partito che a Lissone si presenta con il candidato sindaco Lino Fossati, in coalizione con la lista civica di Fabio Meroni , Prima Lissone .
Ad accoglierlo i candidati, sostenitori e qualche curioso, per sentire dalla viva voce del fondatore quei temi che anche Fossati ha voluto accogliere nell’agenda politica lissonese. “Dal voto amministrativo di Lissone ma anche di Monza e Meda, parte quella slavina che ci porterà alle regionali e alle politiche del prossimo anno , una slavina messa in moto proprio da ItalExit” ha spiegato Massimo Zanello , coordinatore regionale del partito, presentando l ‘intervento di Paragone.
“Avverto una buona sensazione girando l’Italia per queste elezioni amministrative – ha spiegato il senatore leader di ItalExit -. Non pensavamo di dover lottare per i diritti che credevamo consolidati come il diritto al lavoro o la libertà. Ci sono persone sane che sono estromesse dal lavoro perché non si sono piegate alla somministrazione di un vaccino sperimentale. Quello dei vaccini è un grande affare che ha però nelle persone comuni il bersaglio”.
Poi la stoccata direttamente al ministro della Salute, Roberto Speranza , tacciato di “fanatismo” e definito “incompetente alla luce dei tanti errori esperti”. “E dopo tutto quello che è successo, la sanità pubblica – continua Paragone – è ancora senza soldi, perché il Pnrr non dà soldi alla sanità pubblica, ed è senza personale per i tanti sani professionisti estromessi dal lavoro”.
E poi l’annuncio che riguarda l’inchiesta aperta alla Procura di Bergamo sui fatti che si sono verificati a inizio pandemia. “Dalla Procura di Bergamo arriveranno delle novità importanti su quello che è accaduto nel Paese e allora i politici che sono oggi al Governo non potranno continuare a mentire agli italiani”.
“Contro di noi cittadini per bene e contro chi si opponeva alle storture di Stato, il Governo italiano ha mandato la Polizia, quando manifestavamo accanto ai ristoratori o contro il green pass”.
Un comizio che ha toccato i temi di respiro nazionale più cari al popolo di ItalExit, e che ha scaldato il (piccolo) gruppo di sostenitori in piazza.
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