Cronaca

“Vi ammazzo tutti”, genitori e fratelli terrorizzati: ubriaco li minaccia con un piccone

Nonostante il divieto di avvicinamento continuava a minacciarli di morte. I suoi genitori, così come suo fratello, erano terrorizzati e vivevano nell'incubo.

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Seveso. Nonostante il divieto di avvicinamento continuava a minacciarli di morte. I suoi genitori, così come il fratello, erano terrorizzati e vivevano nell’incubo che quel parente così prossimo potesse far loro del male. Il dramma è finito quando i carabinieri lo hanno arresto, dopo che si era presentato a casa loro, completamente ubriaco, brandendo un piccone e urlando “Vi ammazzo tutti”. 

Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Seveso hanno eseguito l’ordinanza della custodia cautelare in carcere nei confronti di un 35enne, di origini marocchine pregiudicato per reati contro il patrimonio, la persona e in materia di armi e stupefacenti il quale, nonostante il 12 maggio fosse stato allontanato dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese, a distanza di brevissimo tempo avrebbe continuato a violare i divieti imposti.

In particolare, il gip di Monza, su richiesta del pubblico ministero della locale procura, ha rilevato che nell’arco di soli tre giorni, il 13, il 14 e ancor il 16 maggio,  l’indagato si sarebbe presentato presso l’abitazione familiare pretendendo di farvi ingresso o tentando di accedervi, in due occasioni manifestando un palese stato di ebbrezza alcolica, con lancio di sassi e minacce di morte. In una delle occasioni era stato fermato dai carabinieri a poche centinaia di metri dall’abitazione, ancora con un piccone in mano.

Il 35enne, indagato per il reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi per gli svariati episodi di violenza contro i genitori 70enni e il fratello 33enne contro i quali aveva più volte attuato comportamenti minacciosi, aggressivi e intimidatori – ancorché mai sfociati in aggressioni fisiche – tanto da creare ansia e turbamento psicologico nei suoi familiari, al termine degli accertamenti di rito, è stato trasferito presso il carcere di Monza.

NOTO ALLE FORZE DELL’ORDINE

L’uomo è la stessa persona che qualche mese si era reso protagonista di altri episodi agli onori della cronaca.

Lo scorso 16 aprile era stato sorpreso di notte a danneggiare auto in sosta. Fermato dai carabinieri, li aveva minacciati di morte.

Il 17 marzo, poi, gli abitanti della frazione Altopiano di Seveso si erano svegliati scoprendo tristemente che la porta in vetro della caratteristica cappella dedicata alla Madonna Regina della Pace era stata presa a sassate. Il gesto vandalico aveva sconvolto non poco la comunità locale per la quale quella struttura votiva, posta lungo Via Cacciatori delle Alpi rappresentava un elemento di valore storico oltre che religioso.

Trascorso quasi un mese, dopo aver visionato tutte le telecamere della zona, gli investigatori erano risaliti allo stesso individuo che quella stessa notte era stato sorpreso a danneggiare autovetture in sosta e strutture stradali (marciapiede, secchi della spazzatura, parapetto di un ponticello e altre strutture di metallo a bordo strada). Nel corso dell’indagine, i militari erano riusciti a ricostruire il percorso che avrebbe effettuato l’uomo e, in particolare, la compatibilità dei suoi passaggi a piedi con la sequenza dei danneggiamenti.

In quell’occasione il 35enne, residente a Seveso ma di fatto senza fissa dimora, celibe, disoccupato, pregiudicato per reati contro il patrimonio, contro la persona e in materia di stupefacenti, era stato quindi denunciato per deterioramento di oggetti di culto e danneggiamento.

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