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Parità di genere in azienda, focus di Confimi Monza e Brianza sulla certificazione

Il 26 maggio l'associazione imprenditoriale organizza un webinar sui nuovi aspetti normativi e sulle prospettive che puntano a garantire l'uguaglianza tra uomo e donna anche in ambito lavorativo e produttivo.

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Monza. Secondo il Gender Equality Index 2020, elaborato dall’Unione europea, l’Italia è al 14esimo posto tra i Paesi del Vecchio Continente per la parità di genere. Più o meno, insomma, a metà classifica. In forte rimonta negli ultimi dieci anni, soprattutto negli ambiti del potere e della conoscenza. Ma ancora molto lontana, soprattutto per i parametri legati a lavoro, denaro, tempo e salute, da Svezia, Danimarca e Francia, che sono ai vertici.

L’Italia, quindi, sul fronte dell’uguaglianza nei diritti e nei doveri tra uomo e donna, nonostante diversi interventi legislativi, di strada da fare ne ha ancora molta. E non soltanto per l’ancora alto tasso di femminicidi e violenze soprattutto tra le mura domestiche.

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Perseguire una politica produttiva per una reale uguaglianza di genere è l’obiettivo della Certificazione della Parità di Genere, indicata dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e delineata con la legge n. 162/2021 e con la Legge di Bilancio 2022.

Il tema, ancora da approfondire nella sua attuazione, è oggetto del webinar “Parità di genere: certificazione e buone pratiche” organizzato per il 26 maggio alle ore 16.30 dal Gruppo Donne Imprenditrici e dal Commissione Education di Confimi Monza e Brianza.

IL WEBINAR

L’appuntamento, che è rivolto alle Pmi, alle imprenditrici e agli imprenditori, è concepito come occasione concreta per comprendere cosa sia e quali finalità voglia raggiungere lo strumento della Certificazione della Parità di Genere. In particolare, durante l’evento del 26 maggio, si parlerà dei principi e delle finalità, di come sviluppare e monitorare un vero sistema di gestione della parità all’interno delle imprese, in ottica di diversity e inclusione e delle prassi di riferimento individuate dalle linee guida UNI/PdR pubblicate lo scorso aprile.

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Paola Marras

Nel programma, condotto dalla presidente del Gruppo Donne Paola Marras e dalla referente
del Gruppo Education Laura Parigi, sono previsti interventi di diversi partner di Confimi Monza e Brianza. AFNOR Group, leader a livello mondiale nei servizi di verifica, certificazione, formazione e normazione nelle aree della Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza e Responsabilità Sociale, introdurrà alla Certificazione di parità di genere.

Quindi LSC Legal Services & Consulting, studio con sede a Milano e formato da un consolidato team di professionisti, tratterà degli “Aspetti normativi del Codice Parità di Genere”. Infine ci sarà un focus sull’esperienza di Gi Group Spa, multinazionale del lavoro che è attiva, anche al proprio interno, nella valorizzazione delle figure femminili.

Figure che potranno delineare in questo primo incontro tutto il processo della certificazione, rispondendo anche ai quesiti che potranno giungere nel corso del webinar, e successivamente direttamente interagendo con i referenti di Confimi Monza Brianza.

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Laura Parigi

LA CERTIFICAZIONE

La Certificazione della Parità di Genere, che secondo gli obiettivi del PNRR entro il 2026 deve essere ottenuta da almeno 800 piccole e medie imprese, prevede sgravi contributivi e incentivi di natura fiscale e in materia di appalti pubblici, per i quali sono già stati stanziati, con la Legge di bilancio, 50 milioni di euro all’anno.

Nel concreto assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre il divario retributivo di genere verrà valutato, grazie alla Certificazione, attraverso indicatori di prestazione stabiliti nell’ambito della cultura di impresa, della governance, dei processi HR, delle azioni di inclusione, dell’equità remunerativa e della tutela della genitorialità, nonché le azioni già in essere, i tempi e le disposizioni stabilite nel rispetto dei principi costituzionali.

Il nuovo strumento, istituito a partire dall’1 gennaio 2022, ma la cui attivazione è prevista entro dicembre 2022, potrebbe davvero portare l’Italia verso la parità tra numero di lavoratrici e quello dei lavoratori. Se questo avvenisse, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, il PIL aumenterebbe dell’11%.

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