Lo scontro

Sindaci in rivolta: “Tratta D di Pedemontana decisa da mesi, prendono in giro la gente”

Affidato, allo scuro del territorio, l'incarico di progettare il tratto dell'autostrada tra Vimercate e Omate: lettera di protesta della Provincia

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In rosso un'immagine del possibile tracciato "breve" della tratta D di Pedemontana - Foto d'Archivio

Sul futuro di Pedemontana si va allo scontro, con la Brianza schierata contro la Regione che da mesi tiene nascoste le decisioni per realizzare la tratta finale dell’autostrada. Un lavoro in corso da tempo ai piani alti del Pirellone e nella società Pedemontana di cui gli amministratori pubblici del territorio vimercatese non solo sono stati finora tenuto allo scuro, ma verso cui si è sempre comunicato che ci sarebbe stata collaborazione nel decidere la soluzione finale. E invece nell’ultima settimana sono uscite le prove di un gioco regionale portato avanti nell’ombra.

C’è già da oltre 3 mesi, con i documenti del bando di gara pubblicati il 31 gennaio, l’affidamento dell’incarico da 5,23 milioni di euro per fare progettazione definitiva della tratta D della Pedemontana assegnato alla società Milano Serravalle Engineering srl. E da giorni stanno arrivando le lettere a molti proprietari di terreni della zona est di Vimercate, di Burago di Molgora e della frazione agratese di Omate con la richiesta da parte di società Pedemontana di poter accedere alle loro aree private per poter fare le indagini e i sopralluoghi necessari alla progettazione definitiva della futura autostrada.

Insomma sono già iniziati i lavori per progettare il tratto finale dell’autostrada che taglierà la Brianza per collegare la A4 dopo Bergamo con Malpensa, quando invece da mesi si susseguono le riunioni tra i sindaci brianzoli con la Provincia di Monza e Brianza – l’ente incaricato di fare da intermediario con la Regione sul progetto di Pedemontana – in cui non vengono dati aggiornamenti e, anzi, si ribadisce che sono ancora in valutazione le tre possibili ipotesi di tracciato della tratta D (la “lunga” originaria, la “breve” a est di Vimercate e il potenziamento della A51) con possibilità di intervento da parte del territorio.

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Alcune delle ipotesi per il tracciato della tratta D: in alto quello originario lungo, sotto quello breve a est di Vimercate fino allo svincolo della Teem a Omate

Invece i documenti degli ultimi giorni indicano che da tempo, almeno dagli ultimi mesi del 2021, è già stata presa la decisione di fare la cosiddetta tratta D “breve” e di conseguenza è stato dato l’incarico di progettarla: è la soluzione che, dopo la connessione di Pedemontana con la tangenziale est A51 a Velasca, supera Vimercate a nord per poi scendere verso sud, attraversare i terreni tra Ruginello e Bellusco, poi Burago di Molgora e Omate, per connettersi al maxisvincolo della Teem con la A4.

La scoperta della progettazione della tratta D “breve” già in corso è stata come un terremoto in Brianza, in particolare dopo che a inizio settimana c’era stata una ulteriore assemblea tra i sindaci del vimercatese in Provincia in cui era stata ribadita la solita versione dei fatti: “La Provincia ci ha detto che non avevano ricevuto dalla Regione ipotesi diverse dalle 3 soluzioni già note, che nulla era ancora deciso e che avremmo potuto esprimere le nostre preferenze – racconta Simone Sironi, sindaco di centro sinistra Agrate Brianza -. E infatti abbiamo espresso che potenziare la A51, senza realizzare una grossa infrastruttura nuova, era per noi la soluzione migliore. Ma neanche il tempo di tornare a casa da quella riunione e un mio concittadino di Omate mi ha chiamato dicendomi di aver ricevuto la lettera di Pedemontana per accedere ai suoi terreni”.

Lettere identiche sono state ricevute in settimana anche da altri proprietari di terreni lungo l’asse tra Vimercate e Omate, mentre una semplice ricerca tra i bandi di gara pubblicati da società Pedemontana ha dato conferma dell’incarico di progettazione delle opere della tratta D assegnate per 5,23 milioni lo scorso 31 gennaio. “La Regione e Pedemontana ci hanno preso in giro tutto questo tempo – aggiunge Sironi – Ma quello che è più grave è che dimostrano di non avere il coraggio delle loro scelte: questo vuol dire, per degli amministratori pubblici, prendere in giro i cittadini”.

Il terremoto è arrivato anche in Provincia dove giovedì 19 maggio si è riunita un’altra assemblea dei sindaci che è stata aperta con la comunicazione da parte del presidente brianzolo e leghista Luca Santambrogio di aver inviato una lettera all’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi e al presidente di Autostrada Pedemontana per richiedere un incontro urgente, entro una settimana al massimo. “La Provincia, infatti, ha appreso che Autostrada Pedemontana Lombarda ha già affidato fin dallo scorso gennaio, l’incarico della progettazione definitiva della Tratta D, per il valore di poco più di 5 milioni di euro. Una notizia che mi ha sorpreso – scrive il presidente Santambrogio – perché si tratta di un atto non condiviso con la Provincia, ente a cui proprio Regione ha affidato la gestione dei tavoli territoriali dedicati alle singole tratte, al fine di verificare possibili ottimizzazioni/miglioramenti in fase di cantierizzazione. Peraltro, dopo il nostro incontro, ero rimasto ad una prospettiva che ancora prevedeva tre possibili scenari con la sola preferenza verso la tratta D breve”.

Sempre il Pd un comunicato chiarisce la sua posizione con parole piuttosto dure:   “La misura è colma. Serve un sussulto di consapevolezza da parte di tutta la Brianza, indipendentemente dal colore politico. Regione Lombardia deve chiarire tutti passaggi e l’assessore Terzi scusarsi con il nostro territorio per un leggerezza che non è solo uno sgarbo istituzionale, ma dimostra zero considerazione dei cittadini e i problemi che un’infrastruttura del genere può comportare. Che la società Pedemontana interrompa ogni forzatura e si faccia un incontro in tempi brevi, trasparente e allargato a tutti i sindaci. Tutto il territorio deve riflettere su soluzioni migliori rispetto a un progetto costoso e superato. “

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